Il quarto episodio di The Walking Dead si apre con una terribile perdita, mentre il gruppo arriva a Savannah, alla ricerca di un'imbarcazione per sfuggire alla minaccia dei non-morti. Lee dovrà decidere come fronteggiare la crescente paranoia tra i membri del gruppo e come proteggere Clementine dalla più grossa minaccia dall'inizio della fuga.
Dopo tre capitoli di livello crescente, con
Around Every Corner anche per
The Walking Dead è arrivato il momento di una (leggera) flessione. Chiariamo subito che si tratta comunque di un episodio valido ma che dà l’impressione di essere in parte un riempitivo dato che alcuni degli eventi che occorreranno, si risolveranno in modo un po' troppo rapido, nell’arco delle solite tre ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda.
Il gruppo di sopravvissuti è finalmente arrivato a Savannah dove, purtroppo, la situazione è tutt’altro che confortante. La città è stata letteralmente divisa in due dai suoi abitanti: gli abitanti più giovani e forti hanno preso il controllo della parte centrale, ora chiamata “Crawfordâ€, con lo scopo di creare una vera e propria città nella città destinata solo a chi è in grado di sopravvivere autonomamente senza poter risultare in alcun modo un peso per gli altri. Nella parte esterna quindi sono stati abbandonati vecchi, bambini e persone deboli o a rischio, che cercano di sopravvivere con il minimo indispensabile. Dopo aver trovato rifugio in un’abitazione abbandonata, Lee e gli altri sono costretti a muoversi alla ricerca di provviste, medicinali ed altri oggetti necessari ai loro scopi. Per trovarli naturalmente saranno costretti ad avventurarsi a Crawford, unico posto dove c’è speranza di trovare qualcosa di utile. La vicenda potenzialmente è interessante, con alcuni buoni momenti e una parte finale ottima, che renderà ancora più ardua l’attesa per il quinto e ultimo episodio; gli eventi relativi a Crawford e ai nuovi personaggi che ne prendono parte, tenderanno però a concludersi un po' troppo in fretta come già detto.
Arrivati a un passo dalla fine, è inevitabile che il giocatore si aspetti un approfondimento di quanto visto fino a quel momento più che l'introduzione di nuovi elementi; per questo ritengo che, se introdotto prima nell'arco narrativo della serie, questo episodio probabilmente avrebbe avuto un impatto diverso. Al contrario, il fatto di trovarsi nel penultimo episodio davanti a situazioni nuove e rapidamente autoconclusive, che non forniscono approfondimenti rispetto a quanto visto precedentemente, potrebbe rappresentare motivo di delusione per il giocatore.
Nonostante questo si tratta di un episodio importante dato che, oltre ad approfondire ulteriormente il rapporto tra Lee e Clem, va ad influenzare in maniera consistente i personaggi che incontreremo nell’ultimo episodio.
Un mezzo passo indietro è stato fatto anche per quanto riguarda il gameplay. Questo quarto episodio è probailmente quello dall’animo più “actionâ€: il tempo dedicato a dialoghi ed esplorazione è leggermente minore rispetto al solito, mentre non mancano sequenze FPS come quelle già viste nei capitoli precedenti e vari
quick time event, comunque sempre molto semplici e fattibili anche per chi non è pratico di queste cose. Le situazioni si risolvono sempre nell’arco di pochi metri e c’è l’impressione che il tutto sia un po' più guidato del solito, con un ritmo leggermente più sostenuto.
Tecnicamente poco o nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto per i precedenti capitoli. Per la prima volta (a parte naturalmente l'episodio introduttivo) le locazioni sono tutte completamente nuove e svolgono egregiamente il loro lavoro: varie, curate e d’atmosfera. Doppiaggio ancora ottimo, anche per quanto riguarda i nuovi personaggi, e musiche sempre azzeccate e funzionali.
Nel complesso Around Every Corner risulta comunque un episodio buono, in cui non mancano momenti validi e in cui la parte finale vale da sola il prezzo del biglietto. Purtroppo una parte centrale un po' fine a sè stessa, che avrebbe probabilmente meritato un maggiore approfondimento, finisce con il distogliere il giocatore da ciò che dovrebbe risultare di maggiore interesse, senza riuscire a coinvolgerlo come potrebbe. Ma state tranquilli: una volta arrivati ai titoli di coda vi dimenticherete di questi difetti e non vedrete l’ora di mettere le mani sull’ultimo episodio.