Sicuramente un gioco acerbo, non tanto come aspetto - la versione Kosher è dignitosa per grafica e doppiaggio - ma proprio per il gameplay e tutto sommato anche per il narrato, che rimane scritto bene, misterioso il giusto, ma non si capisce bene poi dove voglia andare a parare.
Tuttavia colpisce per la maturità senza compromessi della storia messa in campo, si vede che è proprio "indie", nella sua accezione di indipendente che non ha bisogno di strizzare l'occhio a nessuno. A tratti molto noir, molto più noir di quanto si potrebbe andare senza essere "indie". Considerando che è del 2006, quindi ha anticipato il trend dei giochi "con le scelte morali", fa davvero effetto.
Lato gameplay ammetto di non amare i giochi che "i puzzle non vanno bene perchè sono astrusi" e "l'inventario pieno di oggetti fa troppo anni '90": di fatto si scarica tutto sui dialoghi e su una ripetitiva interfaccia da detective informatico che non è un granchè.
Però in fondo scorre bene, a parte un paio di situazioni che si potevano evitare.
Nel suo piccolo lo considero un gioco importante per l'originalità dell'impostazione narrativa.