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Recensione

Agatha Christie: The A.B.C. Murders

di Stefano Rossitto  

il nostro voto
75
il vostro voto (1 votanti)
68
In breve

Basato sull'omonimo romanzo della celebre scrittrice Agatha Christie, in quest'avventura vestirete i panni di Hercule Poirot impegnato a indagare su una serie di omicidi davvero intricati.

 

Recensione Completa del 30 Maggio 2016
Annunciato nel Novembre 2014, e subito accolto con entusiasmo dagli avventurieri di tutto il mondo, Agatha Christie: The A.B.C. Murders è finalmente arrivato sui nostri monitor; nel corso di questa recensione tenteremo quindi di capire se l’attesa sia stata giustificata o se il nuovo videogioco targato Microids sarà destinato a passare in sordina.

Primo di tre grandi appuntamenti che la casa di sviluppo francese ha in serbo per noi durante questo 2016 (ricordiamo i prossimi Syberia 3 e Yesterday Origins), ABC ci fa indossare gli eleganti panni del carismatico investigatore Hercule Poirot, partorito dalla sapiente penna di Agatha Christie; proprio nell’appartamento del suddetto inizia la vicenda narrata, con l’arrivo di una lettera sospetta in cui si preannuncia un efferato delitto nella tranquilla cittadina di Andover, con tanto di data del presunto misfatto. Le poche righe fanno subito pensare a una sfida vera e propria tra killer e investigatore, sfida che in effetti si rivelerà essere il filo portante dell’intera narrazione.

Trovandoci di fronte a una trasposizione ludica di un giallo scritto da un’esperta del settore, è facile immaginare come la narrazione si dimostri proprio uno dei punti di forza del gioco. Se infatti l’incipit della sfida può apparire a prima vista semplicistico, la vicenda nel suo complesso si rivela essere esattamente l’opposto: nel corso delle vostre investigazioni, infatti, farete la conoscenza di una varietà di sospetti, ciascuno con i propri scheletri nell’armadio e ciascuno un possibile colpevole. L’iniziale senso di linearità e chiarezza lascerà pian piano posto a una serie di dubbi e contraddizioni, difficili da collegare e districare. Il che, in un prodotto di questo tipo, risulta assolutamente essere un bene.

Se avete timore, quindi, che la storia possa avere poco mordente ed essere eccessivamente semplice, sappiate che non è questo il caso. The ABC Murders saprà interessarvi, farà funzionare le vostre cellule grigie (di cui parleremo a breve) e vi riserverà anche dei colpi di scena, complice un cast di personaggi caratterialmente variegato e ben studiato. Ho specificato caratterialmente perché, purtroppo, da un punto di vista visivo ci troviamo di fronte a un problema davvero grossolano: i personaggi, soprattutto quelli femminili, sembrano tutti uguali, al punto che a tratti ho avuto la sensazione di trovarmi dinnanzi a un copia e incolla di un modello base, modificato successivamente nei dettagli.

Il discorso va inquadrato all’interno del tipo di narrazione precedentemente esposta: in un prodotto in cui il giocatore si trovi a doversi districare tra vari personaggi, la differenziazione tra di essi risulta imprescindibile per la buona riuscita del meccanismo. Per questo motivo potreste provare, perlomeno negli approcci iniziali, un senso di confusione legato al non saper riconoscere visivamente quale dei sospetti si stia interrogando in quel preciso momento.

Anche in questo caso, comunque, non abbiate paura: il gioco mette a disposizione un comodo taccuino, nel quale vengono di volta in volta aggiornate le schede dei sospetti con tutti i dati utili ai fini dell’indagine. Una volta presa familiarità con i vari personaggi, inoltre, questo artificio si rivela utile per fare il punto della situazione, soprattutto se vi dovesse capitare di interrompere il gioco e riprenderlo qualche giorno dopo.

A ben vedere, il rischio di perdersi è peraltro praticamente nullo anche per via di un sistema automatico di aiuti, sistema probabilmente gestito con poco coraggio e pensato per un pubblico poco abituato allo schema di una classica avventura grafica. La sensazione associata a tale meccanismo è stata di costante fastidio, soprattutto vista l’impossibilità di disattivarlo: il giocatore riceve costantemente, e senza eccezioni, indicazioni sulla prossima mossa da compiere, con una frequenza che sfiora il maniacale. Non vi troverete davanti solo un giustificabile “ispeziona l’appartamento”, ma anche assurdità come “rispondi al telefono”.

Per quanto possa sembrare strano, alla lunga questa impostazione arriva a minare parzialmente il godimento derivante dal risolvere il caso; tale limitazione, inoltre, risulta rafforzata da una serie complementare di dispositivi di aiuto che andava senza ombra di dubbio gestita in maniera diversa. Poirot sembra voler dimostrare la sua intelligenza persino al giocatore stesso, imboccandolo costantemente su come risolvere quello che si trova davanti, a volte con un’insistenza davvero fastidiosa.

Il risultato di questa impostazione è che molti potrebbero non gradire il gameplay del prodotto tanto quanto ci si potrebbe aspettare, soprattutto in vista degli sforzi fatti per la realizzazione dello stesso. La giocabilità di The ABC Murders si fonda infatti su una serie di attività veramente interessanti, pensate appositamente per calare il giocatore nei panni di una mente investigativa pura.

Partiamo dicendo che seppure sia presente un’interfaccia apposita per l’inventario, quest’ultimo verrà raramente tirato in gioco e con esso tutti i classici tipi di enigmi basati sull’uso ingegnoso di oggetti in giro per gli scenari. In questo particolare caso, però, non credo assolutamente che si debba parlare di un difetto ma piuttosto di un pregio e di un accorgimento utile per enfatizzare gli aspetti più originali del prodotto. Andiamo ad approfondire proprio questi aspetti, in assoluto i più interessanti in ABC.

Durante il corso delle vostre investigazioni, vi troverete a dover ispezionare gli scenari di gioco con perizia, senza tralasciare il minimo aspetto. Il primo meccanismo che avrete a disposizione è quello dell’Osservazione: alcuni punti dello scenario, segnalati dall’icona di un binocolo, potranno essere analizzati con una visuale in prima persona alla ricerca di elementi importanti ai fini dell’indagine. Durante queste fasi, il mouse diventerà un’estensione dell’occhio di Poirot, e il giocatore sarà tenuto a focalizzarlo in vari punti specifici che risultino sospetti o potenzialmente utili. Sulla sinistra dello schermo sarà presente un contatore che indica chiaramente il numero di indizi presente nella scena corrente; una volta trovati tutti, l’Osservazione risulterà conclusa con successo e Poirot tirerà le conclusioni opportune.



Lo stesso meccanismo sarà inoltre applicabile anche ai personaggi che incontrerete, prima di ogni interrogatorio; similmente a quanto visto in Sherlock Holmes: Crimes and Punishment, potrete scandagliare i sospetti in cerca di segnali che indichino stati mentali, fisici, espressioni del viso, macchie sospette e quant’altro. Purtroppo la realizzazione visiva non eccelsa dei personaggi non aiuta e non permette di vedere alcuni particolari, quali ad esempio le pieghe di un vestito, quindi vi troverete spesso a spostare il mouse a caso fino a trovare l’hotspot nascosto.

Una volta completata l’osservazione del sospetto di turno, si passerà ovviamente alla fase d’interrogatorio, dove il dialogo tra i personaggi sarà sostanzialmente guidato, senza la possibilità di scegliere l’argomento di cui parlare. Al giocatore, però, rimane la facoltà di selezionare il tono con cui porre un quesito, cercando di volta in volta di adeguarsi alla persona che abbiamo di fronte.

Se vi dimostrerete dei provetti Poirot, l’interrogatorio procederà liscio come l’olio, altrimenti potreste anche provare l’umiliazione di dovervi scusare col sospetto o, a volte, di venire soccorsi dal sempre fedele aiutante Hastings. Non è mai possibile, comunque, bloccare l’indagine per via di un interrogatorio andato male, ma lascio a voi la sentenza se questo possa essere un bene o un male. Personalmente ho trovato di per sé gratificante cercare di indovinare costantemente l’approccio più adatto a un personaggio come Poirot, e venire umiliato in caso di una scelta sbagliata mi è parso un meccanismo di “punizione” più che sufficiente.

Il secondo dispositivo che sfrutterete durante le indagini, visivamente il più accattivante, è quello delle Cellule Grigie: di tanto in tanto, Poirot deciderà di fare il punto della situazione cercando di rispondere a quesiti ancora irrisolti. Al giocatore viene fornita una serie di indizi racchiusi in bolle (raffiguranti appunto le cellule grigie) sulla parte bassa dello schermo, mentre al centro di esso ci saranno degli spazi vuoti da riempire con le suddette bolle in maniera logica e coerente. Nel caso il collegamento tra gli indizi risulti esatto, Poirot riuscirà a rispondere alla domanda corrente e l’indagine potrà proseguire.



Inizialmente non ci saranno grosse difficoltà nell’azzeccare i collegamenti corretti, ma le cose si complicheranno particolarmente in prossimità delle fasi finali, complice una maggiore presenza di indizi da utilizzare. C’è da dire che i momenti in cui verrete messi in crisi saranno davvero pochi e, anche in questo caso, gli indizi non saranno mai in quantità tale da non permettervi di indovinare la giusta combinazione procedendo a tentativi. Di nuovo, quindi, starà a voi tentare di giocare da veri detective. Quel che conta è che anche questo secondo sistema si configura come un buon modo per variegare l’esperienza di gioco, oltre che un ottimo artificio per calarsi nella mente di Poirot.

Come se tutto ciò non bastasse, rimane da analizzare l’ultimo aspetto del gameplay, forse quello più pubblicizzato nei mesi scorsi e, azzarderei, a maggior ragione: le Riflessioni, vale a dire gli enigmi relativi all’apertura di meccanismi e congegni vari. Diciamo sin da ora che, a volte, questi meccanismi sono stati inseriti in situazioni un filo assurde: perché mai uno dovrebbe farsi fabbricare appositamente un grammofono che, per essere utilizzato, necessita la risoluzione di un enigma con tanto di comparti segreti? Tralasciando questa notazione gli enigmi di questo tipo si rivelano i migliori del gioco, i più divertenti e i più ingegnosi. Non ci troveremo mai davanti a ostacoli insormontabili, anche per via dei continui aiuti di Poirot – di nuovo, a mio parere, ampiamente evitabili – ma si tratta nondimeno di momenti di pura analisi e osservazione.



I congegni in questione spazieranno da orologi e piccole scatole fino a interi mobili, da analizzare con scrupolo in ogni dettaglio anche grazie alla possibilità di ruotarli interamente a 360°. Vi troverete quindi ad aguzzare la vista, prendere note di strani codici da combinare tra loro, cercare sportelli nascosti, cardini allentati e chi più ne ha più ne metta. Se vi piacciono questo genere di interazioni, queste sezioni saranno probabilmente le vostre preferite e quelle in grado di regalarvi le soddisfazioni maggiori.

Ma non finisce qui, e The ABC Murders ci riserva ancora una sorpresa in termini di giocabilità: le Ricostruzioni. Una volta ottenute tutte le informazioni sull’omicidio corrente, Poirot e il fido Hastings tenteranno di ricostruire il momento del delitto nei minimi particolari. Partirà quindi una scena di flashback dove vedremo accadere gli eventi narrati da Poirot e dove dovremo, di tanto in tanto, intervenire con una scelta multipla. Nel caso selezioniate il proseguimento della vicenda sbagliato, il flashback si azzererà e dovrete ricominciare da capo.



A conti fatti il momento della Ricostruzione non si rivela particolarmente divertente da un punto di vista della sfida, anche per via delle pochissime scelte disponibili e dal fatto che, se avete seguito le indagini con attenzione, raramente sbaglierete. Tutto sommato è però un’aggiunta convincente da un punto di vista narrativo e ben realizzata visivamente, oltre a costituire una specie di ricompensa per aver raccolto tutti gli indizi necessari a proseguire. Aiuta inoltre a fare chiarezza nel caso vi fosse sfuggito qualcosa, magari qualche dettaglio utile in seguito.
Parlando di ricompense, è doveroso citare anche il meccanismo a punti del gioco. Come è lecito aspettarsi, i punti guadagnati dal giocatore dipenderanno dalla sua perizia nell’analisi degli scenari e dal grado di immedesimazione con Poirot, in particolar modo durante le fasi di interrogatorio. Tali punti sbloccheranno bonus e trofei, a ben vedere tutt’altro che interessanti. La stessa gestione dei trofei, molto simili agli achievements steam, poteva essere migliorata: dal menù bonus ne vedrete infatti un sommario, ma di quelli non ottenuti vedrete solo uno spazio vuoto senza il minimo indizio su come ottenerli.

Tirando le somme, dal punto di vista della giocabilità la nuova fatica Microids convince e diverte; resta da vedere se il prodotto riesca a soddisfare anche l’occhio e l’orecchio. Visivamente siamo su buoni livelli, sempre che possiate permettervi di impostare la qualità grafica massima. In caso contrario l’effetto complessivo potrebbe non essere particolarmente convincente, nonostante il buon taglio degli scenari. La differenziazione degli stessi verte su location di varia natura, quali una piccola cittadina marittima, una sfarzosa villa costiera, gli uffici di Scotland Yard e altro. Purtroppo, come già detto, non sono stati raggiunti alti livelli per quanto riguarda la realizzazione dei personaggi, visivamente anonimi e troppo simili.

Anche il reparto audio non convince al cento per cento, con musiche azzeccate e intriganti (basti ascoltare la main theme) ma in quantità molto ridotta. Questo ambito è quello che mi ha lasciato più basito, perché se alcune situazioni vengono rese alla perfezione, altre sono quasi completamente ignorate. In particolare la gestione audio mi è parsa gravemente insufficiente in alcuni esterni, accompagnati da una musica eccessivamente rarefatta e una sonorizzazione ambientale regolata con un volume talmente basso da risultare trascurabile. Anche il doppiaggio non impressiona in maniera particolare, con l’unica eccezione della coppia principale in grado di strappare più di una risata durante le conversazioni private.

Ho notato nel resto del doppiaggio, invece, una tendenza a non enfatizzare lo stato d’animo del personaggio, il quale risulta quasi più evidente dalle scritte in sovrimpressione che appaiono di tanto in tanto che non da indizi visivi o sonori. Spesso quindi vi baserete su tali scritte per capire l’effetto che avete prodotto sul sospetto, il che non è il massimo della resa.



The ABC Murders si è rivelato, nella sua totalità, un titolo abbastanza difficile da esaminare; difficile perché trasuda potenziale in tutti i suoi aspetti, ma non raggiunge l’apice in nessuno di essi, lasciando spesso l’amaro in bocca. La grafica del mondo di gioco è buona, ma ci sarebbe voluto del lavoro extra in fase di progettazione e realizzazione dei personaggi.
Al contempo gli scenari sono più che buoni, e quindi la sensazione complessiva risulta appagante. Ma non troppo. L’audio è completo di doppiaggio, discreto, e musiche adeguate allo stile generale e di buona qualità, seppur limitate nel numero.

Persino il gameplay, che del prodotto risulta essere l’aspetto migliore, viene parzialmente vanificato da un sistema di aiuti non evitabile che abbassa la difficoltà a livelli troppo bassi per rappresentare una sfida. Inoltre, a lungo andare, le varie attività tendono ad apparire un tantino ripetitive senza un incremento della difficoltà.

Sia chiaro che The ABC Murders è un gioco sommariamente buono, ma che avrebbe avuto bisogno di alcuni accorgimenti per poter fare un vero e proprio salto di qualità. Se comunque non siete dei giocatori incalliti e trovate che la sfida sia di minore importanza rispetto alla godibilità di una bella trama, la nuova avventura Microids potrebbe davvero fare al vostro caso. Di sicuro il modello proposto è originale, in grado di distaccarsi dal resto delle avventure grafiche odierne e, soprattutto, divertente da portare avanti.

I vari difetti, quindi, contribuiscono ad abbassare la qualità generale senza però rendere il gioco trascurabile. Altamente consigliato ai fan della scrittrice più intrigante di sempre, The ABC Murders potrà piacere a chiunque voglia approcciarsi a un mondo di crimini, di sospetti, di assurdi meccanismi che celano la verità. O, in generale, a chiunque voglia provare l’ebbrezza di scandagliare i recessi della mente di uno dei più grandi detective della letteratura, Hercule Poirot.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Microids
Data Rilascio: 04/02/2016
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, Linux, MAC, PC, PS4, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Giallo
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Francese - Inglese
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
Ricerche
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