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Recensione

A Golden Wake

di Vittorio De Sanctis  

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In breve

Anni ruggenti, jazz e proibizionismo. Questa è l'epoca che fa da sfondo alle ambizioni di Alfie Banks, giovane agente immobiliare di New York che decide di fare fortuna e soldi a Miami, entrando in contatto con 'quelli che contano', come politici corrotti e spregiudicati, ma anche con loschi figuri d'ogni specie che fanno del dio denaro l'unica ragione di vita. La corruzione imperante soggioga anche Alfie, che però potrà decidere di dare una sterzata alla sua vita e cambiare rotta. Saprà cogliere l'occasione?

 

Recensione Completa del 09 Ottobre 2014
Per fortuna passione e fantasia nel realizzare delle opere - nel nostro caso delle avventure - non sempre restano ferme ai nastri di partenza. Ce lo dimostra la nuova fatica dei Grundislav Games, team di sviluppo di cui si sono avvalsi i più noti Wadjet Eye Games, qui nella veste di publisher.

La prova del fatto che non sono necessarie quintalate di grafica HD e di effetti speciali per ottenere dei risultati più che buoni ci è infatti offerta, per l’ennesima volta, dal titolo oggetto di questa recensione, che fa della trama e della capacità narrativa i suoi visibili punti di forza.

Ma non è tutto: ciò che rende ulteriormente attraente A Golden Wake è lo sfondo storico su cui è costruita la trama originale, ovvero gli USA nel bel mezzo degli anni '20 - i cosiddetti Anni Ruggenti - quando l'industrializzazione la faceva da padrona ed era tutto un formicolio di affari e di attività commerciali, legali o meno che fossero. Era anche l'epoca del proibizionismo, quando fabbricazione e vendita dell'alcool vennero banditi e non mancavano dispute fra gli esponenti delle due fazioni contrapposte, sostenitori e detrattori del divieto, peraltro ampiamente trasgredito dal contrabbando di liquori sotto il controllo delle gang locali.

Una parte considerevole del business di quei tempi era rappresentata poi dal boom immobiliare che, come si può immaginare, mescolava imprenditoria e politica e che nel mentre portò alla creazione di interi complessi edilizi, ancora oggi presenti, come il Coral Gables di George Edgar Merrick, un intero sobborgo statunitense in Florida al confine con Miami (di cui fa parte il Biltmore Hotel, anch'esso rappresentato nel gioco).

Vorrei sottolineare che nel corso dell'avventura avremo a che fare proprio con quest'ultima realtà e con il suo fondatore, l'appena citato Merrick, personaggio storico realmente esistito ed in sostanza co-protagonista delle vicende insieme al personaggio principale (di cui vi parlerò tra poche righe). Ma non sarà l'unico personaggio reale ad essere presente: tra gli altri potremo riconoscere, ad esempio, l'avvocato nonché uomo politico William Jennings Bryan, impegnato sostenitore del proibizionismo e col quale dovremo trattare, o il gangster Thomas "Fatty" Walsh, che ricoprirà qui un ruolo di rilievo e sul quale circolano ancora oggi delle leggende (si parla di spettri...).

Insomma, un affresco storico dal quale si prende spunto per concentrarsi non tanto sullo scontro tra bande di gangsters rivali, come accade di solito con questo tipo di ambientazione (e comunque vi troveremo qualcosa del genere), ma soprattutto su una fetta di quel business che aveva caratterizzato i tempi, il cosiddetto 'real estate', il fiorente mercato immobiliare.

E qui arriviamo noi. Nel gioco impersoneremo Alfred Banks - per gli amici Alfie - consulente immobiliare in carriera e figlio d'arte; il padre, prima di morire, era infatti in società con il collega Morris, al quale lasciò di fatto la direzione dell'azienda comune, la 'Morris & Banks', dove il nostro eroe ha continuato a lavorare sotto la sua ala protettiva.

Inutile dire che tale trattamento di riguardo non gli procura di certo le simpatie dei colleghi che tramano così alle sue spalle, fino a causargli persino il licenziamento con un colpo mancino; Alfie si ritrova pertanto solo e senza amici, ma essendo dotato di talento e tanta buona volontà non si perde d'animo: venuto a sapere del boom immobiliare che è esploso in Florida, decide infatti di cogliere l'opportunità di una vita… Miami, stiamo arrivando!

Qui Alfie incontra inizialmente le amicizie giuste che riconoscono le sue innate qualità e gli consentono di fare carriera; purtroppo, il desiderio di scalata sociale e la sete di potere non sono buone consigliere e Alfie si troverà ben presto a braccetto anche con personaggi di tutt'altra pasta, che lo indurranno ad operare le scelte sbagliate: affari, politica e malavita sembreranno tutte facce di una stessa medaglia….

Tecnicamente A Golden Wake si presenta secondo l'ormai consueto stile classicheggiante a cui ci hanno (ben) abituato i Wadjet Eye Games, presentando una grafica pixellosa e retrò che farà la gioia degli appassionati delle vecchie glorie e che, nel contempo, continua il suo percorso teso a dimostrare come una buona storia non necessiti di una cosmesi estetica abbagliante; tanto lavoro sul piano narrativo e coerenza su quello delle quest proposte, in linea con trama e ambientazione, sono più che sufficienti per ottenere un buon successo. E qui questo è stato fatto, tanto che il titolo “prende†e si fa giocare tutto d'un fiato, per una durata nella media odierna (intorno alle 10 ore, benché tale media oggi si stia addirittura abbassando).

La grafica - si diceva - è in bassa risoluzione, ma non difetta nella cura dei personaggi, tutti identificabili, soprattutto grazie ai riquadri in primo piano che compariranno nel corso dei dialoghi, in cui noteremo la loro forte caratterizzazione. Ma questo è favorito proprio dal fatto che si tratta di personaggi reali, le cui foto originali sono state utilizzate come modelli per riproporne i tratti più caratteristici.

Le ambientazioni sono chiaramente ispirate a quelle dell'epoca, con edifici, interni, abiti e atteggiamenti dei personaggi coerenti, con attenzione ai dettagli e una ricca descrizione degli oggetti presenti nelle varie locazioni, con la chiara funzione di immergere il giocatore nella realtà rappresentata; ad esempio, nella sala da ballo del Biltmore Hotel potremo apprezzare i ballerini danzare, ciascuno con i vari stili di quegli anni.

Il numero delle locazioni è discreto, ma nel contempo non ve ne sono di superflue e tutto quello che vedremo sarà sempre di supporto al prosieguo della storia di Alfie; capiterà di dover tornare giocoforza in ambienti già visitati, data l'importanza cruciale di alcune di essi, ma in linea di massima non avremo un forte backtracking: il senso di oppressione dato dalla ripetitività dei movimenti qui non è assolutamente presente.

Il sonoro si avvale di un doppiaggio di buona fattura, con voci adatte e intonazioni che sembrano uscire da film d'epoca (ad esempio quelle del venditore Doc Dammers o del gangster Fatty Walsh); testi e voci sono in inglese, inframmezzati da uno slang invero non eccessivo e non troppo difficile per chi abbia un po' di dimestichezza col linguaggio parlato.
Tuttavia, quello che potrebbe dar noia è la velocità con cui scorrono i testi, giustificata sì dal dinamismo delle conversazioni, ma che allo stesso tempo, se non si è appena più esperti, può portare alla perdita di frasi o espressioni; siamo comunque lontani da esperienze analoghe e riconducibili agli stessi Wadjet Eye, come il bel Primordia, in cui la celerità dei testi, unita ad un linguaggio scientifico e ricercato, provoca danni ben più sentiti.

Purtroppo, data la nota politica dei Wadjet Eye Games, che da un lato non provvedono spontaneamente alle localizzazioni, dall'altro non concedono licenze (né tollerano lavori amatoriali), difficilmente vedremo questo titolo tradotto nel nostro amato idioma. Ma chissà, mai dire mai.

Tornando al sonoro, in A Golden Wake è soprattutto la musica a farla da padrona. La soundtrack che ci accompagna dall'inizio alla fine è uno degli elementi portanti della storia, in grado di immedesimarci deliziosamente con brani variabili a seconda delle locazioni visitate o talvolta col main theme, che ci viene proposto nella schermata principale delle opzioni e che potremo riascoltare nel corso del gioco opportunamente riarrangiato, accelerato o rallentato o con ritmo diverso, quasi a rappresentare il protagonista e a sottolinearne lo stato d'animo in occasione degli eventi salienti della sua vita. Plauso.

Aprendo il discorso degli enigmi, sono indubbiamente ben contestualizzati, variegati (in almeno un caso peraltro c'è anche la doppia soluzione) e mai fuori luogo, anzi, dato il ruolo di esperto venditore ricoperto da Alfie, affronteremo delle quest attinenti, come ad esempio assegnare il giusto alloggio ai rispettivi potenziali compratori, deducendone la personalità, e spesso ci ritroveremo a dover esercitare le nostre capacità argomentative e persuasive.

Non mancheranno poi anche altri enigmi di tipo deduttivo o in chiave dinamica, cioè con schermata in cui accade qualcosa di movimentato che richiederà il nostro intervento con la logica e a volte con un po' di prontezza di riflessi (pena la sconfitta e la ripetizione della quest).

L'inventario - che troveremo insieme alle opzioni nella barra superiore a comparsa - sarà in genere povero di oggetti (ne avremo di solito non più di 2 o 3, fino a un massimo di 6 o 7 soltanto in un caso), mentre il livello complessivo di difficoltà è abbastanza basso. Il tutto è naturalmente studiato in favore della fluidità della storia, allo scopo di non creare punti morti e di disorientamento del giocatore, permettendogli di mantenere alta l'attenzione sulla trama, vero punto forte del gioco. E' altresì vero che chi mastica e digerisce bene soltanto avventure dalla forte componente enigmistica potrebbe non riuscire ad apprezzare appieno questo titolo.

Stavolta possiamo permetterci di concludere una recensione senza domandarci dove sia finita la buona avventura e l'affetto che si nutre nel partorirla, perché è tutto quel che scopriamo esserci in A Golden Wake, un'avventura avvolta nel senso di grandeur dall'inizio alla fine, forse non per i duri del mestiere, senza enigmi spaccacervello, ma ben pensata, coerente con se stessa e destinata ad essere apprezzata da chi cerchi una buona storia (e un buon finale, anche se un po' frettoloso), inclusi coloro che magari attraverso essa si avvicinino al genere.

Di quelle che forse potrebbero lasciarvi qualcosa una volta spento il pc.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Grundislav Games
Publisher: Wadjet Eye Games
Data Rilascio: 09/10/2014
Piattaforma: Linux, MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Noir
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese
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