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Heavy Rain (Playstation 3)

 

il nostro voto
89
il vostro voto (11 votanti)
83
02 Dicembre 2019

bello e coinvolgente, la storia è fatta molto bene
peccato non mi piaccia molto il gameplay

voto 80


Voto: 80/100

Commento di clarenceseedorf86

02 Aprile 2013

Heavy Rain non è un'avventura grafica, questa è la prima cosa da chiarire. Parliamo di un film interattivo in cui il giocatore interagisce con le sequenze, i personaggi e gli eventi talvolta modificando questi ultimi con le proprie azioni o le proprie scelte - arrivando a contare circa una ventina di finali differenti.

Il gameplay è molto semplice e si sviluppa premendo i tasti del controller in sintonia con le azioni contestuali da compiere. Non ci sono enigmi, sfide intellettuali o sequenze in tempo reale, eccetto alcuni scontri a base di QTE in cui dovrete premere il tasto giusto al momento giusto.

Heavy Rain è un thriller, e noi vivremo la storia che ci racconta dal punto di vista di quattro personaggi. Un serial killer rapisce bambini e li lascia morire affogati dalla pioggia, dando loro una sola possibilità: che il padre abbia il coraggio di superare alcune prove per trarli in salvo. Controlleremo Ethan Mars, padre di uno dei bambini rapiti, Scott Shelby, investigatore privato, Norman Jayden, agente FBI, e Madison Paige, una fotoreporter.

La cornice di gioco è rappresentata da una grafica di buon livello (siamo su PlayStation 3) con particolare cura per l'espressività dei volti e da una colonna sonora che cerca di sottolineare l'atmosfera deprimente e drammatica che fa da sfondo a gran parte del gioco. Le ambientazioni sono purtroppo poco ispirate, mentre le musiche le ho trovate discrete ma non eccezionali.

Ciò che più conta in Heavy Rain, però, è la qualità del dramma interattivo che andiamo a vivere. Quanto la storia del killer dell'origami riesce a coinvolgere, quanto ci fa sentire il peso delle nostre scelte, quanta voglia ci fa venire di andare avanti o di ricominciarlo per vedere gli altri finali.

Devo ammettere, a malincuore, che per me Heavy Rain ha fallito. Ha fallito non perchè preferisco giochi molto più interattivi - nonostante sia vero - ma perchè se devo godermi una storia voglio, anzi pretendo, che questa storia sia "particolarmente buona". Heavy Rain è per la maggior parte del tempo un thriller di serie B, con influenze prese un po' dai clichè del genere un po' dai teen movie più o meno recenti. Personaggi, dialoghi e scelte non sono quasi mai riusciti a coinvolgermi.

Ethan è troppo spesso al centro di un melodramma prevedibile e stucchevole, il suo scenario punta alla lacrima facile e anche se a volte riesce a colpire, spesso le sue sequenze non saranno sufficienti a coinvolgere i giocatori più esigenti. Scott e Madison sono davvero troppo poco approfonditi, e le situazioni che li riguardano sono poco interessanti o ripetitive. Norman Jayden è un personaggio affascinante, ma paradossalmente è anche il più slegato dalle vicende.

Ma dove davvero Heavy Rain fallisce è nella coerenza della storia. Non sono riuscito a farmi coinvolgere perchè, semplicemente, ogni dieci minuti accadevano a schermo cose inverosimili o incoerenti: buchi di sceneggiatura, comportamenti incomprensibili, parti di storia accennate e mai più riprese... Ora, già mi stai raccontando una storia banale, trita e ritrita facendo leva su melodrammi da terza media per commuovermi, se poi passi anche dieci ore a prendere in giro la mia intelligenza, mi spiace ma non ci siamo proprio.

Dispiace, perchè con una sceneggiatura solida Heavy Rain sarebbe stato un'esperienza molto interessante. Ha delle buone idee, un buon ritmo, si lascia giocare... Ma punta tutto su un'impalcatura narrativa debole che non può non deludere chi pretende da un gioco d'avventura di avere una storia che sia solida e credibile e non solo melodrammatica.

Come ha scritto qualcuno in un commento più sotto, ci sono dozzine di videogiochi (anche avventure grafiche) che hanno trattato temi maturi e che l'hanno fatto meglio di Heavy Rain, dipingendo situazioni più verosimili, personaggi più tridimensionali, dialoghi più profondi, scelte più consistenti e sequenze più emozionanti. Heavy Rain è tutto fumo, e poco arrosto. Un'occasione sprecata... La seconda, per David Cage.

Da consigliare solo a chi cerca una storia interattiva messa in scena con tanti soldi, che ha dei momenti gradevoli e coinvolgenti, ma che non ha la pretesa di paragonarsi ai "grandi nomi". Con delle aspettative basse, Heavy Rain può risultare senz'altro piacevole e diverso dalla solita avventura grafica. Con delle aspettative alte, si resta delusi facilmente.


Voto: 65/100

Commento di Overmann

25 Novembre 2012

Esperimento riuscito. Un gran bel film interattivo.
Nonostante ciò Hevy rain è quanto di più lontano dalla mia idea di capolavoro videoludico.
Forse è perché sono prima di tutto un appassionato di cinema che trovo la trama di Hevy rain non all'altezza di un capolavoro cinematografico. Certo è al di sopra della media videoludica ma anche in questo senso si è visto di meglio (Silent hill 2, Gabriel Knight 3).
Inoltre non credo che la strada giusta per i videogiochi sia imitare il cinema. Sono due linguaggi differenti e tali devono rimanere. Non bisogna dimenticarci che a discapito del realismo assoluto che ci viene offerto dalle moderne piattaforme di gioco, il videogioco è l'unica forma d'arte contemporanea che può, volendo essere astratta. Astrattismo che per fortuna vive ancora in giochi come Portal e Cubix.


Voto: 79/100

Commento di prof.donhoffman

24 Luglio 2011

Interessante, avvincente, forte, inquietante, avventuroso, commovente: questo è "Heavy Rain"!! Prende spunto da alcuni recenti film (vedi Zodiac & Saw) e il gameplay è particolare e coinvolgente. Merita 100 perché è il miglior gioco a cui abbia mai giocato!!!


Voto: 100/100

Commento di Sherlock Van Helsing

11 Luglio 2011

Quest'oggi anche io ho terminato per la prima volta Heavy Rain..Inutile dire che ho acquistato la PS3 principalmente per questo splendido videogame(avendo anche la Xbox360...ahimè Microsoft sempre fuori dai titoli validi)...

Ho provato tantissime emozioni: paura, angoscia,tristezza,disperazione,ansia....ho giocato un'ora ogni sera per potermi godere a pieno questo game senza finirlo in breve.
Il mio stato d'animo é stato diverso in quei giorni: quando non giocavo pensavo alle varie storie dei personaggi, avevo l'impressione di pensare a persone vere, conosciute davvero nella mia vita...Mi sentivo parte dei personaggi....

Mi sentivo protagonista IO, nella storia......
E ancora adesso mentre scrivo queste righe,avendo finito Heavy Rain da mezz'ora, mi sento ancora scosso, emozionato...Sconvolto...Non credo che nessun altro gioco,film o libro (apparte Angeli e Demoni XD) mi abbia mai plagiato come questo.... L'ansia di fare la scelta giusta, la scelta eticamente più corretta, premere correttamente i tasti....Sono tutti fattori che ti fanno vivere il gioco da vicino....
Le scene d'azione erano vive, vissute ...Provavo anche il terrore dell'attacco.


Cosa dire di più? Heavy Rain emoziona come pochi, e coinvolge come nessuno... David Cage si é dimostrato geniale sotto ogni aspettativa...... Voto 99/100


Voto: 99/100

Commento di LucaInGame

09 Gennaio 2011

No raga ma come fate a dargli un 89 come voto?Per me è un 100 o almeno un 95...allora inizio?Intanto per cominciare ha una grafica pazzesca ma come del resto tutti i giochi per la ps3,poi la storia è fantastica,poi non è il solito gioco d'indagine in cui la soluzione la maggior parte delle volte è assurda e decisamente poco intuitiva...qui diventi il protagonista e sei tu a decidere la storia con soluzioni direi abbastanza arrivabili...per finire dico che la possibilità di interferire con un po' di azione è fantastica niente più giochi in cui il massimo che si può fare è cliccare qui devi anche agire come del resto in Fahrenheit altro gioco a cui è stata data una votazione troppo misera e non riesco proprio a capire il perchè dato che credo siano dei giochi stupendi fuori dai soliti schemi!poi vabè ogni persona ha i suoi gusti io semplicemente non capisco questi gusti...se proprio devo trovare delle pecche mi devo spremere al massimo e tiro fuori che forse è un po' una rottura il fatto che a seconda di ogni azione si modifichi la storia e quindi se ne vadano a creare di diversi tipi obbligando il giocatore a provare diverse azioni per vedere tutti i tipi di storie abbinabili però è proprio il minimo!voto 100 che abbasso a 95 solo perchè voglio fare quella che critica e che tiene punteggi sempre bassi ma questo è uno dei più bei giochi di questo genere uscito nell'anno appena passato!scusatemi ma non sono riuscita a trattenere il mio entusiasmo


Voto: 95/100

Commento di inea3000

10 Maggio 2010

Capolavoro....chi ha una PS3 dovrebbe comprare questo gioco a tutti i costi, chi non ha una PS3 dovrebbe comprarla per provare HEAVY RAIN.


Voto: 95/100

Commento di Baku

13 Aprile 2010

Più che una recensione mi permetto di svolgere alcune brevi riflessioni a proposito della cosiddetta rivoluzione che Heavy Rain avrebbe dovuto portare nel mondo del videogioco. Anche perché una valutazione deve essere fatta tenendo conto delle dichiarazioni degli sviluppatori: se mi si promette una rivoluzione, il gioco deve essere principalmente valutato in base alle promesse che vengono fatte. E nel fare ciò non si può escludere il gioco da una comparazione critica con altri prodotti videoludici.
Beh, sinceramente la sbandierata rivoluzione non si è vista e il gioco si è rivelato una mezza delusione.
Tralasciando che la struttura ludica non si differenzia da Fahrenheit, solo che qui è in HD e che il gioco precedente aveva un sistema di controllo migliore (il tasto L2 per andare avanti e muoversi non solo è scomodo e confusionario, ma anche non del tutto comprensibile: a che pro?), il problema di Heavy Rain è dato dal fatto che la storia è, come tendenza comune a quasi tutti i videogiochi recenti, un collage-plagio delle più trite sceneggiature cinematografiche sul tema (a cui aggiungerei, nella tematica del "fino che punto ti spingerestiâ€, il bel film thailandese “13belovedâ€, dove l’assassino che gioca con le vittime agisce attraverso il telefono ed è molto più radicale di qualsiasi cosa vista nel gioco di Cage).
Il fatto che la storia sia mediocre non è indifferente dal punto di vista critico, poiché se un gioco si basa principalmente sulla possibilità di suscitare emozioni, allora la storia viene rivestire un ruolo fondamentale e in quanto tale va giudicata. Infatti, al momento che Cage un po' pretenziosamente dichiara che soltanto lui e in parte Fumito Ueda (paragone infelice per Cage) hanno provato a fare giochi capaci di emozionare, si deve prendere atto
A) che probabilmente Cage non è un gran videogiocatore, perché mi vengono in mente almeno una trentina di giochi più emozionanti di Heavy Rain e una decina di autori in grado di emozionare meglio di quanto fino ad ora ha fatto lui, e sono solo quelli che mi sovvengono or ora(si narra che il primo gioco che ha universalmente fatto piangere i videogiocatori di mezzo mondo è stato The Legend of Zelda per NES, e personalmente concordo); mi permetto di citarne uno su tutti: Chris Avellone, lead designer di Obsidian, ottimo narratore di storie originali, e quindi non copiate da film hollywoodiani (peraltro spesso da film non eccelsi), storie complesse, mature ed emozionanti, con personaggi memorabili (perdonate l'iperbole, ma due righe di testo di Traya in KOTOR II, valgono l'intera sceneggiatura di Heavy Rain). Ma in questa sede basterebbe ricordare Jane Jansen, anch’essa autrice di intrecci narrativi di ben altro spessore rispetto a Heavy Rain. Cosa c’è di memorabile in Heavy Rain? Sarà un mio limite, mo non ho trovato nulla di memorabile in questo gioco.
B) che la storia di Heavy Rain non emoziona affatto. Non solo gioca con il cliché facile facile e rotorico del padre che deve salvare un bambino, cosa di per sé scontata (è ovvio che i bambini in pericolo e i padri/madri disposti a tutto dovrebbero emozionare ), ma addirittura fallisce per la scarsa qualità delle scelte narrative. Insomma, si punta al bambino in pericolo e si pensa che ciò basti al fine di far scaturire emozioni forti (cosa questa che persino Spielberg, il campione della retorica dei bambini innocenti come “salvezza del mondoâ€, ha abbandonato negli ultimi 15 anni dopo il flop di Hook). La banalità dello spunto narrativo non sarebbe, in sé, un problema, e potrebbe anche emozionare, se solo se fosse scritta in maniera originale e appunto emozionante, cosa che però così non è. L’inizio con il ritratto della famiglia felice contornata da colori vivaci e da un ambiente di lusso che si trasforma in quella di un padre distrutto, la famiglia spezzata e che vive in un ambiente scolorito e in parte malsano è quanto di più scontato e banale ci si poteva aspettare. Purtroppo a noi questa cosa ha pregiudicato il resto del gioco, che va avanti di cliché in cliché. Il tutto inserito in una cornice composta da frasi e situazioni retoriche. Il problema, allora, è uno secondo me: se vuoi creare un’esperienza cinematografica convincente, allora dovresti chiamare degli esperti di cinema a prendere parte al progetto. La presunzione di Cage è forse stata quella di voler essere allo stesso tempo programmatore, regista e sceneggiatore. Sul primo ruolo non mi esprimo, anche se come si evince da quanto sto scrivendo il gioco in sé non mi è sembrato convincente, sul secondo non mi sembra un’assurdità dire che Cage è un pessimo regista, le cui scelte registiche e narrative quando non sono peggiori, sono però al massimo al livello di un qualsiasi regista di telefilm di secondo ordine. Peraltro il riferimento a Ueda precedentemente citato mi è sempre sembrato fuori luogo, nonché un po’ impietosamente imbarazzate visto il fatto che ICO e Shadow of The Colossus rappresentano due vertici dell’â€arteâ€, se così la si può definire, videoludica della sesta generazione e forse di sempre; anche perché Ueda è uno che cerca di far emozionare non con storie di bambini in pericolo e di genitori angosciati, ma attraverso il “mito†e, soprattutto, attraverso lo stesso gameplay, cose di ben altro spessore, come di ben altro spessore è il suo famoso metodo di “substracting designâ€, metodo che forse a Heavy Rain avrebbe giovato.
Tutto ciò si traduce nel fatto che da una parte come gioco Heavy Rain non ha molto da offrire, e il tempo che si passa effettivamente a giocare (cioè, in fondo, a prendere delle decisioni alla “velocità della luceâ€, esattamente come nei laser game, e a provare un po’ tutte le cose che ci vengono indicate come indizi) è pochissimo, meno di due ore, al massimo due ore e mezza, mentre come film è cinematograficamente scadente, ben al di sotto, per qualità e quantità rispetto a gran parte dei serial americani da Twin Peaks in poi ( e parliamo, quindi, di venti anni fa). La somma dei due generi, pertanto, risulta paradossalmente inferiore rispetto alle parti che la compongono (quando dovrebbe essere vero il contrario). Si prenda, per rimanere in questi anni, un gioco come Mass Effect 2, peraltro un gioco estremamente semplificato rispetto alla media Bioware: cosa ha di meno come dramma interattivo rispetto a Heavy Rain? A me sembra nulla (presenta anche la sbandierata “novità†della possibile morte di tutti i protagonisti, e il prossimo titolo Obsidian, Alpha Protocol, sembra presentare una struttura che modifica la storia in base alla scelte molto sofisticata, ma per questo staremo a vedere), e anzi offre molte più emozioni, è cinematograficamente migliore ed è infinitamente scritto meglio. E come videogioco? Beh, Heavy Rain ne esce completamente sconfitto, nonostante il fatto che Mass Effect 2, come dicevo, offra un’esperienza di gioco ultrasemplificata. Mi si potrebbe rispondere che i giochi appartengono a due generi diversi, ma posso ben rispondere che Mass Effect 2 è talmente poco RPG, da essere più correttamente classificabile come un action adventure con venature RPG. Tanto che mi farebbe piacere vederlo recensito qui su Adventure Planet, d’altronde ci sono recensioni di Fable, Project Zero etc. etc., perché, allora, non quella di Mass Effect 2?
Quello che mi sembra essere il problema principale di Heavy Rain è però un' altro: non c'è alcuna libertà o, tutt’al più, ce ne è pochissima. Tutto è diretto e suggerito. Almeno nelle avventure classiche siamo noi che dobbiamo scoprire gli indizi e farli incastrare, qui, quando non sono ben visibili da subito, basta avvicinarsi a qualche elemento del paesaggio digitale e ti compaiono le opzioni disponibili. Che noia! Insomma, quello che nelle avventure è un aiuto opzionale, qui forma la stessa struttura ludica del gioco. Spesso, quindi, tutto si risolve nello scegliere un po’ a caso tutte le opzioni disponibili e vedere cosa succede.
Tutto ciò si specchia in alcune scelte interattive di dubbio gusto e, soprattutto, di dubbia utilità. Che senso ha, infatti, far vedere che ci si può radere o andare al bagno, quando 1) ciò non ha alcuna rilevanza dall'interno nel gioco 2) lo si può fare solo quando ci viene permesso dai programmatori (cioè, se non ricordo male, una sola volta). Se voglio rifare la doccia, non lo posso fare, se voglio andare in bagno di nuovo non lo posso fare. Per carità, non che queste siano cose determinanti in un videogioco, ma allora a che pro metterle a disposizione per una sola volta? Per far ammirare la grafica da urlo? Più di dieci anni fa Shenmue offriva queste cose in maniera ben più profonda e interattiva, soprattutto erano cose che avevo un reale effetto sul gameplay (lo scorrere temporale fu veramente rivoluzionario). È un po’ triste dover stare qui a discutere della natura rivoluzionaria di un gioco, quando un altro gioco, appunto Shenmue dieci anni fa, ora come ora sarebbe fantascienza e farebbe sembrare Heavy Rain un gioco di trent’anni fa per quanto riguarda il suo essere rivoluzionario.
Sempre restando in tema libertà, in una scena una delle protagoniste va nel posto dove pensa che sia andato un altro protagonista, arrivata sul posto trova una macchina della polizia che sta sorvegliando proprio quel sito. Io sarei voluta andare verso la macchina della polizia, ma niente, mi è stato impedito da muri invisibili. Potevo fare solo una cosa, entrare in un palazzo. Anche qui, a che pro, allora, caricare una scena per farmi fare una cosa così inutile. A questo punto era meglio se il filmato mi portava dentro il palazzo direttamente (tralascio qui la successiva incongruenza che vede la polizia non aver preso la targa della moto ed essere poi andata dritta dritta dalla donna…). E di queste scene, magari con solo con qualche opzione in più, ce ne sono tante, forse troppe.
Ecco, alla fine il gioco è più o meno questo: devi fare quello che ti viene detto di fare (almeno il backtracking ce lo potevano lasciar fare). Quale è la differenza con i libri game? Non mi è ancora dato di comprenderlo. Ah...si, che il medium è visivo invece che testuale. Poca roba, così mi sembra, se non al fine di una riflessione estetica sulle categorie del “video†e delle “tecno immaginiâ€, cosa che evidentemente non interessa neanche a Cage.
Le scelte multiple? Si è vero che si evita quello che è stato definito come il noioso ripetersi di situazioni da laser game (che per me Heavy Rain pur sempre è), ma fu Space Ace nel 1984 ad introdurre, seppur in maniera rudimentale, i bivi narrativi. In 26 anni cosa abbiamo guadagnato in quanto ad evoluzione videoludica? Che i bivi narrativi sono aumentati (Come detto, Bioware su questo, pur tra un plagio e un altro, rispetto ad Heavy Rain offre molto di più sia per quantità sia per qualità) e il gioco, al momento che sbaglio, non mi dà game over e non mi fa ripetere la stessa situazione, facendomi andare comunque avanti. Anche in questo caso, un po’ poco. Ma siamo sicuri, poi, che è per la ragione suddetta che si è deciso di fare così? Oppure questo è un altro modo per far si che il giocatore (spesso considerato pigro e stupido) comunque sia vada avanti e finisca il gioco nel più breve tempo possibile, seguendo di fatto la tendenza “nintendo wii†di produrre videogiochi che possono essere giocati da tutti, quando si ha tempo e appunto senza che si perda troppo tempo. Io propendo per la seconda opzione.
Ulteriore problema è che non è vero, come sostiene Cage, che il videogioco debba principalmente emozionare, categoria peraltro equivoca al massimo: c’è gente, come me, che si emoziona vedendo la performance del pattinatore Yagudin a Salt Lake City e gente che si emoziona vedendo la finale di Amici. Chi può dire quale sia la vera “emozione� Oppure c’è un’emozione qualitativamente migliore di un'altra? E se si, chi lo stabilisce quale è?
Cage pensa che un bambino in pericolo e il padre che lo cerca di salvare sia emozionante, noi pensiamo che, soprattutto se narrato in maniera così scadente, retorica, banale e noiosa, alla lunga infastidisca invece di emozionare. Come già detto il primo gioco che ha fatto universalmente emozionare è stato Zelda per NES, con gente che ha pianto alla fine del gioco. C’è qualcuno che ha pianto per le vicende di Heavy Rain? Non lo so, ma non credo. Rimanendo in campo video ludico io mi sono emozionata più per il delirio estetico di REZ o la follia sci-fi dance di Sapce Channel 5 entrambi di Tetsuya Mizuguchi piuttosto che con questo cosiddetto interactive drama di Cage.
A questo punto mi sembra che l’adventure classico e soprattutto l’RPG siano generi molto più convincenti, con la loro propensione all’approfondimento dei personaggi e al ragionamento, al fine di emozionare il giocatore. Il perché? Perché in questi generi, quando sono realizzati bene, puoi veramente far parte della storia, entrarci empaticamente o, meglio, sinesteticamete. Qui dei personaggi non sappiamo nulla e le emozioni dovrebbero scaturire da alcune situazioni, le quali, pur volendo proporsi come drammatiche, non riescono a far presa su di un giocatore che spesso se le trova buttate lì, senza alcun background atte a supportarle per creare una vera e propria empatia e quindi un'emozione narrativa.
In conclusione, Heavy Rain è il tipico prodotto di questa fino ad ora mediocre generazione videoludica (mi sembra sia la settima), forse la peggiore di sempre per quanto riguarda l'evoluzione del videogioco, dove si vive facendo finta che la storia videoludica non esista, così da far vivere gli utenti in un eterno presente e poter spacciare per rivoluzionari dei giochi che di nuovo hanno da offrire solo una superficie in HD, e che spesso, come ammesso candidamente anche dai realizzatori del pessimo Final Fantasy XIII, proprio a causa della ricerca dell’alta definizione, non solo non aggiungono niente di nuovo, ma addirittura tolgono molto di quello che di buono l’evoluzione del medium aveva offerto fino a pochi anni orsono. Heavy Rain, più quattro anni di sviluppo per offrirci cosa rispetto a Fahrenheit? Un Fahrenheit in HD, una OST di buona fattura, ma non eccezionale come da molti decantato, e purtroppo anche qualcosa di meno a livello di gameplay.


Voto: 6/100

Commento di elianaserini

05 Aprile 2010

Senza parole, uno dei più bei giochi a cui ho avuto la fortuna di giocare, una valanga di emozioni. Voto pieno!


Voto: 100/100

Commento di Sora86

03 Aprile 2010


Voto: 98/100

Commento di Farquad

02 Aprile 2010

Capolavoro. Non riesco a dargli un voto esatto per questa perla videoludica di unica bellezza, per cui spudoratamente gli dò il voto pieno. Sono orgoglioso di aver affrontato questa grande esperienza che spero non rimarrà unica nel tempo.
Le mie impressioni le ho scritte nel forum, ma voglio evidenziare una cosa che è stata presa di poco conto da chi magari recensisce o legge le recensioni: personalmente, con 10 anni e passa di carriera videoludica e tante avventure giocate, non ho MAI visto niente di simile.
Heavy Rain è semplicemente una caterva di emozioni, IL dramma interattivo dove la parola "gioco" viene persa di ogni sua valenza. E' il futuro dell'interattività, capace di lasciare ricordi, così come ogni esperienza reale.


Voto: 100/100

Commento di Highlander88

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Quantic Dream
Publisher: Sony Computer Entertainment
Distributore: Leader
Data Rilascio: 24/02/2010
Piattaforma: PC, PS3, PS4
Caratteristiche
Genere: Giallo/Thriller
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
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