Overmann ha scritto:Neo-Geo ha scritto:Un esempio di non mediocrità con il vestito normale?
Sto parlando del fatto che se a Limbo togli la grafica ottieni un'esperienza mediocre. E' sostanzialmente un giochino anni '80 da "scuola per giovani programmatori di videogiochi" che non venderebbe tre copie se non avesse un marketing dietro che spinge col Trailer Artistico.
Ci sono zilioni di giochi così, freeware e fatti da tuo cugino, a cui manca solo l'impatto grafico e i soldi per il marketing.
Quindi va da sè che se uno legge un metascore di 90 si aspetta qualcosa di un attimo ricercato e originale, non un esperimento da tesina di laurea però con l'atmosfera.
Di giochi meno mediocri ce ne sono a iosa, il già citato Valiant Hearts non ha bisogno di celarsi dietro il ditino dell'arte per fornire un'esperienza più articolata, seppur anch'essa molto didattica. Eppure ha fatto ben meno scalpore di Limbo, e ha valutazioni molto più basse.
Brothers, che entrambi abbiamo apprezzato, ha il vestito buono, ma al contempo prova a proporre un'idea che è originale e piuttosto ben integrata (la cooperazione fra i protagonisti).
Beninteso, l'atmosfera è importante e non voglio sottovalutare nè essa nè il lavoro di chi si occupa di visual design, solo non mi sorprende se ogni tanto arriva il Kiruna di turno a dire che sotto sotto sono giochini sempliciotti pompati dalla stampa.
Poi trovo ridicolo che molte delle persone che anni fa sputavano su Call of Duty perchè "aveva solo la grafica" adesso difendono a spada tratta "l'atmosfera e lo stile" sopra al contenuto, in nome del feticcio dell'indie.
Per fortuna il periodo è già al suo tramonto.
Ok, di robe come Limbo ce ne sono tante, l'unica cosa che lo contraddistingue è una certa direzione artistica che "maschera" una semplicità di fondo. Ma Perché vedere tutto questo come un impoverimento?
Prendi un platform con le stesse identiche meccaniche di Limbo ma una direzione artistica più standard, e non parlo solo di grafica, ma proprio dello stile delle animazioni, degli intermezzi narrativi fusi con le meccaniche di gioco, tutto insomma. Prendilo e confrontalo con Limbo. Non avranno lo stesso impatto, non avranno la stessa anima.
Capisco che certa stampa pompi troppo alcuni titoli e sia preda da facili entusiasmi, ma questo non preclude il fatto che il videogioco costituisca un'esperienza anche al di fuori delle sue meccaniche nude e semplici. In realtà la cosa dipende dal gioco e al suo genere di appartenenza, però non capisco questo accanirsi davanti a un opera valida dal punto di vista artistico solo perché priva di una complessità ludica classica.
Certo, non si sta parlando di qualcosa di perfetto, di una gemma unica e irripetibile, ma è anche vero che Limbo è stato uno dei primi giochi a riportare in auge il bisogno di una narrazione più dinamica e scorrevole, è stato importante da questo punto di vista proprio per la sua abilità nel parlare e comunicare con questa facilità e immediatezza.
Io sono della vecchia scuola e vado in brodo di giuggiole per titoli complessi e dalle meccaniche articolate (cose del tipo la mulana, tanto per citare la prima cosa che mi viene in mente) ma credo che sia una ricchezza anche questa nuova consapevolezza del mezzo videogioco.
Per questo faccio fatica a vedere in Limbo qualcosa di mediocre, e sto volutamente ignorando il battage di riviste e stampa specializzata in merito, perché credo che alle volte questa distolga l'attenzione dall'essenza del gioco stesso.