Tornato in Inghilterra, il capitano Hastings viene chiamato da Hercule Poirot che lo informa di aver ricevuto una strana lettera firmata “A.B.C.â€. Nella lettera c'è scritto di recarsi il giorno 21 ad Andover per metterlo alla prova. Il detective è l'unico a prendere la lettera seriamente. Il giorno successivo, ossia il 22, Poirot viene informato dall'ispettore Japp che una donna di nome Ascher è stata assassinata. I sospetti ricadono subito sul marito alcolizzato che in passato aveva più volte minacciato di ucciderla. Accanto alla vittima viene rinvenuta una guida con gli orari del treno...
Vorrei iniziare questa recensione in una maniera un po’ diversa dal solito. Se non avete mai letto i racconti, visto film e/o telefilm dell'investigatore belga nato, nel 1920, dalla penna di Agatha Christie potete pure saltare questo piccolo esperimento e andare direttamente al prossimo capoverso. Altrimenti abbiate pazienza e seguitemi un attimo. Chiudete gli occhi e pensate al racconto di Poirot che vi ricordate di più, cercare di ripercorrerlo come ve lo ricordate. Prendetevi il tempo che vi serve, non scappo. Fatto? Bene. Ora prendete ciò che più vi ha affascinato e immaginate di metterlo in un gioco. Avete pensato alle classiche, ma sempre affascinanti, ambientazioni (inglesi e non)? Alla stupenda caratterizzazione dei personaggi? Alla ricerca di indizi sulla scena di un crimine? Ai sagaci interrogatori alla ricerca della verità ? Beh, tanto vale che lo sappiate fin da subito. “The ABC Murders†non è
NIENTE di tutto questo. Purtroppo.
Iniziamo dai lati positivi, tanto facciamo presto. “The ABC Murdersâ€, o “La serie infernale†come è anche noto da noi, è probabilmente una delle avventure più note di Hercule Poirot. Gli sviluppatori della Black Lantern Studios hanno mantenuto in parte l'idea, già usata nei giochi per pc, di proporre una versione modificata della trama originale. Qui però potremo scegliere fra la storia classica, che segue appunto i fatti narrati nel racconto originale, e una “libera†in cui il finale è diverso. Espediente apprezzabile per chi già conosce la risoluzione del mistero. Peccato solamente lo svolgimento della trama sia assolutamente lineare, tanto che il tutto alla fine si concretizzi in solamente qualche ora di gioco. Personalmente l'ho concluso in circa due non continuate ed essendomi bloccato per un po in alcuni enigmi.
La grafica poi è piacevole e non stona per nulla con le ambientazioni. Debbo dire però che se avessero messo qualche animazione in più oltre a quelle tre (e credetemi che sono tre.. quando non sono due) che usano i personaggi quando parlano, perché altro non fanno, il gioco ne avrebbe di certo guadagnato.
Passiamo ora alle parti dolenti. Il comparto audio è pessimo. Le musiche sono totalmente fuori contesto e talmente brutte che, probabilmente, vi ritroverete dopo pochissimo a giocare tenendo il volume a zero. Se deciderete di farlo sappiate che non vi perderete nulla, le uniche altre cose degne di nota sono le saltuarie voci dei personaggi che potete tranquillamente perdervi. Queste ultime infatti le sentirete solo ogni tanto, una breve frase (diversa dal testo scritto) a voler sottolineare l'entrata in scena di un personaggio o un fatto importante, e sono, per la stragrande maggioranza, sopra le righe e assolutamente non adatte ai singoli personaggi. In particolare la voce di Poirot, a cui buonsenso avrebbe voluto che fosse dato un tono e un'interpretazione migliore delle altre, appare quasi sempre fuori luogo.
Se speravate di poter setacciare le scene dei crimini alla ricerca di indizi avete sbagliato gioco. L'unica cosa che potete fare sulle scene è andare alla ricerca di piccole penne e cappelli che vi consentiranno, rispettivamente, di conosce fatti riguardanti la scrittrice inglese e di scoprire parti di un enigma che troverete poi nella sezione “extra†del gioco.
Anche gli “interrogatori†e i dialoghi sono piuttosto deludenti e piatti, privi di un vero spessore sopratutto perché rovinati, spesso e volentieri, dall'apparire degli enigmi.
Veniamo quindi al punto ehm... “forte†del gioco, gli enigmi. Questi ultimi, essenzialmente, consistono nel risolvere un quesito, di natura strettamente logico/matematica, che qualche personaggio durante il gioco vi farà . La prima cosa che si nota è la completa gratuità e incoerenza con la trama di queste “proveâ€. Vi pare infatti possibile che un poliziotto, per rispondere alle vostre domande su un omicidio, possa prima pretendere che voi indoviniate, non so, l'ordine di arrivo di alcuni cavalli a una corsa? O che un parente di una vittima si diverta a chiedervi quanti oggetti riesce a vendere un commesso viaggiatore in un giorno prima di rispondere alle domande sulla recentissima morte, violenta tra l'altro, di un suo caro? O ancora ve lo vedete Hercule Poirot a fare
10 chilometri a piedi, con le sue scarpe di vernice, perché così risparmia tempo rispetto al treno successivo?
Sono tutti “nonsense†che sarebbero potuti stare bene con un altro tipo di storia ma che qui non fanno altro che compromettere l'immedesimazione e interrompere irrimediabilmente il ritmo narrativo. Aggiungiamoci poi che non esiste alcun aiuto in gioco per gli enigmi e sono tutti rigorosamente obbligatori. In pratica o lo si risolve o non vai avanti. Complice anche il fatto che il gioco salva esclusivamente in modo automatico all'arrivo in una locazione, se spegnete il vostro DS durante al risoluzione di un enigma il gioco riprenderà poi dall'inizio della scena, costringendovi a rifare parti più o meno lunghe di gioco.
Ciliegina sulla torta, un numero non trascurabile di queste prove contempla una risposta libera. In pratica dovrete scrivere col vostro pennino la soluzione sul touch screen del DS. Quindi, mentre nelle domande a risposta multipla si può, al limite, anche provare finché non si indovina, in queste è molto difficile indovinare a caso la risposta. Soprattutto se dovete indovinare ore e minuti esatti.
Sia chiaro, io sono dell'idea che gli enigmi dovrebbero essere risolti con le proprie “celluline†grigie, come direbbe un certo investigatore belga. Sono messi lì apposta. Quando però questi diventano frustranti, noiosi e senza senso (ai fini della narrazione) si dovrebbe poter dare la possibilità al giocatore, se non altro, di salvare in quel momento in modo da riprendere poi da quel punto. O meglio ancora di saltarne almeno un certo numero.
Nei giochi della saga del Professor Layton abbiamo tantissimi enigmi, sono di vario tipo e vanno dal facile al molto difficile. Ma, oltre ad essere integrati con la trama in modo ottimo, non è obbligatorio risolverli tutti, e subito, per andare avanti col gioco.
In conclusione ABC Murders, riesce nel non invidiabile obiettivo di mettere in primo piano tediosi e inutili enigmi a discapito di una splendida trama. Il prezzo, pur relativamente inferiore rispetto alla media dei giochi per DS, non è, a mio parere, sufficientemente basso data la qualità del prodotto da consigliarne l'acquisto a chiunque. Mi sento quindi di consigliare questo gioco solo ai fan più accaniti di Agatha Christie e, condizione indispensabile, degli enigmi logico/matematici. Se non rientrate in queste due categorie stateci il più lontano possibile.