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Recensione

Il Testamento di Sherlock Holmes

di Adriano Bizzoco  

il nostro voto
84
il vostro voto (11 votanti)
84
In breve

In questa nuova avventura ambientata nella Londra del 1898 troveremo Sherlock Holmes quale principale sospettato in un caso di furto, frodi e inganni. Inizialmente incapace di provare la sua innocenza, Holmes inizierà pian piano a perdere la fiducia dei suoi concittadini e il dubbio si diffonderà rapidamente per la città. Anche la fiducia del suo fidato amico, il Dottor Watson, inizierà a vacillare quando vedrà l’investigatore fuggire da Scotland Yard e sollevare numerosi sospetti con comportamenti inusuali come l’aggirasi furtivamente di notte e distruggere prove. Il giocatore potrà gestire e controllare gli indizi, ricostruire i crimini ed utilizzare un nuovo sistema di deduzione per trarre le conclusioni. Sarà inoltre possibile scegliere quale approccio adottare negli interrogatori per cogliere i personaggi di sorpresa e raccogliere preziose informazioni. Ci troveremo di fronte ad un’indagine aperta dove sarà il giocatore a scegliere quale strada intraprendere.

 

Recensione Completa del 28 Settembre 2012
Sono trascorsi sei anni dall'ultima volta che ho recensito un gioco della serie dedicata a Sherlock Holmes e firmata da Frogware Games. Era il 2006 quando su queste pagine celebravo il coraggio della software house ucraina nell'introdurre un motore grafico completamente tridimensionale, ed evidenziavo - ahimè - gli evidenti limiti nella sceneggiatura e nel design di Sherlock Holmes e il Risveglio della Divinità (poi redistribuito in Italia con il titolo di Sherlock Holmes: L'Avventura). A distanza di poco tempo, uscì Sherlock Holmes vs Arsène Lupin, un'avventura che si discostava poco dalla precedente e che poteva considerarsi "discreta" o poco più, come descritto dall'ottima recensione di Arianna. Poi è stato il turno di Sherlock Holmes vs Jack lo Squartatore, un titolo che ha probabilmente contribuito a far elevare la qualità della serie, come testimoniato dall'articolo di Cristiano. Infine - e siamo a oggi - è giunto il sesto capitolo: The Testament of Sherlock Holmes, un gioco ambizioso, che promette di dire qualcosa di importante nell'ambito della serie (sarà forse l'ultimo capitolo?), come suggerito dal titolo. Resta da capire se le altissime aspettative che si sono create attorno a questo prodotto fin dal suo annuncio, siano state rispettate o disattese.

Ve lo dico subito: la risposta è "Sì... all'80%". The Testament of Sherlock Holmes è una bella avventura, solida e ben fatta, che ha il merito principale di uscire proprio ora, in un periodo in cui di belle avventure se ne sente un po' la mancanza. Inoltre per la prima volta ci viene risparmiato un improbabile mash-up letterario (Sherlock Holmes se l'è già vista con la Mummia, con Cthulhu, con Lupin, con Jack lo Squartatore... che altro?), e gli autori decidono di sfruttare uno spunto narrativo proveniente dai romanzi originali di Arthur Conan Doyle. Ma procediamo con ordine...

"Se solo avessi visto attraverso tutte le sue bugie..."
L'avventura si apre con una sequenza inaspettata: dei bambini scoprono una soffitta, la esplorano e osservano tutte le vecchie cose custodite lì dentro; uno di loro scopre un teatro dei burattini e i pupazzetti con le sembianze di Holmes e Watson. Dietro uno di essi è infilato un libro e i bambini cominciano a leggerlo a voce alta...
Da qui ha inizio una narrazione - ad opera del Dr. Watson - che, partendo da un caso molto semplice che funge da tutorial per il giocatore (la scomparsa di una collana), mette per la prima volta al centro della trama il protagonista della serie, Sherlock Holmes. Sì perchè per quasi tutta la durata del gioco, sarete alle prese con i misteri che avvolgono il celebre detective londinese e condividerete i dubbi che sconvolgono il suo amico Watson. E questo, vi assicuro, è quanto di meglio gli sceneggiatori di Frogwares abbiano mai scritto per una loro avventura.
Evito accuratamente di svelare qualcosa di compromettente sullo svolgimento della trama e mi limito a dire che tutto questo funziona molto bene e coinvolge, grazie a un autentico climax ascendente, fino ai tre quarti del gioco. Poi succede qualcosa, arriva uno "spiegone" un po' troppo anticipato, e ci si avvia verso la parte conclusiva dell'avventura... quella che funziona meno. É un vecchio spettro che si riaffaccia dal passato delle produzioni Frogwares: l'incapacità di dare compiutezza all'idea di partenza (questa volta davvero ottima); come già accadeva in Il Risveglio della Divinità, si scoprono alla fine elementi nuovi o vengono introdotti in modo un po' gratuito, a giustificare tutto quanto si è visto fino a quel momento. E il finale, paradossalmente, risulta molto meno trascinante (forse un pizzico patetico) rispetto ad altre fasi del gioco. Un peccato, davvero.

Che il motore grafico di Frogwares fosse promettente, l'abbiamo pensato già dal 2006, così come abbiamo immaginato che potesse diventare uno standard per le avventure negli anni a venire. Oggi non posso che confermare quanto predetto anni fa: il livello di dettaglio grafico di The Testament of Sherlock Holmes, pur non rappresentando il massimo se confrontato con altri generi videoludici, è e dev'essere senza dubbio lo standard con cui confrontarsi, per chiunque voglia sviluppare un adventure di alto livello al giorno d'oggi.
Gli ambienti al chiuso sono sempre molto dettagliati, mai spogli; accoglienti grazie ai colori e agli effetti di luce (come nel caso della casa in cui ha inizio il gioco, o la stessa Baker Street), oppure disturbanti e "sporchi" (come nel caso dell'obitorio e dell'abitazione a Whitechapel). La stessa ricchezza è riscontrabile negli ambienti esterni, come verificherete esplorando il retro della casa a Kensington Garden o il mulino nelle campagne londinesi.
Il lato negativo di tanta cura grafica, se così si può definire, è rappresentato dalle richieste hardware per chi ci gioca su PC: in particolare assicuratevi di possedere una scheda video performante (si parla di GeForce 8600GT o ATI Radeon 2600XT come requisito minimo, ma io consiglierei schede video più recenti di queste, per godere del dettaglio grafico del gioco).

Un altro miglioramento netto rispetto al passato è reso evidente dalla realizzazione dei modelli dei due protagonisti: Holmes e Watson; il primo freddo e imperscrutabile, il secondo perennemente corrucciato. Entrambi possono vantare una resa estetica eccellente, con volti finalmente in grado di dare loro una più marcata caratterizzazione.
A fronte di questo, non posso però dimenticare il fastidio provato quando mi sono reso conto che il doppiaggio (inglese) non è sincronizzato in modo decente con il labiale dei personaggi. Una mancanza che può suonare come un dettaglio ma, vi garantisco, si farà sentire anche nelle vostre partite, quando sarete al cospetto di primi piani ravvicinatissimi ed espressioni facciali che gridano vendetta.
Altro neo nel comparto tecnico è rappresentato dall'evidente ripetitività delle "comparse", ossia quei personaggi che troverete in giro a passeggiare per Whitechapel o che scorgerete dalle finestre di Baker Street. La loro presenza, in quantità massiccia, serve certamente a donare vita e realismo alle ambientazioni esterne, ma la scarsa varietà dei modelli si farà notare fin dalle primissime battute.

Una menzione d'onore va alla gestione della visuale. Personalmente ho preferito giocare The Testament of Sherlock Holmes in prima persona, ma il motore del gioco permette di selezionare in qualsiasi momento - cliccando la rotella del mouse o attraverso un'apposita icona a forma di cinepresa nel menu richiamabile col tasto destro - anche la visuale in terza persona con telecamera fissa alle spalle del personaggio oppure la visuale in terza persona con telecamere fisse che riprendono da punti diversi le locazioni (come se si trattasse di una classica avventura punta&clicca in 2.5D). Una triplice possibilità che farà contenti un po' tutti.
Il sistema di controllo, invece, è quello ormai standard per tutte gli adventure (e non solo) che sfruttano ambienti tridimensionali liberamente esplorabili: tasti 'WASD' per il movimento e mouse per ruotare lo sguardo. Il puntatore intelligente (mostra automaticamente il tipo di interazione possibile con un hotspot: esamina, raccogli, usa) compare automaticamente su tutti gli hotspot a portata "di sguardo", nel caso si stia utilizzando la visuale in prima persona o alle spalle del personaggio; se invece si gioca con le telecamere fisse, sarete voi a muovere il puntatore in giro per l'ambiente, così come in Secret Files o Lost Horizon per esempio.
A mio avviso, The Testament of Sherlock Holmes dà il massimo proprio nella visuale in prima persona, più coinvolgente e in grado di dare una percezione più realistica delle dimensioni delle locazioni in cui ci si ritrova a camminare. Unico difetto in tal senso è dato dal movimento della testa, durante gli spostamenti, che è un po' troppo barcollante.

Ad ogni modo, passeggiare per Londra sarà sempre piacevole e, in questo capitolo della saga, lo sarà anche la ricerca degli indizi. Mitigato l'estremo pixel (o poligon?) hunting che appesantiva l'esperienza di gioco nei titoli precedenti, The Testament of Sherlock Holmes offre un gameplay in cui l'esplorazione e la risoluzione di enigmi sono ben bilanciati.
Gli indizi sparsi per le locazioni non sono quasi mai nascosti (a patto di prestare attenzione a dove si mettono i piedi...) e, in caso di necessità, c'è sempre il cosiddetto "Sesto Senso", ossia un rivelatore di hotspot attivabile premendo la barra spaziatrice.
Per quanto riguarda gli enigmi, invece, c'è una discreta varietà di rompicapo di difficoltà diversa e non necessariamente crescente (quello più ostico lo troverete intorno alla metà gioco); sono pochi gli enigmi impegnativi basati sull'uso degli oggetti, mentre per la maggior parte del tempo sarete sempre nelle condizioni di sapere come utilizzare ciò che avete raccolto; rare, infine, le volte in cui sarà necessario manipolare gli oggetti in inventario. A venirvi incontro c'è il classico tasto per saltare i rompicapo (si attiverà dopo avrete fatto qualche tentativo); inoltre in qualsiasi momento, quando giocate nei panni di Holmes, potete chiedere a Watson come muovervi e lui vi darà una dritta sul vostro prossimo obiettivo.
A tutto ciò si aggiungono delle piacevoli variazioni sul tema. La prima è rappresentata certamente dalle tabelle delle deduzioni: ad un certo punto di un'indagine, Holmes dirà chiaramente di dover procedere con delle deduzioni sulla base degli elementi raccolti fino a quel momento; questo si tradurrà nella compilazione (tutta automatica, con pochi click) di una tabella in cui: nella prima colonna a sinistra ci saranno gli elementi raccolti e nelle colonne successive verranno aggiunte le risposte che darete a delle semplici domande a risposta multipla. Niente di cui preoccuparsi, perchè potrete sbagliare quanto volete e, solo quando le risposte saranno giuste, le vedrete colorarsi di verde e collegarsi tra loro. In un solo caso, questo genere di tabella lascerà spazio a un altro tipo di schema, basato su una piantina di un ufficio. Purtroppo le deduzioni vi saranno richieste solo tre volte in tutto il gioco.
Scordatevi i dialoghi... almeno, scordateli nel senso a cui siamo abituati. Le chiacchierate con altri personaggi sono poche e quasi sempre lineari. Solo in tre casi avrete la possibilità di effettuare una scelta (indicata sempre da un solo termine, non vedrete mai le intere frasi da pronunciare). Anche in questi tre casi, comunque, il dialogo resterà lineare: optando per una frase sbagliata, tornerete all'inizio e potrete ripetere la scelta, fino a beccare quella giusta.
Alla luce di ciò, sento di poter dire che The Testament of Sherlock Holmes non è un'avventura particolarmente difficile, anzi risulta ben calibrata e in grado di regalare almeno 20 ore di gioco piacevole e mai davvero frustrante, grazie alla presenza degli aiuti integrati e ai salvataggi automatici (nella peggiore delle ipotesi, c'è la nostra soluzione!).

L'interfaccia è la solita, da anni ormai: con il tasto destro richiamerete l'inventario (la capiente borsa del Dott. Watson), alla cui base è presente un menu composto da otto icone. La prima serve a tornare al gioco e l'ultima, a forma di cinepresa, come già detto, serve a cambiare la visuale; la seconda a forma di borsa serve a richiamare l'inventario; la terza, a forma di fotografia, serve a rileggere tutti i dialoghi sostenuti fino a quel momento; la quarta serve a leggere i diversi documenti raccolti; la quinta, a forma di lavagna, richiama le tabelle delle deduzioni; la sesta che ritrae Holmes e Watson, serve a cambiare il personaggio; la settima, a forma di distintivo, richiama la schermata dei Trofei sbloccabili.
Soffermiamoci un momento sul pulsante per cambiare personaggio e sgombriamo subito il campo dall'illusione di poterlo fare quando vogliamo. La verità è che lo "switch" tra Holmes e Watson sarà possibile nonchè utile solo in un paio di occasioni nell'arco di tutto il gioco.
Per fortuna, a cambiare un po' le cose, ci penserà una sezione in cui non controllerete nè l'investigatore, nè il medico... ma il vero eroe di The Testament of Sherlock Holmes: il grandissimo Toby!
Chi è Toby? Un cane che ad un certo punto dell'avventura, dimostrerà più abilità di Holmes non solo nel trovare tracce sparse, ma perfino nell'escogitare modi per oltrepassare ostacoli apparentemente insormontabili. Tutto questo grazie al fatto che è il giocatore a controllarlo, con Holmes a fare da spalla, e con una visuale che (se giocato in prima persona) vi regalerà un'impareggiabile esperienza canina.
Anche la sequenza di Toby rientra nel paradigma delle avventure Frogwares: come all'epoca de Il Risveglio della Divinità c'era l'inseguimento a New Orleans, qui c'è l'inseguimento a quattro zampe. Evidentemente per gli sviluppatori ucraini dev'esserci sempre almeno uno stacco rispetto alla seriosità della narrazione.

Il comparto audio del gioco è ben fatto, ma - come in passato - non ha nulla per cui ricordarlo, a parte forse la canzone che accompagna il video conclusivo con i riconoscimenti (dovrete terminare il gioco per vederlo). Diverso il discorso per il doppiaggio: forse non sarete d'accordo, ma io ho adorato l'inflessione inglese e l'aplomb dei doppiatori di Holmes e Watson (il secondo in particolare). La caratterizzazione dei due personaggi principali è perfettamente completata dall'innesto delle loro voci, e per questo è ancora più fastidioso riconsiderare la mancanza di sincronizzazione del labiale. Anche i personaggi secondari sono dotati di ottime voci: che io ricordi, non ce n'è una fuori contesto.
Un ulteriore elemento che va ad arricchire l'esperienza di gioco e che sicuramente sarà apprezzato dagli utenti di Steam e da coloro i quali lo giocheranno su Xbox360 o Playstation 3, è la presenza dei Trofei sbloccabili. Si tratta in tutto e per tutto di "achievements" che porterete a casa portando a termine l'avventura e in un paio di casi compiendo delle azioni particolari. Nella nostra soluzione, abbiamo segnalato come sbloccarli tutti.

Volendo tirare le somme, The Testament of Sherlock Holmes è sicuramente una delle migliori avventure dell'anno e certamente farà la felicità di tanti appassionati in trepidante attesa di enigmi e misteri per i propri denti. Questa volta la trama è ottima e vi coinvolgerà per buona parte dell'avventura; niente momenti frustranti, le indagini scorreranno via bene e, considerando la longevità (20 ore per un avventuriero esperto), il rapporto qualità-prezzo è sicuramente buono per la versione PC (che è in vendita sul nostro negozio online, AdventureGameShop.com).
I difetti a questa avventura non mancano e sono vecchi quanto la saga inaugurata da Frogwares nel lontano 2003; ma è evidente come la serie sia migliorata di capitolo in capitolo, giungendo finalmente, con questo The Testament of Sherlock Holmes, a un livello qualitativo di assoluto rispetto. Per quanto mi riguarda, consiglio a tutti di provare questa avventura.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Frogwares
Publisher: Focus Home
Distributore: Halifax
Data Rilascio: 21/09/2012
Piattaforma: PC, PS3, XBOX360
Caratteristiche
Genere: Avventura investigativa
Grafica: 3D
Visuale: Sia prima che terza persona
Controllo: Mouse/Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7
Processore: 2 GHz Dual Core
RAM: 2 GB
Scheda Video: GeForce 8600 GT / ATI Radeon 2600 XT o superiori, compatibile DirectX 9.0c, supporto Shader Model 3.0, 256 MB
Hard Disk: 14 GB
Supporto: DVD
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