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Recensione

Nightlong: Union City Conspiracy

di Carlo De Rensis  

il nostro voto
74
il vostro voto (1 votanti)
89
In breve

Nei panni di Joshua Reev, sarete coinvolti nella ricerca di un gruppo terroristico per conto di un vostro caro amico nonché governatore di Union City. Man mano che proseguirete nel gioco, vi accorgerete che le cose non stanno proprio come vi erano state poste e dovrete decidere da che parte stare. Una storia forse un pò confusionaria in alcuni tratti, e troppo "clichè" in altri ma comunque solida ed intrigante.

 

Recensione Completa del 28 Settembre 2005
Quando ci si trova a dover recensire giochi vecchi, è procedura usuale fare una piccola ricerca riguardante la software house che ha prodotto il gioco, se non altro per rendersi conto delle potenzialità del titolo stesso in un determinato periodo. Ed è triste rendersi conto come spesso questi gruppi di sviluppo al giorno d'oggi non esistano più, schiacciati dalla potenza delle multinazionali del videogame e costretti a rimanere ai margini del mercato. Quando poi, come nel caso di Nightlong: Union City Conspiracy, si parla di produttori italiani la tristezza aumenta. Già, perchè da qualche anno i Trecision (conosciuti anche per The Watchmaker, uscito qualche anno più tardi) non esistono più: falliti, un'altra realtà italiana che scompare. Bando ai sentimentalismi, però, andiamo ad analizzare questo interessante gioco risalente al 1997.

Ve ne accorgerete subito, dalle primissime schermate del video introduttivo: Nightlong è ambientato nel futuro, un futuro che prende molto a prestito dalla visione decadente di Blade Runner. Impersoniamo Joshua Reev, un detective dalla grinta molto dura: contattato dall'amico Hugh Martens, suo ex-comandante in guerra e ora governatore della grande metropoli Union City, Joshua ha finalmente l'occasione per sdebitarsi di un grosso debito nei confronti del politico che gli aveva salvato la vita. Hugh, infatti, è in grossa difficoltà: sembra che un gruppo di terroristi e sabotatori abbia preso di mira una multinazionale della biotecnica, la Genesis, che si dà il caso essere anche la principale sostenitrice della candidatura politica di Martens. Tutti i tentativi fatti per raggiungere la base dei sovversivi sono naufragati e anche l'ultimo agente inviato, Simon Ruby, è scomparso senza lasciare traccia dopo aver scoperto importanti informazioni che, purtroppo, non era riuscito a rivelare in tempo. Ora tocca a noi: nei panni di Reev, verremo lasciati fuori la casa di Simon per iniziare le indagini e trovare i pericolosi avversari. La storia parte in maniera molto lenta e si dipana pian piano in maniera molto prevedibile. C'è da dire, però, che pur non essendo granchè complesso come trama, nella seconda parte il gioco sale nettamente di ritmo e assicura anche un bel pò di tensione, migliorando sensibilmente. Ciò non toglie che molti buchi rimangano e che la strutturazione degli eventi non convinca a pieno. Inoltre il finale lascia un po’ con l’amaro in bocca, sia per la mancanza dell’emozione di uno scontro finale, sia per i soliti cliché che ritornano prepotentemente nel filmato conclusivo e di cui non se ne può francamente più.

Non si può dire, purtroppo, che alla Trecision abbiano brillato in quanto a caratterizzazione dei personaggi: Joshua è il vostro tipico investigatore dai mezzi spiccioli, un “duro” dalla testa rasata e dagli occhiali da sole tatuati sul volto. Nulla sapremo del suo passato e non sembra che la vicenda lo interessi più di tanto fino ad un certo punto: improvvisamente, diventa nell’ultima parte il difensore delle nobili cause non facendo fede all’immagine del personaggio che ci avevano dato gli sceneggiatori nel resto della storia. Ma se ancora il protagonista della storia può un pochino risultare complesso e in un certo modo affascinante nella sua “rudezza”, il cast di supporto è di una desolante mediocrità, presentando personaggi talmente banali e stereotipati che di peggio non si potrebbe. Eva, il personaggio femminile, è messa lì solo perché ci deve essere la bella e intelligente stangona mozzafiato da cui trarre informazioni; Al, Hugh e gli altri sono insignificanti. Peccato perché l’ambientazione e le premesse della storia meritavano qualcosa in più.

Passando all’aspetto grafico, Nightlong è un ottimo prodotto, considerando il fatto che lo si deve far risalire al 1997 e che ne esiste una versione persino per Amiga. La regia è molto ben curata e le telecamere sono piazzate nei punti giusti in ogni locazione: ogni scenario è presentato da una prospettiva diversa, alcuni da vicino altri da buona distanza e risultano piacevolmente vari. Inoltre i fondali sono ottimamente realizzati e sfruttano a piene mani la visione di un futuro molto cupo: peccato che ogni tanto si ricada in alcuni cliché del genere. I personaggi sono anch’essi ben realizzati e non sfigurano con molte produzioni attuali soprattutto dal punto di vista delle animazioni, veramente ben fatte e molto molto realistiche. Più di una parola meritano anche i filmati di intermezzo: qui la regia si supera, con campi lunghi e “closeup” ravvicinati che vi faranno sentire proprio sul posto. Inoltre, l’alternanza delle inquadrature rende i dialoghi (che proprio negli intermezzi si fanno più lunghi) meno pesanti.

Dal punto di vista del sonoro, Nightlong non brilla senz’altro, anzi. Le musiche del gioco, composte da Gianluca Verrengia, sono tutt’altro che disprezzabili ma sono realizzate in formato MIDI (ed il gioco esce su 3 CD, si poteva fare meglio) e soprattutto sono in forma di brevissimi loop, che dopo pochi istanti vi stuferanno. Peccato, ripeto, perché i motivi musicali erano buoni e quando la tensione cresce in alcune fasi di gioco accompagnano molto bene l’azione. I suoni di sottofondo, d’altra parte, non sono pervenuti: non si sentono sovrastati dai sopraccitati loop, ma non se ne sente la mancanza a dire la verità.
Dove il gioco cade pesantemente su se stesso è nel doppiaggio (inglese, il gioco è solo sottotitolato nella nostra lingua, nonostante sia stato fatto da italiani.. triste, no?). Il doppiatore di Joshua alterna, infatti, lunghissimi momenti espressivi ridicoli con pochi attimi di buona recitazione (dipende dal contesto immagino..), mentre per i personaggi secondari siamo sul mediocre: non riescono proprio a coinvolgere. D’altra parte, a questo punto per fortuna, non ci sono molti dialoghi nel gioco: alcuni abbastanza lunghi si incontrano nelle cut-scenes ma nel gioco vero e proprio si contano sulle dita di una mano.

Avviato il gioco, e visto il convincente video introduttivo, saremo alle prese con il… menù di gioco!! Niente di nuovo, i soliti comandi utili e funzionali, niente contenuti bonus, insomma lo standard esci, salva/carica (ci sono solo dodici slot, quindi attenti a quel che fate: comunque non si può morire nel gioco..) ecc. C’è anche la possibilità di regolare i volumi e l’opzione per attivare i sottotitoli e disattivare le voci nel caso non ne possiate più dell’intonazione di Joshua.
Nightlong è una classicissima avventura in tre cd con sfondi bidimensionali. L’interfaccia è tipicamente punta&clicca: col tasto sinistro del vostro mouse potrete esaminare gli oggetti (sia quelli presenti sui background, che quelli del nostro inventario), mentre col tasto destro potrete accedere alla funzione “usa” o “combina” (quest’ultima se siete già in possesso degli elementi necessari). Le uscite sono molto ben individuate dalle frecce di spostamento: inizialmente queste rimanderanno ad una locazione generica (“vai a..), poi, una volta visitato il posto, ci informeranno (o per meglio dire ricorderanno) sul luogo d’arrivo. Parlavano dell’inventario: si trova in basso a destra e basta spostarsi in quella parte dello schermo (che rimane “nera” quando interagiamo nella parte superiore) per veder comparire tutto quello che abbiamo raccolto nelle fasi precedenti di gioco. E c’è proprio l’imbarazzo della scelta!! Decine e decine di oggetti popoleranno le nostre tasche fin dai primi momenti: è chiaro, dunque, che la modalità di risoluzione degli enigmi più frequente sia quella “inventory-based”. Tra l’altro, questa è molto soddisfacente, e molte volte vi troverete a combinare tra loro oggetti o a utilizzarli con gli hot-spots disponibili, in maniera molto creativa ma comunque sempre logica. Pochi invece sono i dialoghi che vi faranno ottenere qualcosa: presenti in gran parte nelle cut-scenes, servono più a chiudere i capitoli del gioco che a farvi sbloccare delle situazioni nuove.

Ma Nightlong non si limita ad avere solo questi tipi di puzzle: ce ne sono infatti di molti altri tipi, che vanno dall’interpretazione di codici basati sull’analisi di alcuni testi, a enigmi meccanici in cui dovrete rimettere in funzione qualche macchinario e, infine, a problemi matematici (l’ultimo ostacolo del gioco sarà proprio di questo tipo, ed è molto divertente tanto che non vi nascondo una certa soddisfazione a risolverlo senza dover ricorrere a soluzioni). Uno sguardo a parte, poi, merita una particolare sezione di gioco: vi ritroverete infatti ad agire in uno spazio virtuale. Qua i comandi base non cambiano di una virgola, però vi ritroverete in inventario uno strumento particolarmente importante: il dislocatore. Questo piccolo apparecchio vi consente di salvare le locazioni in cui vi trovate e di accedervi subito con un semplice click senza dover rifare tutta la strada ogni volta: se poi aggiungo che in questa fase del gioco dovrete affrontare un labirinto, capirete subito l’utilità di questo strumento (ah, l’avesse avuto Brandon in Kyrandia…). Alla fin fine, si può dire che il lavoro della Trecision non delude sotto quest’aspetto: seppur facili, gli enigmi sono solidi e divertenti.

Molto buona l’interazione con l’ambiente che ha il nostro protagonista Joshua: quasi tutti gli oggetti (e non sono pochi) che vedrete nelle varie locazioni sono cliccabili e analizzabili a piacimento. Dobbiamo anche sottolineare l’assenza assoluta di pixel hunting (tutto è molto ben definito, e non impazzirete a perlustrare centimetro per centimetro tutti i posti che visiterete) e la possibilità di accelerare gli spostamenti ciccando col tasto destro del mouse quando appare la freccia di spostamento. Ma non tutti gli aspetti sono così positivi: come abbiamo detto, il gioco è su tre cd: bene, terminata una sezione di avventura, bisognerà ovviamente inserire il disco successivo. Purtroppo, però, per avviare il gioco si deve per forza inserire il primo cd: una cosa molto seccante che poteva essere facilmente evitata dagli sviluppatori.

Sventare una cospirazione non è affatto facile: se poi si aggiungono tradimenti, cambiamenti di rotta, genetica e tanti altri fattori le cose si fanno ancora più complicate! Ed infatti non impiegherete meno di 15 ore per portare a termine la vostra missione: gli enigmi non vi bloccheranno più di tanto a parte forse un paio di circostanze, ma comunque state ben attenti a non trascurare nessun particolare.

Nightlong: Union City Conspiracy è indubbiamente un buon titolo. Dotato di un ottimo impatto grafico per i tempi e di un equilibrato mix tra vari tipi di enigmi, viene a mancare però nell’aspetto più importante per un gioco come questo: la trama non è affatto appagante e presenta troppi buchi e troppi cliché del genere per poter essere sufficiente. Se a questo si aggiunge una parte musicale un po’ ripetitiva, un doppiaggio abbastanza orrido e una scarsa attenzione nello sviluppo e nella caratterizzazione dei personaggi (fondamentale per questo tipo di storia), ecco spiegato come il voto non possa raggiungere una valutazione migliore. Comunque consigliato, se non altro perché è un prodotto nostrano ed ha i suoi indubbi pregi.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Trecision
Distributore: Leader
Data Rilascio: Q2 1997
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Thriller - Cyberpunk
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 95/98; DOS
Processore: Pentium 100
RAM: 32 MB
Scheda Video: SVGA 1 MB
Hard Disk: 35 MB
Supporto: 3 CD
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