Solo qualche pensiero:
Questa cosa che Kate Walker "non è caratterizzata" ha stancato
Sokal ha specificato più volte che i suoi protagonisti sono
deliberatamente poco incisivi per non rubare spazio a
quello che incontrano, che nelle sue opere è il vero protagonista. Dato che Syberia 3, come tutti gli altri giochi di Sokal, è strutturato esattamente in questo modo (molti comprimari con sottostorie, siano essi umani o località) non vedo perchè citare ancora Kate come protagonista non riuscito. Anzi, io trovo che nell'insieme della trilogia Kate sia un'ottima protagonista, con un background sufficiente ma appunto mai invasiva, in grado di portare avanti la storia con una certa "delicatezza". E' praticamente il
fil rouge delle avventure sovietiche dipinte da Sokal.
Non trovo corretto nemmeno il commento sul finale,
difatti Syberia 3 finisce perchè la trama riguarda la migrazione degli youkol, e Kate riesce a completarla. Il finale è molto simile a quello di Syberia 2: lascia un portone aperto su Kate, ma quest'avventura finisce qui.... Poi sul fatto che sia comunque deludente ed eseguito male sono assolutamente d'accordo. Ma rientra bene nel concetto di fil rouge esposto sopra.
Delle traduzioni errate non mi ero accorto sinceramente
non credo siano così numerose.
Anche per i difetti grafici, pesantezza a parte, non concordo con questo generale senso di delusione... Non è un gioco "old gen" come scrivono alcuni [e io rimbalzo molto tra PS3 e PS4, ultime uscite e indie game].
Alcuni aspetti (ad esempio le animazioni) sono eccellenti. In generale, anche grazie all'abilità artistica, parliamo di un gioco che graficamente ha un impatto positivo. Soprattutto perchè parliamo di avventure grafiche... Chiaro che tirando in ballo i giochi ad alto budget siamo su un altro livello... Ma devo dire che giocando Syberia 3 ho provato una sensazione più di sollievo ("finalmente un'avventura con una buona grafica") che non di frustrazione.
Anche riguardando la tua recensione, non ho fatto che ammirare la bellezza degli ambienti, e molti non li hai neanche inclusi
Sulla chiosa comunque non si può che essere d'accordo: Sokal è un autore che divide, ma è coerente con se stesso. Non riesce a fare quel passo in più che gli consentirebbe di completarsi conquistando il grande pubblico.