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Recensione

The Dig

di Paolo Novarese  

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In breve

Un asteroide di notevoli dimensioni si trova in rotta di collisione con la Terra e solo il Capitano Boston Law, veterano della NASA, è in grado di fermarlo. Partirà quindi con lo Shuttle per salvare il nostro pianeta in compagnia della giornalista Maggie Robbins e del geologo Ludger Brink. Ma, arrivato sull'asteroide e deviatane la rotta, scoprirà di trovarsi su una nave spaziale e da qui tutto avrà inizio. Leggendaria avventura della LucasArts tratta da una sceneggiatura di Steven Spielberg, ricca di enigmi, suggestive e surreali atmosfere fantascientifiche, ed accompagnata da una colonna sonora da urlo ispirata alle melodie di Wagner. Imperdibile!

 

Recensione Completa del 08 Febbraio 2006
Questa perla di rara bellezza offerta a noi videogiocatori nel lontano 1995, nasce da un’idea di uno dei più grandi registi colossal di Hollywood, Steven Spielberg, il quale non riuscendo a realizzarne un film, ha optato per un videogame, rivolgendosi a una delle più grandi case videoludiche: la “LucasArts”, con la sceneggiatura di un magistrale Sean Clark (vedi anche “Monkey Island”, “Sam & Max” e tantissimi altri capolavori).


Tutto ha inizio quando nei monitor dell’osservatorio spaziale del Borneo appare un gigantesco meteorite in rotta di collisione con il pianeta Terra, minacciando di ridurlo in frantumi. Le autorità si mobilitano e la NASA ha intenzione di organizzare una spedizione spaziale per esaminare e distruggere questo enorme corpo celeste, rinominato “Attila” per la sua devastante potenza distruttiva, piazzando delle cariche atomiche sulla sua superficie. A capo della spedizione sarà posto Boston Low, un militare deciso, carismatico ed abituato al comando. Suoi compagni saranno Maggie Robbins, una giornalista affermata e tanto professionale da recarsi nello spazio infinito pur di far notizia, e Ludger Brink, geologo di fama mondiale, uomo tanto altezzoso quanto orgoglioso di sè stesso. Ken Borden e Cora Miles saranno invece i due astronauti della NASA che coadiuveranno i nostri eroi dall’interno dell’astronave. A missione ormai avviata, sembra che tutto vada per il meglio: le cariche per dare una prima “scossa” all’enorme asteroide vengono piazzate e fatte esplodere. Quando, però, “Attila” viene esaminato nuovamente dopo la prima esplosione, si hanno delle rivelazioni incredibili. Non si tratta infatti di un corpo naturale ma senza dubbio artificiale, di fattura aliena. I nostri tre eroi scopriranno inoltre che “Attila” è cavo all’interno e malauguratamente per loro, attiveranno un meccanismo che farà muovere il meteorite verso una destinazione ignota. “Attila” non è altro che un’astronave in rotta verso un luogo a loro sconosciuto, una porta su un altro mondo…
Giungerete in un altro pianeta, sul quale fortunatamente è presente l’ossigeno e vi libererete delle vostre tute. Nessuna forma di vita nei paraggi, solo desolazione e segni di una civiltà, un tempo certamente evoluta ma che adesso è misteriosamente scomparsa. Come ritornare a casa? Sarà vostro compito scoprirlo…

Graficamente “The Dig” utilizza i 256 colori della VGA, anche se, è doveroso sottolinearlo, ormai si tratta di una grafica un tantino superata nel 1995. Questa però non è stata una scelta della Lucas ma una necessità, visto che il gioco era stato ideato nel 1993, ma per problemi vari (anche una possibile volontà di abbandonare il progetto) è stato pubblicato solo 2 anni dopo. La grafica in ogni caso rimane molto ben curata e non lascia assolutamente insoddisfatti. I disegni sono fatti a mano come da copione (anche qui è da citare Monkey) e i fondali ricreano delle ambientazioni a dir poco fantastiche, paesaggi coloratissimi che faranno calare il giocatore nell’atmosfera di un pianeta alieno e sconosciuto.

I personaggi hanno una caratterizzazione molto buona e interpretano le situazioni che affrontano con dialoghi, a seconda dell’occasione, cinici, drammatici e talvolta anche divertenti ma mai banali o fuori luogo. Esistono due versioni pubblicate in Italia: una con doppiaggio e testi completamente in italiano, l’altra con doppiaggio in inglese e testi in italiano. Sicuramente il doppiaggio originale è il massimo ma quello in italiano non è da meno.

La diversità con i giochi del passato è che l’interfaccia SCUMM non presenta i classici verbi/comandi tanto amati, ma gli oggetti raccolti dovranno essere usati direttamente con altri oggetti rinvenuti nelle varie locazioni del gioco. Sembrerebbe un deterrente o addirittura che il gioco presenti enigmi di facile risoluzione. Ebbene non è così. Si partirà con enigmi abbastanza semplici e lineari ma andando più avanti nel gioco, il grado di difficoltà di questi ultimi aumenterà e si dovrà prestare molta pazienza ed avere anche una buona dose di intuizione. Talvolta possono sembrare un tantino frustranti ma, come in ogni avventura che si rispetti, non ci si bloccherà più del necessario. Avremo a che fare addirittura con l’anatomia aliena (dovremo riportare in vita una tartaruga, o presunta tale, facendo molta attenzione alla disposizione delle ossa) e con la tecnologia aliena (ci improvviseremo elettricisti più volte per aprire porte, riparare ponti o azionare “tram”). Talvolta per andare avanti con il gioco avrete bisogno di contattare gli altri due personaggi, Robbins e Brink, per avere aiuti fondamentali. Tuttavia capiterà che verrete persino ostacolati da questi ultimi.

Potete accedere all’inventario cliccando sulla “i” in basso a sinistra dello schermo o più comodamente premendo il tasto destro del mouse. Quando potrete interagire con un oggetto, il contorno di quest’ultimo diventerà blu. Potete interagire anche tra gli oggetti presenti nell’inventario. Essendo un prodotto della Lucas, “The Dig” ha la prerogativa di non essere uno di quei giochi dove se si perde un oggetto non si può più andare avanti, dunque non disperate, la soluzione è sempre a portata di mano. Inoltre, come è consuetudine, non si può morire. La longevità è discreta e la storia vi appassionerà tantissimo, come del resto succede con quasi tutte le “vecchie” avventure della Lucas.

Musiche e suoni sono state affidate a Michael Land, compositore che ha lavorato oltre che per la Lucas, anche per case come la Rainbow arts, la InXile Entertaintment ed insieme a Peter McConnel e tanti altri. Musiche che non sono mai invadenti, anzi contribuiranno ancora di più a calarvi nel gioco. Vi sarà posto anche per un brano di Wagner. Ovviamente verranno gestite dal sistema “iMuse”, ormai ampiamente utilizzato nelle avventure precedenti.

Un tempo si era parlato di un sequel di questa incredibile avventura ma sembra che sia stata soltanto un idea non portata a compimento, probabilmente per il fatto che il gioco, sebbene ritenuto un piccolo capolavoro, non abbia riscosso tutto il successo sperato dai creatori e produttori.

Concludendo “The Dig” è un avventura grafica dai toni più seri rispetto alle precedenti produzioni Lucas ma sicuramente è un MUST per ogni videogiocatore, un’avventura che appassiona,una di quelle a cui bisogna rigiocare assolutamente.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Lucas Arts
Distributore: CTO
Data Rilascio: Q4 1995
Piattaforma: MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Fantascienza
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
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Requisiti minimi
OS: DOS/Win95
Processore: 486/66 Mhz
RAM: 8 MB
Scheda Video: SVGA
Supporto: 1 CD
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