Diduz ha scritto:volevo fare prima Anna's Quest, in effetti nella mia mente avevo fatto lo stesso collegamento di cui parlavi tu, però non ho ancora avviato nè uno nè l'altro .
Sono due giochi con delle similitudini ma anche con profonde differenze. Anna's Quest è un gioco molto classico, non voglio dire fatto con lo stampino ma quasi, sono quei giochi che definisco "da compitino", vanno bene per passare qualche ora, fanno contenti un po' tutti, ma è difficile uscirne entusiasti a causa dei pochi rischi presi dagli sviluppatori.
E' godibile ma a tratti noiosetto.
Fran Bow invece è un gioco in costante ricerca dell'equilibrio fra classico e coraggioso, equilibrio che tutto sommato riesce a trovare nonostante la natura indie lo porti a fare qualche scivolone. E' un'esperienza che cerca di essere onirica, metaforica e shockante, quindi devono piacere almeno un po' le storie che costringono a farsi tante domande - Fran Bow in particolare fa MOLTA fatica a rimanere coi piedi per terra e la dimensione irrazionale la fa (forse un po' troppo) da padrona.
Nel complesso considero effettivamente Fran Bow una delle avventure più importanti degli ultimi anni, forse l'avventura classica più importante da Gray Matter.
E questo nonostante abbia le mie ampie riserve sulla qualità della sceneggiatura. L'autrice si è fatta decisamente prendere la mano e alla fine la cosa è andata un po' fuori controllo quando c'era da chiudere il cerchio. Ci sta, è un soggetto complesso, un gioco amatoriale, eccetera, però per quanto mi riguarda "saper chiuedere il cerchio" è esattamente quello che fa la differenza fra un capolavoro e un gioco vorrei-ma-non-posso.
Ora non voglio mettermi a fare le pulci alla scrittura della parte finale - che poteva essere molto peggio - però il gioco apre così tante porte che arrivi lì con grandi aspettative. Aspettative che nel mio caso sono state deluse. Il gioco fa il doppio errore di
dare uno spiegone insoddisfacente (leggi: la dimensione razionale è una storiella da b-movie), e chiudere con un finale interpretativo senza collegare i mille punti aperti riguardo la dimensione irrazionale (che è una cosa che fai se NON metti lo spiegone, proprio per evitare che quest'ultimo risulti deludente e rovini il senso di mistero creato dall'ambiguità).
Insomma nonostante abbia trovato un po' ruffiana la chiosa, stiamo parlando di fare le pulci (cosa che mi riesce sempre benissimo) a un prodotto molto ben fatto, che riesce a creare un immaginario fantasy psicologico di un certo spessore, che raramente ha cali di ritmo o di qualità e che anzi riesce a tenere sempre vivo l'interesse per una decina di ore di gioco. Tutto questo poi va a condire un gameplay perfettamente bilanciato, non invasivo, con puzzle classici ma anche ben inseriti nel contesto, insomma sarebbe un gioco godibilissimo anche senza l'originalità del soggetto.
Insomma da giocare.
A meno che non odiate gli horror o le trame oniriche, si intende, perchè alla fine Fran Bow è un viaggio nella mente di una bambina rinchiusa in un ospedale psichiatrico dopo l'omicidio dei genitori, ed è tanto confuso quanto può sembrare dalla descrizione.