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Recensione

Murdered: Soul Suspect

di Overmann  

il nostro voto
84
il vostro voto (4 votanti)
73
In breve

Murdered: Soul Suspect è un misterioso thriller investigativo caratterizzato da una svolta soprannaturale: bisogna risolvere il proprio omicidio dall’aldilà. Gioca nei panni di Ronan O’Connor, un detective della polizia di Salem dal tenebroso passato, la cui vita viene prematuramente spezzata da un brutale assassino. Intrappolato in un limbo conosciuto come “mondo delle Ombreâ€, non può trovare pace fino a che non riuscirà ad assicurare il suo assassino alla giustizia

 

Recensione Completa del 23 Giugno 2014
Il mercato degli adventure game è sempre stato terreno di grandi sperimentazioni, forse più di qualunque altro genere videoludico: le problematiche relative a come raccontare una storia interattiva, come integrare un gameplay e una sfida in un gioco incentrato sulla narrazione o come arrivare a un tipo di pubblico diverso dagli “hardcore gamerâ€, da sempre scatenano la fantasia dei game designer e molto spesso sono oggetto di accese discussioni fra giocatori.

Sappiamo bene quanto le avventure grafiche fatichino a trovare una loro dimensione nel mondo moderno: la formula tradizionale del punta e clicca ricco di enigmi da inventario sta infatti lasciando sempre più spesso spazio a sperimentazioni di ogni genere; caso vuole che il gioco di cui vi parliamo oggi fa proprio parte della fascia più estrema degli sperimentatori, quelli che provano a portare gli adventure game puri (ossia privi di componenti d'azione) nel mondo dei giochi ad alto budget.

Murdered: Soul Suspect prende ispirazione da molti giochi moderni (L.A. Noire, Alan Wake, Ghost Trick, la serie di Blackwell, …) e da altrettanti titoli di dieci o quindici anni fa (Silent Hill, Project Zero, Shadow of Memories, …), e il risultato è un'esperienza che, trasudando amore per il genere, si rivela originale e spiazzante.

Il cuore del gioco è indubbiamente la trama: un thriller investigativo dalle tinte horror anni '90, in cui si indaga su una serie di omicidi seriali, laddove la prima particolarità è però evidente sin da subito. Il nostro protagonista è un fantasma. Ronan O'Connor è infatti un detective di Salem, Massachusetts, che viene ucciso in modo violento mentre è in servizio; risvegliatosi come spettro, dovrà indagare sul proprio omicidio, che scoprirà essere correlato a un caso più grande.

Il primo quarto d'ora di Murdered fa un ottimo lavoro nell'introdurre il personaggio e il mondo di gioco: la caratterizzazione di Ronan è forse un po' ruffiana (un passato difficile, un grande amore e molti tatuaggi), ma indubbiamente riuscita. Il primo fantasma che incontreremo ci spiegherà che, in quanto spettri, potremo passare attraverso la maggior parte degli ostacoli fisici (eccetto le pareti esterne della case consacrate) e godere di alcuni poteri particolari, come possedere persone, manipolare oggetti, e così via.

Poche semplici regole introducono il giocatore a un gameplay scorrevole e con un basso livello di sfida: quasi un casual game con sezioni hidden object, collezionabili e qualche sequenza in cui bisogna capire come proseguire. Lo scopo di ottenere un'esperienza scorrevole e accessibile a tutti è stato raggiunto, ma il prezzo da pagare è ovviamente quello di scontentare chiunque sia alla ricerca di una vera sfida o di un'interazione articolata con le meccaniche di gioco.

Quello che colpisce di Murdered è il grande equilibrio con cui si lascia giocare: è semplice ma mai noioso, non lineare ma mai dispersivo, ricco di sottotrame ma non abbastanza per distrarre dalla vicenda principale. Benché facile, il gioco richiede un'interazione costante che è molto ben integrata nella trama: il mondo ectoplasmatico e quello reale si incrociano di continuo, e Ronan presto si alleerà con Joy, una giovane medium ancora in vita che lo aiuterà nelle indagini. Un esempio di collaborazione vede Ronan – che da spettro non può essere visto – infiltrarsi in un edificio e “stregare†degli oggetti per distrarre le persone di guardia, in modo tale che Joy possa superare un determinato punto; viceversa, Ronan non potrà interagire direttamente con molti oggetti del mondo reale (ad esempio computer contenenti informazioni) e per farlo dovrà farsi aiutare da Joy o condizionare altre persone vive.

Altre parti del gameplay richiedono di capire come raggiungere determinati punti – magari usando l'abilità di teletrasporto o, perché no, possedendo un gatto! - o come superare alcuni ostacoli. Tuttavia, il grosso del giocato è costituito dall'esplorazione degli ambienti, dall'investigazione nelle scene del crimine e in ultimo da sequenze stealth particolari in cui Ronan dovrà sfuggire a dei demoni.

Le indagini richiedono di cercare indizi in un'area di gioco limitata, per poi collegarli fra loro per svelare l'accaduto o arrivare a una conclusione: il livello di difficoltà è sempre molto basso e mai punitivo, ma è comunque divertente mettere assieme i pezzi, grazie al buon livello di coinvolgimento che l'investigazione sa offrire.

Potenzialmente più frustranti invece le suddette sezioni stealth: usate per dare tensione a un'avventura che rimane comunque di stampo horror, si tratta di alcune parti di gioco – non molto frequenti – in cui dovrete superare o uccidere di nascosto alcuni demoni. Nonostante il gameplay non sia particolarmente rifinito, e talvolta capiti di “morire†per un'imprecisione dei controlli, sono comunque sequenze bene integrate nell'atmosfera del gioco e riescono a mettere il giusto livello di ansia al giocatore. Siamo lontani dalla perfezione, ma se l'alternativa era la solita pletora di Quick Time Event, ben vengano demoni e stealth.

Dove Murdered vince veramente, comunque, sono la trama e l'esplorazione. L'atmosfera di Salem è eccellente, gli ambienti sono molto dettagliati e hanno sempre qualcosa da raccontare. Girare di notte per le vie della cittadina, passando attraverso gli oggetti e incontrando spettri e persone vive, è un'esperienza coinvolgente che si colloca in un punto felice che sta fra l'horror occidentale e quello orientale, fra il gameplay dei giochi più recenti e quello dei survival horror dei tempi d'oro. Mentre attraverserete cimiteri, chiese e ospedali psichiatrici, potrete incontrare alcuni fantasmi con una storia da raccontare, e alcuni attiveranno delle mini-indagini per svelare la loro sottotrama. La ricerca di documenti sparsi per il mondo di gioco, inoltre, vi compenserà con alcune parti di backstory su Salem (città, come quasi tutti sapranno, celebre per il processo alle streghe del 1692) o sul protagonista. Alcuni gruppi di collezionabili, inoltre, sbloccheranno delle ghost story recitate in modo molto teatrale, che ricordano piacevolmente i Racconti Neri di Giancarlo Giannini.

Lungi dall'essere una trama particolarmente introspettiva, quella di Murdered è comunque una storia ben al di sopra della media del genere, ben scritta, ben ritmata e con un finale che non delude – tre cose che non si possono mai dare per scontate, soprattutto quando parliamo di racconti di serial killer. L'indagine di Ronan e Joy è sempre coinvolgente e i buchi di sceneggiatura pochi e trascurabili. Pur non essendo particolarmente melodrammatica, in alcuni punti la trama riuscirà a toccare i giocatori più sensibili: i temi della morte, dell'amore, della crudeltà e del fatalismo saranno infatti onnipresenti lungo tutto il gioco, e il fatto che parte degli eventi siano ispirati a una storia vera non può che aumentare il grado di empatia. Il tipo di horror proposto è quello tipico delle ghost story, quindi violenza e sangue non saranno mai in primo piano.

Tecnicamente il titolo non delude, ad eccezione di un comparto audio molto anonimo nonostante la presenza di un nome importante (quello di Jason Graves), grazie anche ad effetti grafici di illuminazione e nebbia che riescono a contribuire molto bene all'atmosfera degli ambienti, assieme a una fotografia piuttosto azzeccata. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per la durata: nonostante vi sia molta carne al fuoco – gli ambienti sono tanti e ricchi di dettagli da scoprire, la storia non ha buchi – la semplicità del gameplay porta Murdered a durare non più di una decina di ore a chi deciderà di esplorare Salem nel dettaglio, alla ricerca di tutto ciò che ha da offrire; chi deciderà di giocare in modo più spedito, lanciandosi solo sulla trama principale resterà invece incollato al monitor per un totale di 6 o 7 ore di gioco.

Concludendo, Murdered è un gioco coraggioso e originale, che cerca il punto di equilibrio tra innovazione e nostalgia, film e videogioco, gameplay casual e valore di produzione hardcore. Non farà contenti tutti, ed è da sconsigliare a chi ritiene la sfida un elemento inscindibile dal concetto di videogioco; tuttavia, nonostante la breve durata, si tratta di un'esperienza narrativa intensa e onesta, che non mancherà di coinvolgere tutti gli avventurieri in cerca di una storia da vivere, un mondo da esplorare e un mistero da risolvere.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Square Enix
Distributore: Koch Media
Data Rilascio: 07/06/2014
Piattaforma: PC, PS3, XBOX360
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Doppiaggio: Multilingua
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
Ricerche
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