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Sconosciuta probabilmente alla grande massa, Pico 8 è una console virtuale a 8 bit con la quale è possibile creare simpatiche applicazioni che rimandano ai tempi che furono; fra le varie proposte, non possiamo non portare alla vostra attenzione Alone in The Pico, un demake di Alone in The Dark.
Il progetto, giocabile anche online, merita senza dubbio la vostra attenzione e il nostro plauso per quanto è possibile fare con pochi mezzi e tanta passione; riuscirete ad uscire dalla magione?
Gli amici di Archeologia Videoludica ci regalano una puntata dedicata ad Alone in The Dark e a tutto quello che scaturì da questa piccola perla francese; un viaggio che ci racconterà la genesi dell'oscurità , i suoi seguiti e le varie derivazioni che la serie ha preso negli anni.
Ai microfoni, oltre la crew di AV abbiamo anche il nostro Cristiano Caliendo, qui nella veste di super esperto inglese (inside joke!) e numerose chicche che non potranno che far felici i vari appassionati. E se ve lo state chiedendo, sì, anche Calavera Café è ormai alle porte!
Seguendo una moda che sembra diventata ormai una regola, anche Alone In The Dark, uno dei classici della storica Infogrames, sbarca a suon di fanfara sull'App Store, in una versione ovviamente rivisitata nei controlli, ma fedele nella logica e nella storia all'originale.
Disponibile a breve anche sullo store italiano, questo titolo potrebbe fungere da apripista all'intera serie, nell'attesa di un nuovo capitolo che sappia rispolverare l'epicità dei primi capitoli, ormai da troppo tempo abbandonati a loro stessi.
UPDATE delle 16:00
Sembra che in queste ore AITD sia stato rimosso da tutti gli store digitali per motivazioni al momento ignote. Seguiranno aggiornamenti sulla vicenda.
Il programmatore francese Frédérick Raynal, balzato alla notorietà nel 1992 per l'avventura survival-horror Alone in the Dark, ha rilasciato interessanti dichiarazioni alla GDC 2012 di San Francisco. Raynal è stato infatti protagonista di una sessione dedicata all'immaginazione e alle metodiche utilizzate per "spaventare" la gente, quali in primo luogo saper sfruttare una storia dalle tinte fosche e intrisa di misteri, senza dovere ad ogni costo "spremere" il pc con pixel ed effetti grafici strabilianti. Insomma, tutto risiederebbe nella capacità dell'Autore di far emergere, attraverso anche l'utilizzo di trappole, penombre, improvvise apparizioni, limitazioni spaziali nello stesso inventario di gioco ed altri éscamotages, le paure e le insicurezze più recondite di ogni giocatore, provocando in lui un effetto immersivo terrorizzante a 360 gradi. In Alone in the Dark, gli enigmi con cui eliminare i nemici si potevano invero trovare all'interno di libri ed altri documenti, non essendo pertanto necessario essere dotati (come accade nei giochi attuali) di un arsenale infinito di armi.
Se siete stuzzicati dall'argomento, potete godervi l'intera sessione pubblicata su YouTube cliccando qui.
Alla fine del suo intervento Raynal ha dichiarato, in maniera un po' sibillina, di "amare l'idea di un remake in alta definizione" di Alone in the Dark... staremo a vedere!