Un viaggio ai Tropici si trasforma in un nuovo caso per Sam & Max, questa volta impegnati nel fermare una grossa eruzione vulcanica. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere gli dei (oltre che gli aborigeni)?
Dopo aver salvato il Natale, i ‘Freelance Police’ tornano trionfanti dal Polo Nord solo per scoprire che Sybil è inseguita da una sorta di triangolo/aspirapolvere che risucchia tutto ciò che trova sulla sua strada. Dopo aver constatato che si tratta di un Triangolo... delle Bermuda (?! Follia!), Sam & Max si lasceranno trasportare nel vortice, per poi ritrovarsi sull’Isola di Pasqua.
PER FORTUNA NON È ALLERGICO AL LATTOSIO
Il titolo del secondo episodio della nuova
season di
Sam & Max prende il nome da “
Mo’ Better Blues”, un film di Spike Lee del 1990. Ed in realtà la spiegazione del gioco di parole è abbastanza semplice: i ‘
Moai’ non sono altro che le famose statue di tufo caratteristiche dell’
Isola di Pasqua. Il significato delle statue – da cui generalmente si intravede poco più di una grossa testa squadrata che spunta dal terreno - è ancora oggi misterioso, e non mancano teorie improbabili e anche un po’ fantascientifiche sulla loro origine e costruzione.
“
Moai Better Blues” non si preoccupa di svelare la verità sulle statue, ma le rende a tutti gli effetti personaggi attivi del gioco. Saranno proprio tre Moai, infatti, ad affidare al duo il nuovo, strampalato, caso: impedire ad un pericoloso vulcano dell’isola di eruttare.
SUONATELA ANCORA, SAM & MAX
I meccanismi della serie ‘samandmaxiana’ sono ormai talmente ben oliati che è praticamente impossibile restare delusi di fronte ad un nuovo episodio. Infatti, i
Telltale regalano ancora una volta un’avventura solida, ben costruita e tremendamente divertente: un intelligente ma spensierato passatempo condito da gag e battute esilaranti, personaggi folli ed enigmi stimolanti.
E’ anche evidente la crescita lenta ma costante del
serial, in barba ai detrattori: anche i (pochi) difetti delle precedenti uscite vengono via via eliminati o perlomeno smussati, in un regolare raffinamento del formato episodico.
E’ quasi inutile aggiungere, quindi, che non si può non amare questi “
Sam & Max”, a meno che non si detesti a priori tale
format: probabilmente spremuto al massimo dai
Telltale, resta comunque il ‘fratello minore’ delle produzioni classiche alle quali siamo abituati.
L’AVVENTURA CONTINUA
Strutturalmente, “
Moai Better Blues” replica la formula dei precedenti episodi: grafica, animazioni e interfaccia restano quindi del tutto invariati, e si aggiungono tre nuove locazioni/room a quelle ‘di base’ inaugurate dal
precedente capitolo. Il numero sembra assai esiguo, ma in realtà si tratta di ambienti molto ricchi - popolati da un buon numero di nuovi personaggi - che vengono ‘riciclati’ nel classico, ingegnoso
Telltale pitch.
E’ da segnalare un generale incremento della difficoltà degli enigmi (con un inventario mai così colmo di oggetti) che faranno la felicità dell’avventuriero più rodato, ma non spaventeranno il neofita, grazie all’ottimo sistema di
hint introdotto nell’episodio ‘pilota’.
Come per i ‘fantasmi’ di “
Ice Station Santa”, gran parte dei puzzle ruoteranno attorno ad una trovata particolare: in questo caso, avremo dei ‘triangoli’/portali da posizionare nel modo giusto per superare alcuni problemi. Il risultato finale è, come sempre, ottimo, e fa il paio con il resto degli enigmi, che mantengono l’usuale – alta - qualità.
Presenti anche due simpatiche sequenze arcade (tranquilli: sono piuttosto semplici), e torna anche l’enigma ‘bonus’ delle ‘decalcomanie’ della DeSoto (correzione: il controllo dell’auto ora è effettuabile anche via tastiera, il che lo rende estremamente più agevole).
Riguardo l’umorismo, abbiamo la solita caterva di buffe scenette e dialoghi fulminanti di altissimo livello: in questo capitolo, inoltre, la satira cede un po’ il posto ad una comicità più leggera e rassicurante (benchè piena di riferimenti alla cultura oltreoceanica) che forse noi italiani apprezzeremo di più.
Se proprio si vuol muovere un appunto, c’è da dire che la
continuity promessa dai
Telltale non sembra poi così presente. In effetti, tornano dei vecchi personaggi, e le piccole sottotrame – seppur in minima parte – si evolvono (c’è una svolta nel rapporto fra Sybil ed Abe, il mariachi compare di nuovo in un cameo, Stinky appare più ambigua, Jimmy Two-Teeth presenta il suo nuovo alloggio stabile), ma forse è troppo poco rispetto alle potenzialità che offrirebbe una narrazione di tipo seriale. Riguardo l’intreccio principale, inoltre, si fatica a trovare il collegamento con il primo episodio, se non proprio nelle battute finali.
Non è niente di grave, chiariamoci, e forse Sam & Max non sono i personaggi più adatti per confrontarsi con una trama epica, ma smuovere le acque (anche in modo molto deciso) aiuterebbe ad evitare la sindrome del ‘caso del mese’ usa e getta, fidelizzando di più gli affezionati della serie che vedono la storia modificarsi di continuo ad ogni episodio.
IN ATTESA DEL GIRO DI BOA…
A parte la suddetta, piccola considerazione (dettata in parte da gusti meramente soggettivi), che non permette di assegnare un voto superiore all’episodio precedente, non c’è un solo motivo valido per non consigliare questo “
Episode II” a qualsiasi videogiocatore, sia hardcore che casual, avventuriero e non.
Se la lingua non è un problema (il gioco è in inglese, sebbene abbiamo trovato la dialettica di questo episodio più comprensibile del solito), fiondatevi quindi sul
sito Telltale ad acquistare “
Moai Better Blues” al prezzo (onestissimo) di 8,95 dollari. Anzi, meglio ancora: acquistate la stagione completa (34,95 dollari), tanto si va sul sicuro.