Finito The Lost Crown (1): A Ghost Hunting AdventureDefinire, anzi valutare The Lost Crown è difficilissimo. Mi sembra di ritornare ai tempi di Deadly Premon. (PS3) di Swery65, dove un gioco a prima vista orrendo per grafica, controlli e meccaniche, diventa un oggetto di culto e capolavoro per quei pochi capaci di andare oltre quei primi pre-concetti.
Per The Lost Crown è quasi lo stesso, ma c'è una sfumatura ben diversa: mentre per il gioco di Swery65 il gioco aveva solo un modo di presentarsi in tutti gli aspetti goffo e vetusto, ma giocando si riusciva man mano a svelare la sua particolarità ed i suoi notevoli pregi... per il gioco di Jonhathan Boakes la grandiosità del suo titolo è addirittura molta più nascosta, quasi interpretativa. Ma che vuol dire?
Innanzitutto, diciamo che il gioco si presenta a prima vista non bene: i modelli dei personaggi sono davvero dei pupazzi, le animazioni non ne parliamo (quando bisogna muoversi si gira prima l'intero tronco e poi la testa), il voice acting è (quasi) orrendo, la lentezza degli spostamenti, la non possibilità di skippare i dialoghi già letti diverse volte, la zona di un hot-spot interattivo è solitamente sballata e ben più larga di quanto rappresenta, i dialoghi stessi 'appaiono' spesso senza senso, privi di umanità, quasi asettici, la traduzione italiana peggio ancora, le stesse emozioni dei personaggi molto robotiche. Insomma, un quadro che attira davvero poco un adventuregamer anche di vecchia data, figuriamoci i gamer di oggigiorno
A me affascinava, perché dopo The Scratches avevo letto di qualcuno che accostava i giochi di Boakes a qualcosa di simile, ed a me la 'dietrologia di ricostruzione' della storia di Scratches l'ho adorata, e questo TLC appareva simile.
Nonostante questo, inizio il gioco e le braccia iniziano a cadere... a parte la bella grafica delle schermate in bianco&nero, il resto è privo di mordente, e seppur di solito non dò molto peso agli aspetti tecnici (grafica, controlli, eccetera...), quello che mi fa quasi annullare la giocata, è quel senso di 'privo di emozioni' nei dialoghi (What's?), nella estrema lentezza dei ritmi di gioco (ed io sono pro per giochi MOLTO lenti)... insomma, ero quasi tentato di dedicarmi a qualche altro gioco.
Però, dandogli un'altra occasione ed entrando poco a poco dopo nel gioco, ha iniziato a prendermi... l'atmosfera che si respira di un vecchio ed isolato paesino costiero dell'Inghilterra quale Saxton è pregnante... salsedine ed umidità dalla spiaggia, freddo e nebbia nel paesino che mischia abilmente aspetti English vecchi e nuovi con un deciso sapore da borgo marinaro.
Non solo l'ambientazione riuscita grazie alle bellissime istantanee realizzate in bianco&nero (il gioco è davvero ambientato in un paesino della Cornovaglia dove Boakes è andato in viaggio a realizzare le foto e renderle utilizzabili nel gioco) unite a modelli 3D, ma anche quella sensazione simile ad un paesino à-la 'Twin Peaks' oppure Innsmouth dei racconti di Lovecraft. Quella sensazione di silenzio, gli abitanti strani, misteriosi, che sanno e vedono tutto, ma non dicono nulla e se parlano capisci poco e niente
Poi la trama inizia a mettere nel calderone parecchie ed affascinanti concetti: fantasmi, pirati, la storia del paese, la peste, le reliquie dell'antica Inghilterra, strani mostri marini, sparizioni, eccetera... e come se non bastasse lo stesso personaggio principale scappa da qualcuno o qualcosa che ha molto a che vedere con l'intera vicenda.
Questo gazzabuglio di eventi, informazioni e storie dovranno essere man mano svelate col prosieguo del gioco in maniera molto certosina e che spesso s'incastra con le vicende di questa strana Saxton. Però, non tutto verrà a galla alla fine del gioco, ed anzi, ancor di più, poco e nulla sarà interamente svelato.
E qui che mi ricollego al discorso iniziale della grandiosità del gioco di Boakes.
Rimani esaltato (per chi riesce a scrollarsi di dosso la goffagine del gioco e farsi prendere dalla sua 'stranezza' e dalle affascinanti scoperte di fatti ed eventi particolari) di questo e quest'altro fatto durante il gioco, dell'intreccio di personaggi, storie ed eventi, che man mano SEMBRANO combaciare... quando poi il gioco finisce sebbene ci sia un discreto finale rimangono una marea di fatti non svelati, un sacco di 'apparenti' discrepanze. Ci pensi e guardi indietro ad alcuni fatti del gioco passato e pensi ad un clamoroso 'mah'. Però... è così, se lo giochi in maniera 'superficiale'.
Il problema di molti di noi gamers è che vediamo e giochiamo qualsiasi gioco senza prestare molta attenzione ai dettagli... ad esempio, perché quel personaggio mi ha detto così? Hai poi capito nel prosieguo del gioco? No... e perché parla di cose in apparenza senza senso (e pure verso la fine del gioco non sembrano avere senso)? Perché i personaggi sembrano così vuoti? E' colpa della qualità del gioco? Ebbene, no.
Il gioco sotto la sua scorza di polpettone (dura quasi 30 ore) di adventure poco digeribile, ha il suo perché nei dialoghi spesso 'inconcludenti', da eventi che non si riesce bene a capire dove s'incastrano nella vicenda... dal perché quello sembra un bug, ma difatti non lo è, da quella che sembra una svista dello sviluppatore ma non lo è, e così via...
Dopo averlo finito, mi sono dilettato su alcuni forum, ed alcuni utenti sono riesciuti a far capire il perché di tanti fatti e dare una visione molto più ampia del gioco che apparentemente non sembra avere... ma lo ha. Perché i pensieri descritti combaciano fra di loro, e quindi sveli l'eccezionalità della storia pensata da Boakes.
Non solo, ma il gioco poi assume tutt'altra prospettiva. Ecco, perché il telefono non funzionava, e poi funzionava... ecco perché quel personaggio prima mi dice quelle cose e poi noi pensiamo faccia finta di non conoscerci, ecco perché quello e quell altro ancora, ed a quanto pare la lista è bella lunga. E' un pò come Bioshock Infinite dove quegli elementi dapprima vissuti durante il gioco non gli dai molto peso ma poi s'incastrano in una intricata ed affascinante narrativa. Qui però è ancora più velata del gioco di Ken Levine.
Qualcuno potrebbe ovviamente dire ma a noi non interessa giocare quello che Boakes abbia inteso e lasciato agli altri ad interpretare, ma piuttosto giocare e toccare quanto di buono un gioco riesca a rappresentare nella maniera più convincente, anzi più 'evidente'. Ma proprio per questo TLC è un'opera per pochi, degna di una persona che ha messo quel genio e quel tocco artistico in più in un medium che non trova spesso riscontri del genere. Se fosse stato un film, ovviamente sempre di nicchia, sarebbe stato considerato un gran cult simile a come viene considerato un Memento, ad esempio. Almeno col senno di poi, piuttosto che appena lo si è visto al cinema o nolleggiato a casa
Ovviamente, non voglio spoilerare e se affascina il pensiero di un gioco presentato in questo modo, dovete soltanto giocarlo (senza lametarvi del gioco stesso e dei suoi diversi difetti evidenti, dubbi e non) e poi entrare nel salotto di discussione di quale forum per cercare di svelare i vari dettagli del gioco e se quello che abbiamo giocato è 'vero' o no
qualche hints sui forum di GameBoomers... o ancora meglio sapendo che il gioco di per se si presta a dei dubbi tali da far tanti bei 'mah', meglio pensare un pò di più a quel dettaglio del gioco e magari più in avanti affascinarsi all'ipotesi (magari assurda ma non troppo) di collegamento fra quei diversi dettagli. Il gioco si presterà ad un bellezza unica e non giudicabile apparentemente.
Qualcuno può dire ma è bello il viaggio e non soltanto la destinazione. Vero, ma almeno per il sottoscritto anche l'adventure in sè è stato bello, nonostante i tanti mah e le molte deficienze tecniche. L'atmosfera è ben fatta, il gameplay per quanto goffo in alcune sue cose è bello vario e quanto di più buono in un classico adventure punta e clicca ci possa essere, le scoperte, gli indizi si faranno man mano sempre più interessanti, e qualche volta vi 'regalerà' anche qualche momento horror (ma il gioco horror non è, anzi viene definito dalla stampa specializzata come un'adventure horror per via dei fantasmi o di altro, ma non lo è, anzi è molto meno di Scratches che per me è ansiogeno ma non molto horror... insomma i cosiddetti jump scares qui non ve ne sono).
Da dire che il gioco è stato addirittura sviluppato, pensato e giostrato da una sola persona... Boakes. Giusto qualche piccola collaborazione. Addirittura, la voce dell'avatar è sua (peccato non sia granché
). Ed è un gioco, per quanto abbia diversi difetti, bello lungo, ricco, vario e soprattutto con quella sua genialità nella costruzione degli eventi dell'intero gioco e non... non... perché TLC è il primo di una trilogia (o forse quadrilogia) dove il prossimo The Last Crown: Blackenrock dovrebbe teoricamente dare qualche dettaglio in più nell'universo di Saxton/Northbridge/Ulcombe, di chi è la Hadden Corporation e la sua tecnologia da acchiappa-fantasmi, della timeline della stessa Saxton e delle sue figure, e varie altre cose... ovviamente, goloso di questo prossimo nuovo gioco
Quindi onore a Jonhathan Boakes. Quealche consiglio da dargli è di aggiustare un pò gli hot-spot interattivi, di rendere un pò meno astrusi i dialoghi (soprattutto questi) e più emotività in questi e nel voice acting... per il resto non discuto sulle qualità tecniche, anzi da sola persona è stato già un ottimo compromesso.
Ah, quasi mi dimenticavo, il gioco viene presentato lungo 5 giorni di permanenza di Nigel Denvers (il protagonista del gioco) nel paesino di Saxton, dove ogni giorno viene sviluppato nella sezione mattutina, pomeridiana e notturna.... qualcosa di simile giocato al mitico Hotel Dusk ed un ritmo narrato degli eventi in questo modo che io adoro molto e ben si presta a farti calare nella giusta atmosfera. Preferisco questo in un videogioco: vivere i personaggi di un piccolo paesino, facendo avanti e dietro con gli eventi che si modificano col passare della timeline, piuttosto che fare 1000 viaggi intorno al mondo.
VOTO: 91 (per adattarsi ai voti di AdventurePlanet levate anche 10 punti in meno, anche se qua mi pare abbia preso addirittura 50
)
PS: il voto è inferiore a quanto dato a Scratches, ma solo per il fatto che Scratches sebbene sia più piccolo e meno 'eclatante' dello stesso TLC fa le cose nel migliore dei modi, mentre per TLC bisogna scendere a parecchi compromessi, in più penso che l'affascinante 'astrattezza' dei singoli eventi debba essere giusto un pò più 'coinvolgente' nel suo piccolo e non soltanto basarsi sull'intreccio dell'intera vicenda. Anche se bisogna pur dire TLC dura 30 ore, mentre Scratches anche meno di 10... Messo il My2Cents anche sulla scheda dei commeni del gioco:
https://www.adventuresplanet.it/scheda_c ... =lostcrown