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Recensione

2001 - Odissea nel tempo

di Luca Massari  

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In breve

L’ambientazione principale, nonché l’unica, è la stazione ‘V’ di 2001 Odissea nello spazio. Il protagonista e’ uno scienziato, senza nome, incaricato di costruire una macchina del tempo, unica ed ultima speranza per contrastare una non ben precisata minaccia aliena. Stava iniziando ad eseguire gli ultimi test quando, all’improvviso, la stazione inizia ad esplodere. Tenta il tutto e per tutto, cercando di sfruttare la macchina del tempo appena accesa. A quanto pare funziona: Si ritrova nel passato; 12 giorni prima. Il primo d’Aprile. Da qui in poi dovrà, tra mille peripezie, modificando e creando linee temporali e spostando oggetti da una linea all’altra, cercare di capire come fermare i fantomatici ‘alieni’ e scongiurare la distruzione della stazione.

 

Recensione Completa del 03 Settembre 2011
Nel 1968, nelle sale cinematografiche di tutto il mondo ebbe luogo un fenomeno che contribuì ad influenzare profondamente quello che sarebbe poi diventato il filone "sci-fi": con l'uscita di 2001: Odissea nello spazio, adattamento filmico del racconto The Sentinel di Arthur C. Clarke (che in seguito verrà associato, appunto, all'hard science fiction, ovvero un genere narrativo che, per il linguaggio e la stretta accuratezza scientifica si distacca non poco dai canoni del genere), Stanley Kubrick propose una visione antitetica di quel filone che, sino a quel momento, aveva fatto della spettacolarità il proprio cavallo di battaglia. Le improbabili figure aliene, spesso costituite da insetti giganti o esseri informi, venivano sostituite da un monolito rettangolare, emblema appunto della totale diversità dell'altro. Non solo "l'alieno" presentava una struttura profondamente diversa da quella umana, una forma di vita probabilmente nemmeno basata sul carbonio, bensì ne differiva anche nell'aspetto e nelle intenzioni. Con la sua sola presenza, il monolito arriva a decretare, nel celebre capitolo d'apertura del film denominato "L'alba dell'uomo", l'evoluzione della vita stessa, dando i natali al genere umano come lo conosciamo oggi. Tutto ciò avviene, semplicemente, perché negli esseri primitivi viene "installata" la nozione di storia ed esperienza. Associando, infatti, una serie di cause ed effetti, la prima scimmia riesce a comprendere che, percuotendo un animale con l'ausilio di un'arma, può ottenere su di esso la supremazia.

Il celebre jump-cut che vede l'osso trasformarsi in una navicella ci porta poi nel 2001, futuro certo lontanissimo all'epoca ma già passato al giorno d'oggi: qui, dopo una serie di avvenimenti, l'astronauta David Bowman (ovvero uomo-arco, che indica il suo protrarsi verso il futuro) si trova a lottare per la propria vita contro Hal-9000, lotta culminante appunto in una nuova rinascita, dove lo Star Child segna un nuovo sviluppo nella tappa evolutiva umana. La ciclicità del tempo e la spettacolarità visiva, insomma, sono alla base della pellicola kubrickiana, che ha continuato ad influenzare più o meno le generazioni successive.

È in questo modo, quindi, che IndieVault ha deciso di omaggiare un prodotto che sicuramente ha contribuito a spezzare gli argini artistici della propria epoca: indicendo un contest ispirato alla pellicola, è interessante analizzarne il vincitore, 2001: Odissea nel tempo (a cura di Fabrizio Zagaglia e Giuseppe Perisano), che riprende, almeno in parte, alcune caratteristiche ideologiche dell'ispiratore.

Il gioco, agilmente giocabile via browser, viene definito, non a caso, come avventura "temporale": impersonando uno scienziato senza nome a bordo della navicella "V", in seguito ad un'esplosione che vede vanificati gli sforzi del nostro al fine di impedire un'invasione aliena tramite la costruzione di una macchina del tempo, verremo catapultati dodici giorni nel passato, con la capacità però di poterci spostare liberamente all'interno di un determinato arco temporale, influenzandone le varie linee. La navicella "V", infatti, è completamente circolare e, correndo verso sinistra potremo andare a ritroso nel tempo, mentre compiendo lo stesso gesto verso destra potremo visitare il futuro. Ed è proprio questo il perno attorno al quale ruota il gioco: compiendo un'azione in un determinato momento, potremo influenzare gli eventi precedenti o successivi. Anche gli oggetti raccolti possono cambiare profondamente, così da essere sfruttati opportunamente (in uno degli enigmi dovrete raccogliere nel futuro un ramoscello: una volta tornati indietro nel passato, lo stesso si sarà trasformato in un seme).

Pur facendo dell'orizzontalità (almeno grafica, dato che potremmo definire il titolo un'adventure "a scorrimento") una parte importante del gameplay, 2001: Odissea nel tempo dedica altrettanto spazio alle ramificazioni narrative che potrebbero generarsi, non rinunciando ad una buona dose di umorismo e citazioni varie (esplorando la stazione ptoreste infatti imbattervi nel più temuto dei Sith, che vi rivelerà, tramite il classico tormentone, una verità... sconcertante!). Il titolo, inoltre, è facilmente navigabile usufruendo dei soli tasti freccia della tastiera unitamente alla barra spaziatrice, facendo totalmente a meno del mouse. Le locazioni nelle quali è possibile entrare vengono segnalate da una grossa freccia gialla, mentre gli oggetti interattivi vengono evidenziati tramite una linea nera così che il giocatore non debba imbarcarsi in un'inutile pixel hunting. È inoltre possibile, qualora non si voglia completare il tutto in un'unica sessione (in quaranta minuti, in ogni caso, sarà possibile assistere al finale dell‘avventura), salvare la propria partita in modo da non dover ricominciare dall'inizio.

Per chiudere, sarebbe inopportuno valutare numericamente questo prodotto, essendo destinato ad una mera funzione dimostrativa e non alla commercializzazione, tuttavia viene indicata una strada che, ad oggi, risulta ancora essere poco battuta (solo Heavy Rain si è impegnato in tal senso), ovvero quella di offrire molteplici linee narrative che si sviluppano seguendo le azioni del giocatore. Se c'è un modo per definire questo gioco, è proprio il suo essere un seme: se son rose, sicuramente fioriranno.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Z4G0
Data Rilascio: 22/05/2011
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Fantascienza
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Tastiera
Sottotitoli: Italiano
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