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Recensione

Black Mirror 3

di Mattia Seppolini  

il nostro voto
68
il vostro voto (18 votanti)
79
In breve

Un fumo nero e denso si solleva dalle rovine del castello di Black Mirror, come un oscuro presagio... La maledizione che perseguita la famiglia Gordon da generazioni non è stata ancora scongiurata e visioni di morte perseguitano la mente di Darren - alias Adrian Gordon - spingendolo sull'orlo della pazzia. Il suo destino sembra essere già segnato da un'atroce certezza: la sete di sangue che si impossessò di suo padre, Samuel, ora sta crescendo in lui. Ma la determinazione di Darren è forte. Riuscirà a sconfiggere dopo secoli di delitti la maledizione dei Gordon?

 

Recensione Completa del 25 Giugno 2011
Quella di Black Mirror è una delle saghe di maggior successo degli ultimi anni. Iniziata nel 2004 da Future Games, è proseguita solo dopo sei anni grazie a Cranberry Production e ora, possiamo finalmente mettere le mani sul terzo e ultimo capitolo della trilogia.

Un breve riassunto dei fatti accaduti precedentemente è necessario, dato che il gioco riprende immediatamente dopo la conclusione del secondo episodio. Darren Michaels è uno studente americano di fisica che scopre di essere l’ultimo discendente maschio della dinastia dei Gordon, da secoli succube di una terribile maledizione che li trasforma in feroci assassini. Il suo vero nome è in realtà Adrian ed è il figlio di Samuel Gordon, il protagonista del primo Black Mirror. La sorella Angelina, dopo aver riportato Adrian in Inghilterra, sua terra d’origine, vuole a tutti i costi risvegliare il malefico potere dei suoi antenati. Adrian riesce a fermarla ma accidentalmente finisce per ridestare lo stesso lo spirito di Mordred, il membro della famiglia che aveva lanciato la maledizione secoli prima, che si impossessa del suo corpo. L’avventura si apre con il ritorno al castello di Black Mirror subito dopo questi eventi; castello che purtroppo il nostro eroe trova in fiamme. Ad aspettarlo troverà in compenso il detective Spooner, che lo arresta con l’accusa d’incendio doloso e addossandogli la colpa degli omicidi perpetuati dalla sorella. Fortunatamente per Adrian, dopo due settimane un misterioso individuo paga la cauzione, rendendolo libero di cercare le prove delle propria innocenza e di mettere una volta per tutte la parola fine alla maledizione. A differenza dei precedenti capitoli, in particolare il primo, in cui più che la maledizione vera e propria la vera protagonista e fulcro della narrazione era proprio la famiglia Gordon con i suoi personaggi, i suoi intrighi ed i suoi segreti, questo episodio è incentrato totalmente su Adrian e sul modo in cui potrà porre fine una volta per tutte alla maledizione. Se da una parte questo porta ad una trama molto più chiara, dall’altra viene a mancare molta dell’atmosfera tipica della serie. La figura di Adrian, però, non si rivela abbastanza complessa da poter sostenere da sola la trama. La possessione di Mordred è gestita in modo abbastanza scontato e troppo appariscente, inoltre, non si ottengono particolari, nuove informazioni o rivelazioni, ma solo qualche dettaglio in più sulla disputa tra Marcus e Mordred, che portò alla morte di quest’ultimo.

Passando al lato tecnico, ci sono state poche modifiche rispetto all’episodio precedente. Graficamente il gioco è rimasto pressoché invariato, quindi fondali molto ben realizzati, con una buona dose di elementi a darne dinamicità, personaggi non molto dettagliati ma ben integrati con gli sfondi e animazioni ancora un po’ legnose, ma grazie al doppio clic che consente ad Adrian di spostarsi istantaneamente verso l’oggetto selezionato ne salteremo comunque una buona parte. Sono i filmati in computer grafica a rappresentare il punto debole della produzione sotto il profilo estetico: la loro qualità sembra addirittura peggiorata rispetto al capitolo precedente. In particolare, i personaggi sono realizzati in maniera approssimativa: in alcuni video vedremo Adrian da bambino con la sorella Angelina e i loro corpi saranno completamente sproporzionati e dalle movenze sgraziate.

Anche per quanto riguarda l’audio ritroviamo gli alti e i bassi di Black Mirror 2. Le musiche sono buone, accompagnano in maniera discreta il giocatore ma difficilmente ce le ricorderemo una volta terminato il gioco. Il doppiaggio, anch’esso di buon livello e con voci azzeccate e ben recitate, ha però un picco verso il basso per quanto riguarda la voce di Adrian in versione posseduta: è troppo ostentata e in alcuni frangenti rischia anche di diventare caricaturale (la risata malvagia sembra presa direttamente da un cartone animato).

Come da tradizione gli enigmi sono presenti in gran quantità, per un’avventura dalla durata più che soddisfacente, intorno alle quindici ore. La tipologia ricalca quella già vista nei precedenti capitoli, con qualche piccola novità sia in positivo sia in negativo. Abbiamo quindi molti oggetti da raccogliere e combinare tra loro secondo schemi più o meno fantasiosi, qualche enigma logico qua e là e la necessità di ricevere alcune informazioni dagli altri personaggi con i dialoghi, gestiti attraverso le solite icone. Ancora una volta è stato adottato il sistema che prevede che gli hot spot non utili ai fini del gioco scompaiano dopo averli esaminati, oltre al consueto tasto per evidenziare tutti quelli attivi. L’ambientare il gioco in un numero ristretto di location ha purtroppo portato ad alcune scelte che probabilmente alcuni non apprezzeranno. Innanzitutto non potremo raccogliere subito tutti gli oggetti, ma per alcuni bisognerà tornare indietro solo quando saranno effettivamente utili, mentre altri compariranno solo più avanti nel gioco. Se da una parte questo evita al giocatore di ritrovarsi da subito con l’inventario pieno di roba inutile, dall’altra costringe ad un eccessivo backtracking , ovvero la necessità di tornare più volte in un posto già visitato, che potrebbe infastidire alcuni giocatori. Per fortuna il puntatore aiuta a riconoscere velocemente i possibili oggetti utilizzabili, evitando di farci impazzire tra mille hot spot del tutto inutili e ricordandoci quali sono gli oggetti di cui avremo probabilmente bisogno in futuro. Un aiuto gradito arriva anche dal diario di Adrian, in cui quest’ultimo annoterà tutti i progressi e gli obiettivi.

In alcuni punti sarà possibile morire, perciò conviene salvare spesso! Tra le nuove caratteristiche sono presenti alcune azioni non indispensabili ai fini del gioco e alcuni enigmi opzionali risolvibili utilizzando a scelta uno tra due o più oggetti. Purtroppo, niente che vada a modificare in maniera influente il gameplay o ad aggiungere qualcosa in più alla trama, però va lodato il tentativo. Inoltre, per la prima volta nella serie, avremo la possibilità di utilizzare contemporaneamente due personaggi che dovranno collaborare per risolvere alcuni enigmi. Potremo passare da uno all’altro semplicemente cliccando sulle icone presenti sullo schermo. Peccato che la cosa non sia stata sfruttata moltissimo, anche se comunque si tratta di un’aggiunta gradita.

Black Mirror III è quindi la conclusione che tutti i fan si aspettavano? Probabilmente solo in piccola parte. Alcuni sicuramente apprezzeranno il fatto di trovarsi davanti ad un gioco familiare, che gli farà attraversare un’altra volta le ambientazioni che hanno amato in questi anni, con un gameplay che si conferma prodigo di enigmi e una buona longevità. Purtroppo, per tutta l’avventura fino ai tanto attesi titoli di coda, si ha la sensazione di trovarsi davanti ad un prodotto che va ad aggiungere poco alla serie, in cui molti degli eventi sono fondamentalmente superflui e con una conclusione che poteva benissimo essere raggiunta molto prima. Probabilmente anche la volontà di farlo uscire nei negozi in così breve tempo dalla pubblicazione capitolo precedente ha impedito un lavoro di rifinitura che sarebbe stato necessario, come si nota dalla scarsa qualità dei filmati o dalla poca cura posta nel background. Un prodotto destinato unicamente ai fan della serie che, se non si avvicineranno al titolo con troppe aspettative, potrebbero comunque rimanerne soddisfatti. Chi invece non è stato colpito dal fascino dei Gordon nei precedenti capitoli non cambierà idea giocando quest’ultima avventura.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Cranberry Production
Publisher: Adventure Productions
Distributore: Blue Label Entertainment
Data Rilascio: Q2 2011
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Thriller
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7
Processore: 1.4 GHz
RAM: 512 MB
Scheda Video: 128 MB con supporto Shader Model 2.0
Hard Disk: 6 GB
Supporto: 1 DVD
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