Questo terzo episodio consolida la qualità e il potenziale di una saga nata in modo molto amatoriale, ma proseguita con la voglia di migliorare continuamente.

Se già il secondo episodio (Unbound) portava importanti miglioramenti, questo Convergence riesce nell'intento sia di migliorare l'aspetto grafico, qui davvero convincente nonostante permanga il problema della bassa risoluzione, sia da dare un più ampio respiro alla narrazione.

Qui la saga si slega infatti dal clichè dei singoli episodi legati ciascuno a un diverso fantasma, ed unisce i puntini in una sorta di trilogia in cui vi è una storia più approfondita e complessa, con tanto di villain, cospirazioni e colpi di scena interessanti.

La durata è sempre molto breve (3-4 ore) ma c'è molta carne al fuoco. Molti personaggi e location, un buon ritmo, una scrittura che è sempre il punto forte dell'autore: è riuscito a mettere nel mixer molti luoghi comuni creando però un genere di ghost story noir con aspetti di realismo magico che è obiettivamente equilibrata e originale, soprattutto nel mondo dei punta e clicca che da sempre ci hanno abituati a un umorismo senza catene, o in alternativa a detective story un po' telefonate.

Nel gameplay rimangono diversi tipi di puzzle, mai troppo impegnativi, e la possibilità di usare Joey oltre a Rosa. Sicuramente rimangono molti aspetti indiscussi in particolare legati ai due protagonisti (la famiglia Blackwell e lo stesso Joey), ma questo episodio ha un finale soddisfacente che collega gli episodi precedenti almeno in parte e riesce a chiudere un arco narrativo.

Vedremo se in futuro l'autore riuscirà a slegarsi da certe palle al piede come la risoluzione grafica, decisamente poco moderna, e il respiro corto dell'avventura (ancora troppo breve) facendo così il salto dal mondo indie a un mondo più professionale.

Voto: 77/100