Questo terzo episodio, devo ammetterlo, mi ha un filo deluso. Nonostante mantenga o addirittura amplii alcuni degli standard qualitativi del secondo (hint system, non linearità , cooperazione con un altro personaggio giocante con abilità diverse), l'umorismo esasperatamente irriverente inizia a stancare, le situazioni a ripetersi e la struttura a scricchiolare.
Questo in parte è dovuto alla grande cura nei dialoghi, che giustamente dopo otto ore di gioco in gran parte costruite su di essi iniziano a non sorprendere più, in parte è dovuto a una struttura di fondo più scricchiolante rispetto agli episodi precedenti.
In particolare tutta la parte della festa di paese, che occupa l'80% di questo terzo episodio, è piuttosto stremante: atmosfera forzata, un sacco di chilometri da percorrere attraverso una locazione lineare (la mappa arriva in aiuto, ma non da subito!), un ritmo un po' pesante che non porta avanti la storia tanto quanto dovrebbe.
Si tratta di un piccolo passo indietro rispetto ai precedenti episodi, che erano a mio avviso costruiti meglio. Tuttavia, ripeto, la colpa è anche dal fatto naturale che l'originalità non è più così fresca; difatti dialoghi, situazioni e personaggi (molte vecchie conoscenze) sono coerenti e progettati con cura, i puzzle sono ora un po' più difficili, la longevità è onesta (4/5 ore) e il finale soddisfacente.
I pregi non mancano e siamo quindi di fronte a una chiosa più che discreta, peccato non sia quel "finale col botto" che era lecito aspettarsi da una serie così ispirata e competente come nel complesso si è dimostrata essere Hector: Badge of Carnage.