Sabato, 11 Giugno 2011 13:21
A New Beginning: un piccolo caso videoludico
Carissimi lettori di Adventure's Planet,
quello che vi accingete a leggere è a tutti gli effetti il primo editoriale di questo portale. Come saprete, un editoriale può essere uno spazio di approfondimento, può fornire input per far nascere discussioni all'interno di una comunità, può essere uno strumento prezioso per l'interlocuzione diretta tra una redazione e i suoi lettori. Ed è proprio per far fronte a queste esigenze, consapevoli che ormai i videogames sono un fenomeno culturale - oltre che economico - e meritano dunque approfondimenti che ne sviscerino gli aspetti più interessanti, che abbiamo deciso di varare questo nuovo spazio.
Prima di passare a quello che è l'oggetto di questo editoriale (quello che leggete nel titolo), permettetemi di cominciare da una "comunicazione di servizio". Chi ci segue da tempo sa che negli ultimi anni abbiamo spesso tradotto le recensioni dei giochi targati Adventure Productions scritte dai nostri amici inglesi di Gameboomers, per evitare che le firme dei nostri articoli potessero coincidere con quelle presenti nei credits dei giochi; una circostanza dovuta principalmente alla composizione di quella che allora era la redazione di AP.
A distanza di tempo, però, ci siamo posti come obiettivo quello di allargare e rinnovare parte dello staff di AP, aprendo le porte a nuovi collaboratori, spesso selezionati attraverso il nostro forum e altre volte provenienti dall'esterno (i più attenti tra voi avranno certamente notato le firme delle new entry in diversi nuovi articoli). Al momento quindi riteniamo di avere una situazione redazionale diversa rispetto al passato e utile a garantire un buon lavoro di analisi di tutti i giochi, compresi quelli di Adventure Productions. Dunque, stop con le traduzioni, via libera alle nostre recensioni!
E poi, diciamocela tutta... ci avete fatto caso a quante avventure ogni anno sono targate Adventure Productions? Almeno un terzo di tutto quello che esce. Se un portale di informazioni videoludica smette di recensire un terzo delle uscite, che ci sta a fare? :)
E ora passiamo al vero oggetto di questo editoriale: A New Beginning.
Non ci ho pensato due volte a definirlo un "piccolo caso videoludico", e vi spiego perchè. Tutti noi abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro nucleare di Fukushima, un evento le cui conseguenze si ripercuoteranno ancora per anni in Giappone e che ha indotto il mondo intero a una seria riflessione sulla proliferazione del nucleare e sull'imprevedibilità di calamità naturali come tsunami e terremoti. Vi lascio immaginare i brividi di chi ha vissuto tutto questo con qualche giorno d'anticipo, lavorando su un videogioco come A New Beginning, il cui perno narrativo attorno a cui ruota tutta l'avventura è rappresentato proprio dal problema dello sfruttamento energetico e delle calamità naturali. Ma non è il carattere "profetico" di A New Beginning, ciò su cui vi invito a riflettere; piuttosto chiediamoci se è davvero possibile che un videogame possa coinvolgere il giocatore non solo in un'esperienza di "gioco", ma anche e soprattutto in una riflessione seria e approfondita.
Può un videogioco contribuire alla formazione del pensiero critico di un giocatore?
Ve lo chiedo e me lo chiedo anche come cittadino italiano, tra poche ore chiamato a esprimersi attraverso un referendum che, tra le altre cose, vuole abrogare la possibilità di un ritorno al nucleare nel nostro Paese. Non voglio alimentare discussioni politiche o propagandistiche - AP non esiste per questo - ma lanciarvi una provocazione, questo sì.
Se le vicende di Fay e Bent, i protagonisti di A New Beginning, vi appassioneranno come hanno fatto con il sottoscritto, spingendovi a una riflessione su quanto l'essere umano sia in grado di reagire ai mutamenti del mondo circostante, quanto sia in grado di cambiare il proprio stile di vita o anche solo sul vostro pensiero in ottica referendaria, scrivetelo sul nostro forum e parliamone. Sono molto curioso di raccogliere i vostri pareri in proposito.
Adriano Bizzoco