MCCOY ha scritto:E vedo soprattutto che questa gran comunità italiana di fan di Syberia di cui si va tanto millantando, di fatto non c'è. Provate a farvi un giro sul gamestop store e osservate la cartina dei negozi con la disponibilità di Syberia 3; in pochissimi negozi in tutta italia ci sono stati acquisti. E non mi venite a dire che dipende dalla mancanza del doppiaggio, perchè se cosi fosse, ci sarebbe stata una rivolta generale, che invece non c'è stata.
Tristezza infinita
Non direi che esiste (o sia mai esistita) una "comunità" di fan italiani di Syberia, ma:
A) Anche ammettendo che l'assenza del doppiaggio non sia determinante nel fatto che il gioco da noi venda poco, certamente la sua assenza - in un gioco che costa € 40,00 - non aiuta le vendite (specialmente in un mercato come il nostro). Ed è vero che ci sono "Blockbuster" non doppiati che vendono anche costando di più, ma nelle AG il fattore narrativo è centrale, quindi presenza o assenza di un doppiaggio fanno la differenza, molto.
B) Syberia ha vissuto (e vive ancora) una seconda giovinezza grazie anche al fatto che il primo ed il secondo capitolo sono costantemente in saldo e/o addirittura gratis sui principali siti DD, per non parlare di chi conosce la saga solo per averla scaricata dal Google Play Store sul suo tablet/smartphone Android per pochi spiccioli: anche se queste persone hanno apprezzato Syberia e probabilmente sarebbero interessate al terzo capitolo, non passeranno mai dai € 3,99 ai € 39,99 (doppiaggio o no)!!
Quindi non mi stupisce che l'andamento sia quello che è. Il problema è che questo Syberia III è stato spinto come un gioco AAA e si sa che il successo di un titolo AAA si valuta sulle vendite del Day One: Microids, Ubisoft o chi per loro non hanno fatto assolutamente nulla per promuovere degnamente il gioco nel nostro mercato, forse perché pensavano sarebbe stato comunque un investimento pubblicitario inutile a fronte di scarse vendite e nasce morto, qui da noi.
Un crowdfunding, se fatto bene, può invece richiamare chirurgicamente proprio quelli che un po' di soldini in più su Syberia III ce li spenderebbero anche e dare un ritorno (piuttosto che mettere il gioco su uno scaffale aspettando che qualcuno si accorga di lui...)
Purtroppo io resto dell'idea che il problema non sia economico ma culturale: sono certo che Microids e Ubisoft avrebbero potuto benissimo organizzarsi in modo da offrire un doppiaggio anche a noi poveri italiani, se avessero voluto.