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The Cave

 

il nostro voto
75
il vostro voto (4 votanti)
79
24 Settembre 2020

The Cave segnò il tanto atteso ritorno di Ron Gilbert alle avventure grafiche dopo i fasti degli anni 90, perché The Cave è questo nonostante tutto: un’avventura grafica quasi a tutti gli effetti.
Possono esserci dubbi soprattutto durante i primi minuti di gioco, dopo diventa man mano più evidente la natura di questo titolo, non fosse altro per la qualità di certi enigmi che non avrebbero sfigurato in uno dei classici LucasArts. Certo, l’approccio viene stravolto rispetto al passato per incontrare gusti e ritmi dei giocatori moderni, si attraversano le location come in un platform, i touch point e gli oggetti sono limitati per rendere più immediati i rompicapo (anche per questo gli enigmi diventano più semplici rispetto ad una AG tradizionale).
Cambia il vestito, dunque, ma non l'essenza: Gilbert è una garanzia e firma un titolo originale, intriso di filosofia e sarcasmo, a tratti dissacrante, munito di grafica e ambientazioni raffinate oltre che del consueto alto tasso di sfida.
Purtroppo però, alcune caratteristiche del gameplay risultano davvero infelici, costringendo il giocatore a ripetere le stesse azioni quando affronta la caverna con altri personaggi, e limitando di conseguenza l’appeal dell’avventura. Eppure sarebbe bastato portare a 9 il numero dei personaggi e migliorare alcune meccaniche di gioco per avvicinarsi allo status di piccolo capolavoro.
Un rimpianto minore è il mancato doppiaggio della caverna, praticamente l’unico soggetto parlante, che magari si poteva realizzare anche con un budget limitato e che avrebbe enfatizzato l’impatto narrativo di questo titolo.
La mano dell’autore di Monkey Island comunque si sente eccome, potersi cimentare con un gioco fuori dagli schemi è un’occasione rara di questi tempi e, che si amino le avventure grafiche tradizionali o meno, non si può non apprezzare un ibrido intrigante come The Cave.
Concludo citando un video game del lontano 1985 che girava sul Commodore 64, si chiamava The Goonies e credo sia stato il primo platform multi personaggio con enigmi della storia, chissà se Ron se lo ricordava...


Voto: 85/100

Commento di marus

11 Ottobre 2015


Voto: 80/100

Commento di Uaua

20 Febbraio 2013

The Cave è un puzzle-adventure coerente con le sue premesse: un prodotto moderno dal costo e dal valore di produzione contenuti, che cerca di proporre un gameplay dinamico e scorrevole pur ereditandolo da grandi nomi del passato e che, in fondo, punta tutto sulla capacità degli autori (le menti dietro a grandi titoli come i primi Monkey Island e Grim Fandango) di conferirgli una forte personalità.

A mio avviso si tratta di un esperimento riuscito: il gioco funziona bene nell'universo dei suoi intenti, e questo è ciò che conta. E' scorrevole ma piacevole, con puzzle non difficili ma comunque gradevoli, non è originalissimo (strizzando l'occhio a Maniac Mansion, Monkey Island, Lost Vikings, Gobliiins, ...) ma è armonico e cita senza snaturarsi, è stereotipato ma funzionale.

Si gioca scegliendo tre personaggi in un party composto da sette stereotipi (cavaliere, campagnolo, monaco zen, esploratrice, scienziata, viaggiatrice nel tempo e una coppia di gemellini gotici). Ciascun personaggio avrà la sua storia e un livello ad esso dedicato, consentendovi, ad ogni partita, di visitare tre mondi personalizzati che coprono circa metà del tempo di gioco.

Le storie sono in realtà marginali e prevedibili, prive di dialoghi, personaggi o caratterizzazioni particolari: niente a che vedere con le avventure grafiche a tutto tondo, che dedicano alla narrazione gran parte degli sforzi di sviluppo (o almeno ci provano). Tuttavia sono sufficienti a coinvolgere il giocatore in un universo narrativo, contestualizzando ambienti e puzzle.
I puzzle sono i veri protagonisti e, pur non essendo articolati o geniali, risultano in media di qualità più che buona.

I tre personaggi dovranno a volte aiutarsi a vicenda, e altre volte sfruttare le loro abilità particolari per superare una determinata situazione. Tutto ciò accade abbastanza di rado e, se da una parte è un peccato perchè si intravede del potenziale poco sfruttato, dall'altro era prevedibile visto che parliamo di un giochino da 15 dollari.

L'atmosfera è molto curata, e in questo aiutano sia il doppiaggio della voce narrante, sia l'estetica dei livelli, sia le tracce sonore. La qualità media dei mondi relativi ai singoli personaggi è mediamente alta e la scelta non è troppo rilevante: sconsiglierei giusto l'esploratrice, che ha un livello breve e piuttosto tedioso, il resto merita di essere giocato.

La longevità è garantita dalla presenza di sette personaggi in grado di sbloccare altrettanti livelli, il che vi porterà a giocare il titolo almeno due volte; una terza partita, per vedere tutto, sarà premura solo di chi non dà troppo peso alla necessità di dover rigiocare sezioni già viste. Contate comunque circa sei o sette ore per fare due giri completi (quindi sei personaggi).
Si noti che per vedere tutti i finali e sbloccare tutti gli achievement sono necessari almeno cinque playthrough... Per quanto possa esservi piaciuto, dubito lo farete volentieri.

Nel complesso quindi un gioco senza grandi aspirazioni, ma competente e coinvolgente, che sarà apprezzato di chi ama le atmosfere vecchio stile e i puzzle game non troppo impegnativi. Non è una vera e propria avventura grafica, ma ancor meno è affiancabile ai platform o ai giochi d'azione.
Lo consiglierei senz'altro a chi abbia apprezzato prodotti moderni come Stacking o Limbo, o a chi voglia rivivere un po' di atmosfere degli anni Lucas.


Voto: 75/100

Commento di Overmann

27 Gennaio 2013

Bellissimo. Un avventura misteriosa, quasi onirica o Kafkiana in certi punti eppure trattata con quel umorismo un pò macabro tipico di Monkey Island 2 di Gilbert (a cui non mancano piccoli riferimenti). Purtroppo non mancano alcuni difetti. Innanzitutto il gameplay ibrido tra tastiera e mouse, poco agevole in parecchie sequenze in cui lo spostomento dei personaggi è la chiave per risolvere i puzzle e ritovarsi a cadere o morire perchè bisogna fare salti alla oddworld, alla castelvania e alla qualunque altro gioco d'azione che mi possa venire in mente è decisamente stressante per un avventura grafica che per ammissione dello stesso gilbert esiste proprio per eveitare lo stress nei videogiochi. Ci sono poi piccoli errori nei puzzle in cui una particolare gruppo di protagonisti ottiene un risultato diverso dal solito ma con le stesse conseguenze. Per gli enigmi è basato moltissimo sull'esplorazione e sulla collaborazione tra i personaggi dove però raramente c'è un bisogno effettivo delle loro capacità "speciali". Ciò è un peccato poichè poteva consentire un approccio sempre diverso agli enigmi a seconda delle combinazioni di personaggi che si sceglievano e favorire la longevità. Ciò che colpisce dippiù sono però le atmosfere, le musiche che ad avventura finita ti spingono a ricominciare. Percui direi che Gilbert ritorna alla grande e speriamo che The Cave sia un nuovo trampolino di lancio...magari per il Monkey Island 3 che non ha mai fatto o per un Monkey 6.


Voto: 75/100

Commento di MCCOY

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Double Fineâ„¢
Publisher: Sega
Data Rilascio: 24/01/2013
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, Linux, MAC, PC, PS3, Wii U, XBOX360, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura/Puzzle
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
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