Immaginavo un gioco moderno, a tratti rischioso e distaccato dai precedenti capitoli come struttura.
Invece è una versione di Crimes & Punishment che puzza di vecchio. O meglio, è la perfetta commistione fra i due precedenti capitoli (The Testament e, appunto, Crimes & Punishment) con la conseguenza che apprezzerete Devil's Daughter solo se avete apprezzato entrambi.
Tecnicamente delude: il famigerato "open world" non so dove sia, ci sono aree piuttosto ristrette intervallate da caricamenti LUNGHISSIMI, la grafica è accettabile per il 2016 ma comunque molto cheap lato animazioni.
La sceneggiatura dei singoli casi non è particolarmente interessante, ma in qualche modo intrattiene. Erano più solidi i casi di Crimes & Punishment, comunque.
Oltre ai singoli casi c'è una trama di fondo che riguarda il rapporto fra Holmes e la figlia, che purtroppo è scritta in modo insoddisfacente con il risultato di risultare abbastanza grottesca oltre che freddina.
L'aspetto peggiore rimane comunque il gameplay: per modernizzarlo, gli sviluppatori lo hanno trasformato in un giochino casual fatto di minigame ben poco interessanti, tenendo molto basso il livello di sfida e poco corposa la parte investigativa.
In pratica tutto il gameplay sono minigiochi d'azione bruttissimi, intervallati da puzzle che si ripetono (le serrature) o che sono forzati, ricordando - e non è un bene - l'ultimo Poirot di ABC Murders.
A questo si aggiunge la parte deduttiva che è rimasta identica a Crimes & Punishments, e che serve per ricostruire gli eventi e arrivare ad accusare un sospetto. L'unica cosa riuscita bene del gioco insomma, ma è un copia e incolla dal capitolo precedente. Nessuna innovazione, anzi, un bel po' di involuzione.
Ripeto, se avete apprezzato Testament e Crimes&Punishments, qui trovate la stessa minestra, nel bene e nel male. Non so in quanti abbiano davvero amato entrambi, dato che sono due titoli molto diversi, ma tant'è...
Per tutti gli altri, un giochino da recuperare in saldo e da giocare senza pretese.