Ritorna il nostro amato maghetto Simon, con una quarta avventura che si preannuncia oltremodo sfavillante e divertente. Troveremo infatti Simon ad affrontare i problemi della realtà quotidiana, in continuo litigio anche con il fratello minore sul programma TV da vedere, allorquando una sera, durante una di queste discussioni, un telecomando "volante" lo catapulta nel mondo dei sogni contro la sua volontà . In questa dimensione onirica Simon incontrerà Alix, la nipote del mago Calypso, che lo introdusse nel mondo magico. La fanciulla racconta a Simon che la dimensione magica si trova in grande pericolo in quanto minacciata dalle forze del male e che gli abitanti hanno quindi bisogno del suo aiuto...
Finalmente è arrivato: l’attesa è stata lunga, spasmodica, oserei dire smodata oltre ogni confine, ma alla fine la nuova avventura del mago più famoso delle avventure grafiche è arrivata. Signore e signori alzatevi pure in piedi, qua si parla della storia, degli albori, di quella che era e rimane un’era ormai irraggiungibile, dove le avventure la facevano da padrone e dove i vari Monkey Island e affini erano un must che nessuno poteva lasciarsi sfuggire. Forse qualche nuovo appassionato, sventurato o meglio dire sfortunato, non conosce ancora chi sia Simon: sarebbe molto più facile rimandarvi alle 3 recensioni messe online il mese di maggio proprio in preparazione a questo grande arrivo, ma giusto perché sono buono dentro (sono aperte le donazioni, il mio conto corrente è………) vi farò un veloce riassunto.
Simon the Sorcerer prende vita nel lontano anno 1993 grazie alla Adventure Soft (otre ai primi 3 Simon, questi ragazzi sono conosciuti anche per
The Feeble Files, anno 1996): il nostro eroe che si chiama guarda caso proprio Simon, si trova catapultato in un'altra dimensione, in un mondo fantastico, dove le favole possono diventare realtà e tutto può accadere, come può accadere che il solito cattivone (Sordid è il nome, però ci sente benissimo…) di turno voglia fare il bello e il cattivo tempo.
Simon the Sorcerer 2 fu il naturale seguito di questo grande successo e la sua uscita avvenne poco tempo dopo, esattamente 1 anno e mezzo più tardi, nel 1995. Niente di nuovo sotto il sole, qualche innovazione qua e là e la nuova minaccia di Sordid nei confronti del nostro maghetto, che questa volta se la vedrà brutta, visto che sarà preso di mira e la sua vita sarà in pericolo. Per
Simon the Sorcerer 3D invece l’attesa è stata molto più lunga e piena di imprevisti (completato nel 2000 ma distribuito solo nel 2002): fu sicuramente l’episodio più controverso e sfortunato della serie, per molte scelte e imprevisti che non starò qua a spiegare (vi rimando alla recensione completa).
Ma veniamo a questo nuovo e appassionante episodio, sviluppato dai tedeschi della Silver Style Entertainment: questi ragazzi oltre a essersi accaparrati la licenza di Simon, lavorano a tempo pieno su altre importanti avventure già uscite in terra teutonica, ovvero Everlight e Goin’ Downtown. Questa volta non ci sarà nessun rapimento, nessun trucco. Il nostro amico Simon è a casa che sta litigando con il suo fratellino, quando durante una lite più accesa di tante altre, viene colpito alla testa dal telecomando della televisione. Una volta svenuto Simon entra in uno strano mondo onirico dove gli appare Alix, la figlia di Calypso, che lo avvisa che il mondo magico è di nuovo in pericolo. Una volta rinvenuto, il nostro mitico eroe, partirà con il suo armadio dimensionale per il mondo fatato, ancor una volta pronto a salvare chi si trova in pericolo. Giunti a destinazione vi farete un’idea più chiara di quello che sta succedendo e da qua avrà inizio la vostra vera avventura: c’è da dire subito che questa introduzione poteva essere congegnata meglio, sopratutto per dare più interesse e profondità . Mi è parso di capire, che per i programmatori la cosa più importante fosse che Simon facesse ritorno subito nel mondo magico: una volta avvenuto questo si è iniziato a costruirci intorno una storia. E la trama il suo interesse riesce a suscitarlo, tanto quel che basta per invogliare a vedere cosa può succedere andando avanti. A dire il vero ci sono delle trovate veramente originali, che prima d’ora non sono mai state sperimentate in un’avventura grafica e che per ovvi motivi non vi posso raccontare senza rischiare di rovinarvi la sorpresa. Purtroppo una cosa la posso anticipare: è stato accantonato il perfido Sordid. Il nemico giurato di Simon, l’acerrimo rivale non ci sarà più e a dire il vero se ne sente molto la mancanza.
Graficamente saremo di fronte a locazioni pre-renderizzate e coloratissime come nelle più classiche delle avventure: le locazioni hanno una peculiarità , e cioè quella di essere molto più grandi dello schermo con conseguente effetto di scrolling sia a destra o sinistra, sia in alto o in basso a seconda delle occasioni. All’interno degli scenari si muovono personaggi realizzati tutti in 3D ottimizzati e ristrutturati per stare al passo con i tempi. È bellissimo finalmente vedere la faccia di Simon non più solo come un ammasso di pixel, ma ben definita e chiara, oppure Swampy (Paludoso). Ogni locazione sarà ben animata, non mancheranno mai effetti di vario genere, proprio per confermare che c’è stato un impegno non indifferente nella realizzazione di Simon 4: animali che si muovono, acqua, fuoco e altre piccole chicche che fanno sempre piacere vedere. Anche i protagonisti, che siano giocanti o non giocanti, sono animati in modo eccelso, veramente belli da vedere, quando si muovono per compiere un azione particolare o per farci assistere ad una scenetta strampalata.
Il menù iniziale ci farà vedere una Alix più prosperosa che mai: a destra ci saranno le voci da selezionare. Oltre alle classiche (inizia, carica, salva, esci, crediti) e le opzioni con i soliti effetti da sistemare, ce ne sarà una in particolare a cui prestare attenzione: si tratta del giornale, all’interno di questa sezione potrete leggere gli enigmi o missioni da completare o già completate. Ma attenzione, la cosa ancora più interessante è che ci saranno 3 stelle sotto le cose ancora da fare, queste stelle praticamente sono degli hints e quindi dei piccoli aiuti che vi possono indirizzare sulla giusta via. Interagite con uno di questi e avrete un indizio, fatelo una seconda volta e ne avrete un altro un poco più chiaro, fatelo una terza volta e ne avrete uno molto più intuibile. Comunque sia, non avrete mai la soluzione spiattellata in faccia: sicuramente molto meglio una gestione di questo tipo, un minimo di impegno lo ci si deve mettere sempre e poi come difficoltà siamo sul medio basso livello, dare la soluzione completa sarebbe stato troppo.
L’interfaccia è la solita straconosciuta e quindi probabilmente è superfluo parlarne: vi faccio solo presente le cose più particolari. La prima è l’inventario a comparsa che sarà posizionato in basso allo schermo: all’interno ci sarà posto per ogni ben di Dio. Pensate, sarà possibile avere anche più di 30 oggetti alla volta da gestire a piacimento, come da vecchia tradizione. Inoltre, ad un certo punto, sarà possibile usufruire di una mappa molto bella e ben fatta e quindi gli spostamenti saranno più veloci e intuitivi, inoltre ci sarà la possibilità di correre con il doppio click del mouse. L’audio è stupefacente, chiaro e senza sbavature, sia negli effetti ambientali che nelle melodie che saranno allegre come ci si aspetta da un’avventura grafica in stile demenziale come questa. Purtroppo nota negativa per il doppiaggio, che pur essendo tutto in italiano, non è granché. Quel che è peggio, però, è che non sono stati doppiati i commenti di Simon agli hot-spots (opzione che nelle versioni internazionali è presente), generando una situazione a dir poco bizzarra.
Se tutti e 3 gli episodi della serie erano veramente ostici da portare a termine, in questo quarto la difficoltà sarà ben calibrata e sempre in crescendo con l’andare avanti delle vostre peripezie. Gli enigmi saranno basati tutti o quasi sull’utilizzo degli oggetti e non saranno mai insormontabili, con un po’ di attenzione e di ragionamento si può arrivare alla soluzione senza particolari problemi, anche se qualche oggetto ben mimetizzato nell’ambiente potrà darvi qualche grattacapo. Comunque, in alcune occasioni ci sono delle trovate che definire geniali è poco. Mi sento, insomma, di consigliare questa avventura a tutte le categorie di giocatori indistintamente: esperti, novizi, neofiti, malati cronici e chi più ne ha, più ne metta.
La caratterizzazione dei personaggi è stata curata scrupolosamente, i vecchi amici che già abbiamo conosciuto ci verranno riproposti in una nuova veste, in una nuova evoluzione: molte cose sono successe prima che Simon facesse ritorno nel reame magico e scoprirle tutte sarà un ulteriore divertimento. Anche i nuovi personaggi sono stati studiati al meglio e non mancheranno di strapparvi qualche sorriso, come del resto tutta l’avventura, che rimane permeata da quella ironia e dissacrante ilarità che ha fatto il successo della serie. In mezzo a tutto quello che di positivo possiamo trovare dal punto di vista tecnico, alcuni difetti di fondo esistono, anche se sono marginali. Ad esempio, non capisco perché a metà del gioco, proprio nel bel mezzo del più bello, verrete scaraventati in un’ambientazione completamente diversa da quella fantasy: mi è sembrato come se si sia cercato di allungare la longevità del prodotto, che comunque si assesta in modo onorevole sulle 20 ore abbondanti. Inoltre alcune volte si è esagerato nel mandare Simon su e giù, avanti e indietro per le locazioni, per cercare di risolvere un enigma o per recuperare alcuni oggetti.
Nonostante questi difetti di gameplay, comunque da tenere presente, Simon è tornato in grande stile: non si poteva sbagliare dopo il clamoroso passo falso del 3D. Il gioco è gradevole, divertente, giocabilissimo da chiunque, senza limiti per nessuno, tecnicamente di buon livello, con locazioni splendide agli occhi, enigmi ben calibrati e ben congegnati con quel tocco di originalità che non fa mai male, condizionato solo un po’ dalle strane scelte in fase di localizzazione. Se non conoscete l’universo di Simon, questa avventura può essere una buona introduzione: se invece siete dei vecchi avventurieri che hanno divorato i primi 3 episodi, tornare nel reame magico sarà come vivere una seconda giovinezza. Comunque sia un gioco che ogni avventuriero che si rispetti dovrebbe giocare, pur con i suoi limiti.