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Recensione

The Walking Dead - Ep. 5 (Seconda Stagione): No Going Back

di Alberto Semprini  

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In breve

Gran finale per la seconda stagione di The Walking Dead, là dove Clementine proverà a sopravvivere nell'ultimo emozionante capitolo.

 

Recensione Completa del 04 Settembre 2014
Scrivere recensioni di ogni singolo episodio delle serie TellTale non è sempre facile. Sarebbe più semplice ed esaustivo cogliere il senso dell’opera solo dopo aver visto il finale (o i finali) piuttosto che scrivere di volta in volta il proprio parere, di modo da formare un giudizio univoco.
I singoli episodi, poi, si assomigliano tutti dal punto di vista tecnico, mettendo in risalto le loro differenze solo a livello di trama e di scelte. Ed è di trama che parleremo tra poco nella recensione di questo No Going Back.

L’ultimo episodio della seconda stagione è profondamente differente dall’ultimo della prima, ma a ben vedere tutta questa nuova serie è impostata in maniera diversa da quella precedente: se nella prima stagione avevamo infatti un filo conduttore rappresentato dalla ricerca dei genitori di Clem, qui abbiamo il semplice obbiettivo di far sopravvivere la piccola protagonista attraverso i cinque capitoli messi a nostra disposizione. Se in precedenza c’era un climax che veniva montato da episodio ad episodio (il progressivo viaggio verso Savannah), ora è invece presente una situazione grossomodo stagnante e quasi ciclica.

Se si escludono i due episodi centrali che ci vedono impegnati con Carver, l’intera storia manca poi di un evento narrativo che faccia da focus e obbiettivo finale; questo all’inizio mi sembrava un difetto, ma una volta finito No Going Back mi è sorto qualche dubbio. Il punto focale è che il mondo narrativo di The Walking Dead cambia con lo scorrere del tempo, anzi più che il mondo stesso sono i personaggi a crescere e a mutare. Se nelle prime battute dopo l’invasione zombie il tentativo di ricreare un posto sicuro una casa o uno sprazzo di civiltà era ancora plausibile e legittimo, con la seconda stagione queste speranze vengono spazzate via perché il mondo invaso da zombie e privo ormai di regole sociali diventa progressivamente invivibile, e gli stessi rapporti tra i personaggi insostenibili.

Non a caso nella prima stagione il rapporto tra Clementine e Lee era saldo e rassicurante, mentre in questa seconda viene a mancare qualsiasi tipo di ancora di salvezza. Si lotta sempre meno contro gli zombie e sempre di più contro altri sopravvissuti, altri esseri umani e, alle volte, contro le stesse persone che ci stanno a fianco. Se la prima stagione lasciava un vago senso di speranza, malgrado la melodrammaticità della conclusione, qui rimaniamo con un senso di profonda tristezza e disperazione. Poco contano la scarsa interattività, l’assenza di sfida e le scelte che non cambiano effettivamente il corso degli eventi: il vero valore di The Walking Dead Season 2 sta qui, nel veicolare questo messaggio, trasmettere queste situazioni, attraverso la scrittura e le scelte dei dialoghi, accompagnando il giocatore attraverso una storia fuori da cliché e scelte scontate.

Come fuori dai cliché è No Going Back, che per tre quinti della sua durata non dà la sensazione di essere un episodio finale salvo poi mollare al giocatore un pugno nello stomaco negli ultimi minuti. Non c’è un climax, ma un disfacimento progressivo di tutte quelle convinzioni che ci siamo costruiti negli episodi precedenti.

Può sembrare ripetitivo concentrare tutta l’esperienza sui complessi e delicati rapporti tra i personaggi, ma alla fine non è così grazie ad un sapiente uso della stessa Clementine. Piccola e impotente, Clem è un personaggio quanto mai atipico nel panorama dei videogiochi e delle avventure. Con lei abbiamo sulle spalle il peso di alcune scelte forti ma contemporaneamente viviamo una grande frustrazione nel renderci conto che la nostra influenza sul comportamento di altre persone e sugli eventi è vana e apparente. L’opera dei Telltale è coraggiosa e fuori dagli schemi come non mai.

Curiosa anche la scelta di concedere finali multipli alla vicenda a seconda delle nostre scelte, dando al giocatore la sempre promessa non linearità. Questa impostazione (vista anche in The Wolf Among Us) ci fa capire che Telltale è tutt’altro che intenzionata a fossilizzarsi sugli stessi schemi e produrre serie dai format ripetitivi.

Ad una prima e distratta occhiata The Walking Dead Season Two può sembrare una serie di transizione dalla trama stagnante e priva di una vera direzione artistica. In realtà risulta essere un’opera quanto mai studiata e pregnante. Non qualcosa di perfetto, ma sicuramente qualcosa di originale rispetto al panorama attuale.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Telltale Games
Data Rilascio: 26/08/2014
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, MAC, Nintendo Switch, PC, PS3, PS4, Ps Vita, XBOX360, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura/Horror
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Inglese/Italiano
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