Observer: horror e cyberpunk
Inviato: lunedì 20 novembre 2017, 17:44https://www.observer-game.com/
Dagli autori di Layers of Fear, è recentemente stato sviluppato questo gioco in prima persona che strizza l'occhio all'universo cyberpunk (non a caso è stato furbamente rilasciato nel periodo di uscita del sequel di Blade Runner).
L'idea è quella di investigare su una serie di omicidi in un universo pieno di cliché del genere - la mega corporation, gli impianti robotici, la realtà virtuale, la pioggia e i grattacieli luminosi - in particolare impersonando un poliziotto "observer" in grado di collegarsi alla mente delle persone per scovare indizi.
Un'idea che si vende benissimo, ma realizzata male, peccato
Infatti la componente horror astratta prende presto il sopravvento: mentre il mondo reale si riduce a un singolo edificio, il grosso del tempo sarà passato negli scenari relativi agli incubi. Quindi se i trailer fanno fanno credere che ci sia una città ricca di vita pronta a coinvolgere, in realtà si tratta dei due-tre scorci che si hanno lungo tutto il gioco. Idem per i personaggi, vedrete solo uno o due modelli, il resto sono voci che vi rispondono da dentro gli appartamenti.
Meno male che ci sono i puzzle, e il gameplay investigativo! - direte - e invece no, perchè i puzzle praticamente non esistono (eccetto "trova codice, incolla codice" un paio di volte), e le trovate investigative sono più d'intralcio che altro.
Quello che resta è un gioco che cavalca il trend dei walking simulator astratti (io ci avevo provato a massacrare il genere sul nascere, peccato ), e vi ritroverete a vagare per labirinti confusi, privi di un filo conduttore, con un personaggio che si muove molto lentamente e occasionalmente una bella sezione stealth - che in un labirinto confuso, privo di un filo conduttore e con un personaggio che si muove molto lentamente, è proprio un'dea divertente.
Dal punto di vista della trama, anche qui, non ci siamo: le tematiche tipiche del genere sono solo fan service, e la storia principale si risolve negli ultimi dieci minuti senza quindi essere in grado di creare il dovuto pathos o di sviluppare alcunché. Non che non avesse potenziale, ma buttata lì così non vale nulla.
Praticamente il killer MUORE SCIVOLANDO, una cosa che se fosse inserita in un film staremmo qui a ridere fino a mezzanotte
In sostanza un gioco che ha spaccato un po' il pubblico, dato che non sono l'unico che si aspettava qualcosa di un po' meno povero. Tuttavia se proprio siete dei fan del genere - non del cyberpunk, ma dei walking simulator astratti - è un titolo che non può mancare nella vostra collezione
Si noti che ho più volte ribadito astratto e non surrealista, perchè almeno in The Path ed altri esperimenti simili il filo conduttore c'era... in Observer invece le sezioni incubo sono quasi casuali tipo demoscene, insomma prendi un buon artista senza sceneggiatori che lavora con un buon pubblicitario e hai Observer.
Per quanto riguarda l'audio purtroppo musiche dimenticabili e doppiaggio osceno (Rutger Hauer, che doppia il protagonista, usa sempre il tono da "sto prendendo un tè, fra poco mi metto a nanna", altro che pathos...). Effetti sonori che invece accompagnano bene le suddette sequenze incubo, per quel che vale.
Dagli autori di Layers of Fear, è recentemente stato sviluppato questo gioco in prima persona che strizza l'occhio all'universo cyberpunk (non a caso è stato furbamente rilasciato nel periodo di uscita del sequel di Blade Runner).
L'idea è quella di investigare su una serie di omicidi in un universo pieno di cliché del genere - la mega corporation, gli impianti robotici, la realtà virtuale, la pioggia e i grattacieli luminosi - in particolare impersonando un poliziotto "observer" in grado di collegarsi alla mente delle persone per scovare indizi.
Un'idea che si vende benissimo, ma realizzata male, peccato
Infatti la componente horror astratta prende presto il sopravvento: mentre il mondo reale si riduce a un singolo edificio, il grosso del tempo sarà passato negli scenari relativi agli incubi. Quindi se i trailer fanno fanno credere che ci sia una città ricca di vita pronta a coinvolgere, in realtà si tratta dei due-tre scorci che si hanno lungo tutto il gioco. Idem per i personaggi, vedrete solo uno o due modelli, il resto sono voci che vi rispondono da dentro gli appartamenti.
Meno male che ci sono i puzzle, e il gameplay investigativo! - direte - e invece no, perchè i puzzle praticamente non esistono (eccetto "trova codice, incolla codice" un paio di volte), e le trovate investigative sono più d'intralcio che altro.
Quello che resta è un gioco che cavalca il trend dei walking simulator astratti (io ci avevo provato a massacrare il genere sul nascere, peccato
), e vi ritroverete a vagare per labirinti confusi, privi di un filo conduttore, con un personaggio che si muove molto lentamente e occasionalmente una bella sezione stealth - che in un labirinto confuso, privo di un filo conduttore e con un personaggio che si muove molto lentamente, è proprio un'dea divertente.Dal punto di vista della trama, anche qui, non ci siamo: le tematiche tipiche del genere sono solo fan service, e la storia principale si risolve negli ultimi dieci minuti senza quindi essere in grado di creare il dovuto pathos o di sviluppare alcunché. Non che non avesse potenziale, ma buttata lì così non vale nulla.
Praticamente il killer MUORE SCIVOLANDO, una cosa che se fosse inserita in un film staremmo qui a ridere fino a mezzanotte
In sostanza un gioco che ha spaccato un po' il pubblico, dato che non sono l'unico che si aspettava qualcosa di un po' meno povero. Tuttavia se proprio siete dei fan del genere - non del cyberpunk, ma dei walking simulator astratti - è un titolo che non può mancare nella vostra collezione
Si noti che ho più volte ribadito astratto e non surrealista, perchè almeno in The Path ed altri esperimenti simili il filo conduttore c'era... in Observer invece le sezioni incubo sono quasi casuali tipo demoscene, insomma prendi un buon artista senza sceneggiatori che lavora con un buon pubblicitario e hai Observer.
Per quanto riguarda l'audio purtroppo musiche dimenticabili e doppiaggio osceno (Rutger Hauer, che doppia il protagonista, usa sempre il tono da "sto prendendo un tè, fra poco mi metto a nanna", altro che pathos...). Effetti sonori che invece accompagnano bene le suddette sequenze incubo, per quel che vale.