Diciamo che anche sorvolando sui problemi tecnici, il gioco ha dei limiti che saltano fuori andando avanti nell'avventura e che "si salva", come troppo spesso accade, grazie alla scarsità della concorrenza.
In particolare alcune parti di trama sono sviluppate male o per niente, manca un legante forte com'era Hans nel primo capitolo, non c'è nessuna ambizione di portare il (pur buono) livello del gioco su un altro livello di rotondità narrativa.
Tutto sommato rimane, come dicevo, da qualche parte fra il primo e il secondo capitolo: da una parte è bello notare che non si siano accontentati di fare un contentino per i fan, ma si sono messi a sviluppare un bel seguito corposo (10-15 ore di gioco direi) con nuove location e personaggi in perfetto stile Sokal e Syberia. D'altra parte rimane il rammarico per non essere riuscito, ancora, a 20 anni dall'uscita di Amerzone, a fare un'opera che possa dirsi completa e organica, e non l'ormai classico "cult difettoso" di Sokal.
Vediamo qualche punto:
I russi cattivi che mi avevano fatto pensare male dai trailer alla fine sono tenuti abbastanza a bada per tutto il gioco - in quanto inutili se non al fattore thrilling - ma sta di fatto che ci sono e ogni volta che entrano in scena sono imbarazzanti: girano ARMATISSIMI e continuano a puntare 'sti fucili automatici come in un'incursione di uno sparatutto tattico, ma in realtà non hanno davanti NESSUNA MINACCIA... non riescono a raggiungere Kate e Kurk quando scappano dall'ospedale, e nemmeno sparano... Uno ha sempre IL PASSAMONTAGNA mentre l'altro GLI OCCHIALI DA SOLE, complimenti al character designer... Tutto sommato NON SI CAPISCE COSA VOGLIANO e cosa gli impedisca di ottenerlo.
I personaggi sono altalenanti, alcuni sono ben riusciti e in perfetto stile Sokal, ma in generale gli Youkol rimangono più una palla al piede che altro, con il risultato che il viaggio di Kate spesso soffre dell'assenza di una spalla credibile, anche se la cosa è gestita bene da altri personaggi più forti (Obo e Oscar).
In generale alcuni archi narrativi sono troncati o privi di senso Cantìn, Steiner e in generale l'ospedale... e andavano sviluppati di più.
La tematica di base del gioco, che dovrebbe essere l'integrazione degli Youkol, il rapporto fra passato e presente, tradizione e modernità, natura e tecnologia, è sviluppata bene in alcuni punti ma non c'è assolutamente il coraggio di portarla fino in fondo, e il risultato è che il gioco si chiude con uno dei finali più brutti della storia.
Uno dei finali più brutti della storia attaccato a un'avventura così lunga e, tutto sommato, poeticamente ben riuscita, stride e fa arrabbiare. Fa arrabbiare perchè ormai succede così spesso che abbiamo imparato a non aspettarci nulla, ma se un po' di evoluzione c'è stata un gioco come Syberia 3 - che punta tutto sulla narrazione - non può permettersi di avere una chiosa del genere, voluta e programmata vista la lunghezza del gioco.
Da un certo punto di vista, e grazie e diverse ore di gioco ben riuscite, Syberia e Sokal fanno ancora colpo grazie alle loro atmosfere decadenti, ma se un tempo erano un faro nella notte ora abbiamo comunque 15 anni in più (anche di avventure grafiche e videogiochi) sul groppone, e certi difetti sono imperdonabili.
Insomma Syberia 3 ha molto da dire ai suoi fan, un po' meno a tutti gli altri; non è assolutamente la schifezza descritta in alcune recensioni (decisamente polarizzate dai difetti tecnici) ma è anche lontano dall'affermarsi come opera evoluta, moderna, rifinita e completa. Un po' dipende quindi dalle aspettative: la parte di me terrorizzata dal trovarsi davanti un esperimento malriuscito è stata ben contenta di aver potuto rivivere le atmosfere tipiche di un'avventura grafica narrativa (e sul finale la difficoltà si alza, come dev'essere), ma la parte di me che voleva vedere un autore come Sokal aprire un varco nel mercato attuale e imporsi come esempio, non può che storcere il naso di fronte alle tante imperfezioni narrative per altro perfettamente evitabili.
Insomma, rimane un ottimo seguito di Syberia, ma manca di quell'asso nella manica che forse avrebbe dovuto avere. Nonostante ciò, è un'avventura da giocare anche solo per alcuni momenti, alcuni dialoghi, alcune location e alcuni brani della colonna sonora. Uno dei giochi migliori di Sokal, ma che a causa di alcune ingenuità non è in grado di stamparsi nell'animo, e quindi nei ricordi, del giocatore.
L'atmosfera e l'impegno artistico continuano a piazzarlo nella parte alta della classifica, a mio parere, ma più che altro perchè la classifica è abbastanza triste.
Comunque, nonostante appunto certe riserve, per me è pollice su, e non mi sono mai pentito di averci speso i soldi e il tempo necessario a completarlo. Spero, ovviamente, che accada un miracolo e possano avere i finanziamenti per un quarto capitolo...