Ultimamente si assiste ad un massiccio recupero di titoli del passato, che hanno avuto una propria fortuna se non hanno fatto addirittura la fortuna stessa del genere.
Il remake, il restyling, la remasterizzazione o comunque la si voglia chiamare è un'operazione che in ogni caso va a pescare qualcosa che a suo modo è stato originale, magari con un soggetto intrigante o con una brillante innovazione sotto il profilo del gameplay, oppure ha più semplicemente innalzato gli standard qualitativi tecnici, tanto da diventare un must, un punto di riferimento, una pietra di paragone per la produzione successiva.
Personalmente, non ho nulla in contrario a queste operazioni, che, al di là della riuscita effettiva del potenziamento tecnico del prodotto (grafica e musiche migliorate, aggiunta del doppiaggio, etc.), hanno senz'altro il merito di riportare sul banco di vendita titoli che magari non sarebbero comunque mai caduti nel dimenticatoio, proprio per essere diventati degli standard, ma ai quali l'utenza attuale non avrebbe avuto facile accesso, data l'irreperibilità ovvero l'incompatibilità con i più moderni sistemi operativi, in continua evoluzione.
In linea di massima, dunque, approvo questa politica, sempre a patto che il titolo non venga snaturato (ma, a sentire in giro, sembra che fortunatamente questo finora non sia accaduto e mi riferisco a prodotti come il remake di Gabriel Knight - Sins of the Fathers o di Grim Fandango, benchè quest'ultimo non abbia subito modifiche sostanziali e da questo punto di vista non abbia rischiato nulla).
Ovviamente, non posso che parteggiare per il titolo originale, nel quale magari si respira un'aria diversa, che è quella autentica conferita dall'autore. E non è impossibile che il giovane utente, affascinato dal remake, decida di procurarsi la versione "da cui è nato tutto", forse infine preferendola.
Provo a guardare con favore la scelta del remake perchè penso che spesso sia difficile non solo reperire gli originali (che GOG sia con voi) ma anche accettare l'idea di giocare a qualcosa di vetusto, che nell'opinione del giocatore medio possa essere non all'altezza degli standard tecnici odierni, col rischio che questi titoli, pur disponibili per i nuovi sistemi operativi, restino comunque boicottati, perchè 'vecchi'.
Ma a questo punto la mia domanda è un'altra. Al di là dell'utilità divulgativa di questa politica, non può dirsi che nasconda in realtà una carenza di idee di base, dove la pochezza dei nuovi soggetti, la scarsa capacità di coinvolgimento delle trame, la piattezza ed il mancato approfondimento dei singoli personaggi, la limitatezza del gameplay agevolino questi processi di recupero delle vecchie glorie, intese come le uniche capaci - ancora una volta! - di rinverdire il genere?
Se n'è parlato diffusamente, in svariati altri topic del forum, e mi sembra che si sia mediamente concordi nel dire che le idee nuove siano poche, ma vorrei mettere in rilievo il contrasto tra la scarsità di buone ed avvincenti storie e il desiderio di innovare il genere sotto altro profilo, quello del gameplay, con ibridazioni d'ogni sorta (action, RPG e persino shoot'em up!) o tentativi di evoluzione verso lo storytelling esclusivo, eliminando del tutto (o quasi) quello che da sempre è considerato il fulcro dell'avventura grafica: l'enigma.
In una parola: il genere ha dato tutto quanto poteva, passiamo ad altro?
La vostra opinione è come sempre gradita e auspicata tra queste pagine.
Il remake, il restyling, la remasterizzazione o comunque la si voglia chiamare è un'operazione che in ogni caso va a pescare qualcosa che a suo modo è stato originale, magari con un soggetto intrigante o con una brillante innovazione sotto il profilo del gameplay, oppure ha più semplicemente innalzato gli standard qualitativi tecnici, tanto da diventare un must, un punto di riferimento, una pietra di paragone per la produzione successiva.
Personalmente, non ho nulla in contrario a queste operazioni, che, al di là della riuscita effettiva del potenziamento tecnico del prodotto (grafica e musiche migliorate, aggiunta del doppiaggio, etc.), hanno senz'altro il merito di riportare sul banco di vendita titoli che magari non sarebbero comunque mai caduti nel dimenticatoio, proprio per essere diventati degli standard, ma ai quali l'utenza attuale non avrebbe avuto facile accesso, data l'irreperibilità ovvero l'incompatibilità con i più moderni sistemi operativi, in continua evoluzione.
In linea di massima, dunque, approvo questa politica, sempre a patto che il titolo non venga snaturato (ma, a sentire in giro, sembra che fortunatamente questo finora non sia accaduto e mi riferisco a prodotti come il remake di Gabriel Knight - Sins of the Fathers o di Grim Fandango, benchè quest'ultimo non abbia subito modifiche sostanziali e da questo punto di vista non abbia rischiato nulla).
Ovviamente, non posso che parteggiare per il titolo originale, nel quale magari si respira un'aria diversa, che è quella autentica conferita dall'autore. E non è impossibile che il giovane utente, affascinato dal remake, decida di procurarsi la versione "da cui è nato tutto", forse infine preferendola.
Provo a guardare con favore la scelta del remake perchè penso che spesso sia difficile non solo reperire gli originali (che GOG sia con voi) ma anche accettare l'idea di giocare a qualcosa di vetusto, che nell'opinione del giocatore medio possa essere non all'altezza degli standard tecnici odierni, col rischio che questi titoli, pur disponibili per i nuovi sistemi operativi, restino comunque boicottati, perchè 'vecchi'.
Ma a questo punto la mia domanda è un'altra. Al di là dell'utilità divulgativa di questa politica, non può dirsi che nasconda in realtà una carenza di idee di base, dove la pochezza dei nuovi soggetti, la scarsa capacità di coinvolgimento delle trame, la piattezza ed il mancato approfondimento dei singoli personaggi, la limitatezza del gameplay agevolino questi processi di recupero delle vecchie glorie, intese come le uniche capaci - ancora una volta! - di rinverdire il genere?
Se n'è parlato diffusamente, in svariati altri topic del forum, e mi sembra che si sia mediamente concordi nel dire che le idee nuove siano poche, ma vorrei mettere in rilievo il contrasto tra la scarsità di buone ed avvincenti storie e il desiderio di innovare il genere sotto altro profilo, quello del gameplay, con ibridazioni d'ogni sorta (action, RPG e persino shoot'em up!) o tentativi di evoluzione verso lo storytelling esclusivo, eliminando del tutto (o quasi) quello che da sempre è considerato il fulcro dell'avventura grafica: l'enigma.
In una parola: il genere ha dato tutto quanto poteva, passiamo ad altro?
La vostra opinione è come sempre gradita e auspicata tra queste pagine.