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Recensione

A New Beginning

di Mattia Seppolini  

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In breve

La storia inizia nel 2500 con l'umanità sull'orlo dell'estinzione a causa dei cambiamenti climatici. L'unica speranza è inviare un team indietro nel tempo per prevenire il disastro. La squadra, capeggiata da una ragazza di nome Fay, torna nel 2008 e si mette un contatto con un bio-ingegnere cinquantenne di nome Bent, che aveva passato tutta la vita a lavorare su un carburante biologico e che era stato duramente contrastato dalle multinazionali. I due dovranno lavorare insieme per cambiare il destino del mondo!

 

Recensione Completa del 11 Giugno 2011
Energia. Una semplice parola che racchiude ideali, interessi, scienza, natura e tecnologia. Dal carbone al nucleare, passando per fonti alternative come vento e sole, il dibattito è sempre aperto: chi è alla ricerca di alternative pulite, chi confida ancora in quelle attuali, chi considera soltanto il possibile guadagno che ne può ricavare e chi semplicemente non se ne interessa. In questo periodo in particolare, dopo la tragedia di Fukushima, in Giappone il dibattito sul nucleare è tornato vivo, portando la gente a chiedersi se questo tipo di energia possa rappresentare veramente una soluzione valida o se i rischi sono troppo elevati. Proprio il nucleare è il tema centrale di A New Beginning, nuova avventura di Daedalic Entertainment, che, dopo The Whispered World, torna ad affrontare temi importanti, questa volta in maniera molto più diretta.

Siamo nell’anno 2500. Ormai da moltissimo tempo la popolazione è costretta a vivere in bunker sotterrai. Nella prima parte del ventunesimo secolo l’esplosione di una centrale nucleare in Brasile ha dato il via ad una reazione a catena che ha portato ad una catastrofe climatica senza precedenti, in grado di rendere completamente inabitabile la superficie terreste e decimando la popolazione. Il conseguente abbassamento del campo magnetico del pianeta ha reso le eruzioni solari estremamente pericolose: un’ultima, particolarmente potente, prevista a breve sarà fatale per le ultime persone sopravvissute. L’unica speranza sembrerebbe essere il “Piano Fenice”, ovvero tornare indietro nel tempo di 500 anni per evitare la catastrofe e contattare il professor Bent Svensson, scienziato al lavoro su un’alga in grado di produrre energia pulita a basso costo. Nessuno ha mai sperimentato prima d’ora un viaggio temporale, ma una squadra è pronta a tutto pur di fermare la catastrofe. Purtroppo tutto non andrà come previsto, Salvador, Delvin e Fay, la radio-operatrice del gruppo, rimarranno gli unici in grado di proseguire la missione, contattare il professore ed impedire la catastrofe.

Il gioco si apre proprio con la visita di Fay al professore, al quale racconterà attraverso un flashback giocabile gli eventi che l’hanno portata lì per convincerlo a collaborare. Nel corso dell’avventura impersoneremo sia la giovane ragazza sia Svensson. Entrambi i protagonisti condividono gli stessi ideali, ma le diverse esperienze personali hanno influito pesantemente sulla loro attuale visione del problema. Entrambi hanno a cuore la salvezza del pianeta e hanno speso gran parte della loro vita per questo scopo, ma se Fay è una ragazza giovane, sensibile e piena di speranza, nata e cresciuta in un freddo bunker senza aver mai avuto al possibilità di vedere neanche un semplice albero, che deve lottare per impedire un futuro che è ormai diventato concreto, Bent è ormai un uomo disilluso che ha dato tutto in passato per una causa ancora apparentemente lontana e che ora ha lasciato alle spalle i suoi ideali e il suo lavoro, dopo che il troppo accanimento verso questi lo aveva portato a trascurare la moglie ed i figli, portandolo lontano da loro nei momenti difficili. Gli eventi, però, li porteranno ad affrontare una realtà non sempre facile e scontata che metterà a dura prova le loro convinzioni. Il tema energetico è quello preponderante ed è affrontato in tutte le sue sfaccettature: l’effettiva possibilità di soluzioni alternative a quella nucleare, gli interessi di chi gestisce il business energetico, difficilmente propenso ad adottare soluzioni non in grado di garantire un tornaconto economico e l’importanza degli ideali che spingono un uomo ad agire, portandolo a riflettere su quanto lontano si è disposti ad andare pur di realizzare il proprio scopo. A New Beginning non si ferma qui ma esplora altri temi importanti come il rapporto con la famiglia e con il lavoro, per capire fino a che punto questi possono coesistere e fino a che punto si può sacrificarne uno in favore dell’altro senza dover poi vivere nel rimorso.

Per raccontare questa storia, Daedalic ci presenta ancora una volta un mondo bidimensionale e disegnato a mano. La qualità dei fondali è sempre strepitosa, sia che si tratti di fredde ambientazioni futuristiche, città in rovina o rigogliose foreste tropicali la resa è sempre ottima, piena di tocchi di classe che spesso riescono anche a dare dinamicità alla scena. Ad accentuare ulteriormente questa scelta troviamo intermezzi realizzati con uno stile fumettistico, con tanto di vignette dinamiche (appariranno man mano) e balloon, integrati molto bene con lo stile del gioco, anche se di tanto in tanto nella transizione da una vignetta all’altra viene a crearsi un leggero buco che tende a rovinare un po’ il ritmo. Purtroppo non tutto è perfetto e ci sono un paio di difetti da far notare, innanzitutto la risoluzione è fissa con un aspect ratio di 4:3 con conseguenti bande nere laterali per chi gioca su schermi widescreen, sicuramente una cosa che ormai potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Inoltre, nonostante l’ottima caratterizzazione dei personaggi, le animazioni sono poco fluide e soffrono della presenza di pochi frame. Si tratta di difetti che già erano stati riscontrati in The Whispered World e che purtroppo ritroviamo invariati.

L’interfaccia è classica, tasto destro per aprire e chiudere l’inventario che apparirà nella parte bassa dello schermo e tasto sinistro per aprire il menù di interazione con l’oggetto selezionato. Non sono presenti le solite tre/quattro azioni predefinite (esamina, interagisci, parla) ma tutto è contestuale all’oggetto evidenziato: saranno presenti quindi azioni specifiche per ciò che si è selezionato. Il gameplay è basato quasi interamente su ricerca, raccolta e utilizzo di oggetti, con la presenza di pochi enigmi di tipo logico che possono comunque essere risolti automaticamente. I puzzle sono in verità molto semplici: a parte pochi casi in cui sarà necessaria un pizzico di logica laterale, basterà esaminare con attenzione oggetti e scenario per districarsi senza troppi problemi, anche perché difficilmente ci troveremo ad operare tra molte locazioni o con molti oggetti. Non per questo gli enigmi saranno poco stimolanti ma si è cercato chiaramente di dare risalto alla parte narrativa, evitando di inserire enigmi astrusi e mal amalgamati con la prosecuzione della storia. Da una parte questo potrebbe essere un freno per chi in un’avventura è più propenso a cercare una sfida, dall’altra farà la felicità di chi vuole godersi la trama senza perdere tempo in enigmi inseriti solo per allungare il brodo. Nonostante questo, ci troviamo davanti ad un titolo dalla longevità più che soddisfacente, che terrà impegnati anche i giocatori più frettolosi per almeno dieci o quindici ore.

I Daedalic si confermano in positivo per quanto riguarda l’accompagnamento sonoro. Le musiche, realizzate dai Knights of Soundtrack, gruppo di compositori tedeschi, sono molto belle ed ispirate, in grado di accompagnare il giocatore sia esaltando le situazioni più importanti, sia creando un sottofondo mai noioso nelle fasi più ragionate (per poterne sentire un assaggio cliccate qui). Di buon livello anche il doppiaggio inglese con voci sempre adatte ai personaggi. Purtroppo è presente qualche sbavatura a livello di intonazione, in particolare nei due protagonisti che mantengono un tono troppo neutro anche in alcune situazioni più concitate e qualche piccolo problema di sincronizzazione labiale.

Dopo The Whispered World, Daedalic si conferma in grado di raccontare storie mature con grande maestria e con grande ispirazione sotto il profilo tecnico. A New Beginning è un’avventura in grado di catturare il giocatore grazie ai suoi personaggi estremamente reali nelle loro convinzioni e nelle loro paure ed ai suoi temi vicini, purtroppo, alla nostra realtà. Chi è alla ricerca di una sfida impegnativa potrebbe rimanere deluso, ma ci troviamo davanti ad un gioco che ha molto altro da offrire al giocatore e che ogni appassionato di avventure dovrebbe assolutamente provare.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Daedalic Entertainment
Publisher: Adventure Productions
Distributore: Blue Label Entertainment
Data Rilascio: 03/06/2011
Piattaforma: MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Fantascienza
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 2000/XP/Vista/7
Processore: Pentium IV 1.8 Ghz
RAM: 1 GB
Scheda Video: compatibile DirectX 9
Hard Disk: 3,5 GB
Supporto: 1 DVD
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