locutus ha scritto:Però so che quel gioco l'ho pagato, è li, nessuno me lo toglie
Ok, ma parliamo sempre di modelli diversi, non puoi usare gli stessi termini di giudizio. Parliamo di un modello in cui paghi l'utilizzo (per quanto flat) e non il prodotto. I due modelli possono benissimo coesistere. Ad esempio io considero due categorie di film: quelli che so vorrò riguardare diverse volte, e allora mi compro il prodotto. Quelli che mi interessa solo vedere, e allora accedo a un servizio (pago 3€ quando guardo il film).
Se mi compro un film e poi non lo guardo mai, o se mi iscrivo a un servizio che non uso, sono io che sto sbagliando.
D'accordo, ma ti ripeto che il mio punto di vista è diverso: per me il megaserver lo può gestire pure mefistofele in persona. Mi interessa solo che non spariscano le alternative.
Io capisco i tuoi dubbi, però suggerisco alcune riflessioni:
Le alternative difficilmente spariranno. Sono sempre coesistite e spesso le fette di mercato sono diverse (chi noleggia non compra e chi compra non noleggia, per dire). Ancora oggi posso andare in negozio e comprare un DVD, e persino un CD musicale. Il digitale non ha mai davvero eliminato il fisico, e il servizio non ha mai eliminato il prodotto. Se parliamo di piccole attività schiacciate dal digitale, come i videonoleggi, c'è stata una "disruption", ma al consumatore di fatto non è cambiato nulla se non in meglio. Ovviamente serve un MINIMO di elasticità.
Non solo, ma le esigenze sono semplicemente diverse ed è normale che questi servizi siano ALTERNATIVE per un certo tipo di consumatore, spesso fornite dallo stesso player. Su Amazon puoi comprare libri, ebook o abbonamento ebook da 10€ al mese. La stessa persona nella vita può passare periodi diversi in cui consuma di più o di meno... Un po' come con le tariffe del telefono. A volte mi serve un abbonamento per 6 mesi e poi lo disdico, fa parte del gioco. Addirittura molti servizi hanno un livello gratuito (come Spotify)...
Allo stesso tempo i requisiti tecnici sono sempre un ostacolo. Un tempo anch'io avevo il sospetto che il digitale avrebbe divorato tutto ciò che non è "special edition da 100€", ma c'è un problema: le dimensioni dei giochi moderni. Parliamo di download che arrivano a 50GB! E la cosa non potrà che peggiorare con l'avvento di risoluzioni maggiori e mondi più ampi. Praticamente la rete veloce sarà un requisito fondamentale tanto per lo streaming quanto per il download on-demand.
Insomma tutto questo fa pensare che il futuro sarà più un'opportunità di avere alternative che una minaccia di vederci pignorare tutto quello che avevamo e vederci costretti a pagare il pizzo per giocare un'ag all'anno.
Oltre a questo penso che l'avanzare della tecnologia sia sempre, in media, a vantaggio del consumatore, proprio perchè la tecnologia è al servizio del consumatore. La possibilità di vedersi "pignorati" c'è sempre stata. Usciva una nuova versione di Windows (o della console) e una parte dei tuo giochi, o tutti, non funzionavano più.
Certo hai la possibilità di tenerti in casa 12 PC con 12 monitor e 12 SO diversi, ma è davvero praticabile? La risposta è chiaramente no, e anche se io mi sono tenuto le vecchie console di fatto giocarci su monitor HD era indecente a causa della risoluzione bassa (motivo per cui oggi stanno uscendo tutti gli HD remake). Quindi anche con il vecchio "modello della nonna" i problemi c'erano, e anzi sono problemi che stanno venendo risolti dalle nuove tecnologie.
In ultimo direi che, per quanto vero che esistano dei rischi di catalogo, sono rischi limitati. Per ora si è trattato di casi veramente rari e che hanno sollevato un polverone tale che NESSUN player, nemmeno Amazon, può permettersi di ignorare il problema del "ti posso cancellare i libri che hai sul kindle perchè io ezzere multinazionale cattiva". La storia insegna che basta un piccolo errore per perdere milioni di clienti e far fallire colossi.
Insomma al momento mi sembra che abbiamo più da guadagnare che da perdere, e questo moltiplicarsi di modelli di business è sintomo che anche le esigenze dei consumatori sono molteplici. Ovunque si stia andando, mi sembra ben diverso da un mondo centralizzato in cui non abbiamo voce e cuociamo nel brodo come galline fesse...