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Recensione

Broken Sword 2.5 - The Return of the Templars

di Marco Sgolmin  

il nostro voto
80
il vostro voto (11 votanti)
85
In breve

Gli ultimi mesi per George Stobbart sono stati piuttosto pesanti. Prima ha dovuto lasciare Nico per un anno a causa di un importante viaggio di lavoro negli USA, poi il padre è morto di malattia. Come se non bastasse, riceve un telegramma da Parigi in cui gli si comunica la morte di Nico! Preso il primo volo, a Parigi ha un'altra sorpresa: Nico è viva! Ma non solo non sembra essere affatto sorpresa del telegramma, ma lo caccia anche dall'appartamento in malo modo. Pieno di dubbi decide di chiedere ad André Lobineau che gli racconta storia allarmanti. Potrebbero esistere ancora i Neo-Templari?

 

Recensione Completa del 07 Ottobre 2008
Tanto tempo fa... in una landa lontana (ma neanche poi tanto) lontana...
Sono ormai trascorsi otto anni da quando, grazie a Daniel Butterworth, in Germania nasce il progetto di Broken Sword 2.5 (conosciuto come Baphomets Fluch in terra teutonica). E oggi possiamo finalmente vederne i risultati. Il gioco non è solamente un seguito ideale del secondo capitolo della serie, ma anche, com’è evidente anche dai titoli iniziali, un omaggio alla Revolution Software e, ovviamente, a Broken Sword.

Tremate! Tremate! I templari son tornati!
Dopo averli affrontati nel primo episodio, e dopo le disavventure con le divinità Maya del secondo, i templari, anzi i neo-templari, tornano a dar filo da torcere a George. Ma partiamo dall'inizio.
Gli ultimi tempi non sono stati facili per il nostro George Stobbart: prima ha dovuto lasciare Nico per un importante viaggio negli USA, poi il padre è morto a causa di un tumore e, come se non bastasse, ora riceve un telegramma che lo informa della morte di Nicole. Al suo arrivo a Parigi però lo attende una sorpresa. La ragazza non è affatto morta, nè tantomeno sorpresa per il misterioso telegramma.
La nostra avventura parte da qui, appena messi alla porta da Nico. Perchè si comporta come se non volesse avere niente a che fare con George? Chi ha inviato il messaggio che annunciava la sua morte? E perchè? Potremmo forse lasciar perdere tutto? Ovviamente no!
Da qui prende il via una trama forse non originalissima, ma che sa certamente tenere vivo l'interesse e stimolare la curiosità. Unici veri punti deboli sono probabilmente i ritorni di alcuni personaggi che, seppur piacevoli da un punto di vista nostalgico, risultano improbabili e forzati - a meno di non voler vedere il gioco solo sotto l'ottica di un omaggio al primo capitolo. Anche alcuni punti e alcune situazioni, probabilmente, potevano essere approfondite, soprattutto perchè avrebbero potuto arricchire l'esperienza di gioco.

Questione di stile.
Intanto lasciatemi dire che questo è con tutta probabilità il gioco free con la miglior grafica che abbia mai visto, tra quelli usciti fino ad ora.
I fondali sono sicuramente il punto forte di tutto il gioco e, pur non arrivando ai superbi livelli dei primi due capitoli della saga, contribuiscono in modo fondamentale alla qualità globale dell'avventura. In particolar modo vi invito a notare l'alta qualità degli sfondi non ripresi dai primi due Broken Sword. Infatti mentre per ambientazioni come Rue Jerry (la strada dove si trova l'appartamento di Nicole) si potrebbe dire che il lavoro sia stato più semplice, avendo come riferimento gli sfondi già realizzati dalla Revolution, la stessa cosa non si può ovviamente sostenere per le locazioni realizzate da zero, come il pianerottolo fuori dall'appartamento di Nico o il parco col gelataio. In entrambi i casi stiamo parlando di locazioni realizzate veramente bene.
Per i personaggi invece il discorso è diverso. I risultati sono altalenanti, sia come fluidità delle animazioni che come resa grafica. L'esempio più lampante si ha proprio a pochi minuti dall'inizio, quando George incontra André Lobineau e la differenza qualitativa fra i due è evidente.

Infine i filmati meritano un discorso a parte. L'unico modo per realizzarli in modo che fossero ben integrati col il gioco, era quello di disegnarli a mano, fotogramma per fotogramma. Credo sia evidente che un’idea del genere, cercando comunque di rispettare certi standard qualitativi, non è affatto una semplice da mettere in pratica, tenendo presente che la mole di lavoro sarebbe ingente anche per filmati brevi. Il team di sviluppo ha quindi, a mio avviso saggiamente, optato per la realizzazione di tali filmati attraverso l'uso di grafica 3D. Nonostante la buona modellazione, purtroppo lo stacco rispetto al resto del gioco è evidente, e le cut-scenes sono di qualità altalenante, con alcune particolarmente riuscite, a fronte di altre mediocri.
Per quanto riguarda le musiche posso dire che sono tutte realizzate in modo più che discreto. Sono tutte piacevoli e generalmente adatte al passaggio che accompagnano, tranne forse in un paio di casi, in cui il sottofondo stona un po’ con l’atmosfera trasmessa dalla situazione.

Nostalgia di una capra...
Broken Sword 2.5 non è il massimo quanto a difficoltà. Enigmi degni di questo nome ce ne saranno forse un paio. Per il resto del gioco non si dovrà fare altro che raccogliere oggetti, magari prima trovando il mondo per farlo, e usarli da qualche parte. Fine.
Sotto questo aspetto si poteva decisamente fare meglio, anche perché molte locazioni sono poco utilizzate (ce ne sono alcune che vedremo solo per qualche istante, o in cui potremo fare solo una cosa). Sia chiaro, a parte un paio di situazioni piuttosto al limite, il tutto è ben integrato con trama e ambientazione, e scorre via liscio come l'olio. Il punto è che scorre un po’ troppo liscio; un pizzico di difficoltà in più nella risoluzione delle situazioni avrebbe certamente reso il gioco più interessante e longevo.

Noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l'indiriss, ia?
Alcune righe non potevo che dedicarle ai dialoghi, da sempre uno dei punti forti di Broken Sword (dei primi due capitoli se non altro). Pur essendo in inglese, almeno nei sottotitoli (il tedesco non lo conosco per cui lascio perdere :P), i dialoghi non sembrano avere molto da invidiare agli originali. Humour e stile sono quasi sempre perfettamente allineati con l’ambientazione. Di traduzioni in lingua nostrana, purtroppo, non si hanno ancora notizie certe.

Tirando le somme...
Non ho parlato dell'interfaccia, che comunque è pressoché identica a quella dei primi due capitoli e quindi di facile utilizzo. Detto ciò non posso che constatare l'alto livello qualitativo di questo gioco rispetto a tutte le altre produzioni amatoriali fin'ora uscite e, nonostante la sensazione che con qualche accorgimento in più (sopratutto per quanto riguarda gli enigmi) il gioco avrebbe potuto essere migliore, concludere che questo Broken Sword 2.5 - The Return of the Templars è sicuramente fra i migliori giochi Free che mi sia mai capitato di provare.
Lo consiglio a chiunque ami le avventure grafiche e abbia però, almeno per adesso, una sufficiente conoscenza della lingua inglese o tedesca. Ovviamente per i fan di Broken Sword è un must!









P.S.: Sì, non ho ancora finito :)
Ci tengo a precisare che il voto finale tiene conto del fatto che questo è un gioco amatoriale e non commerciale, pertanto la valutazione non è raffrontabile con quella data a prodotti finiti sugli scaffali, per ovvi motivi.

 

scaricalo
Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: 10 Tacle Studios Mobile
Data Rilascio: 28/09/2008
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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