«Lo sto cercando perché voglio ucciderlo» affermò infine Erithar, sperando che la verità gli portasse buoni frutti.
«Capisco…» replicò il mago. Poi rimase per lunghi istanti a guardare il vuoto, e solo dopo un po’ guardò nuovamente Erithar, come se si fosse ricordato improvvisamente che c’era anche lui a quel tavolo.
«Qualche giorno fa è venuto da me a chiedere aiuto. Io sono particolarmente bravo a nascondere le tracce magiche che lasciano gli oggetti e le persone, e lui temeva di essere inseguito. Per tale ragione, mi ha chiesto di aiutarlo coi miei talenti» fece una breve pausa, poi riprese: «ma io ho rifiutato, perché aveva con sé un oggetto troppo pericoloso, e aiutarlo avrebbe significato espormi a Paladini o altre eventuali individui che gli possano stare dando la caccia»
“Il Bordone dell’Alchimista!” pensò Erithar con agitazione.
«Da che parte è andato?»
«Da quel che so, dopo che mi sono rifiutato di aiutarlo, ha cercato qui qualcuno che gli fornisse protezione, e poi si è diretto a nord, verso le montagne. Il perché non lo so»
«Grazie mille, le tue informazioni sono state molto utili» Erithar fece per alzarsi, ma il mago lo fermò
«Alchimista, mi aspetto una ricompensa per ciò che ti ho detto» affermò in tono alquanto perentorio.
Erithar era più propenso ad andarsene e a non dare nulla a quello stupido stregone, tuttavia forse era meglio pagargli qualcosa ed evitare di farsi altri nemici in quella locanda.
Anche se, d’altro canto, più sono i nemici, maggiore è il divertimento…
«Capisco…» replicò il mago. Poi rimase per lunghi istanti a guardare il vuoto, e solo dopo un po’ guardò nuovamente Erithar, come se si fosse ricordato improvvisamente che c’era anche lui a quel tavolo.
«Qualche giorno fa è venuto da me a chiedere aiuto. Io sono particolarmente bravo a nascondere le tracce magiche che lasciano gli oggetti e le persone, e lui temeva di essere inseguito. Per tale ragione, mi ha chiesto di aiutarlo coi miei talenti» fece una breve pausa, poi riprese: «ma io ho rifiutato, perché aveva con sé un oggetto troppo pericoloso, e aiutarlo avrebbe significato espormi a Paladini o altre eventuali individui che gli possano stare dando la caccia»
“Il Bordone dell’Alchimista!” pensò Erithar con agitazione.
«Da che parte è andato?»
«Da quel che so, dopo che mi sono rifiutato di aiutarlo, ha cercato qui qualcuno che gli fornisse protezione, e poi si è diretto a nord, verso le montagne. Il perché non lo so»
«Grazie mille, le tue informazioni sono state molto utili» Erithar fece per alzarsi, ma il mago lo fermò
«Alchimista, mi aspetto una ricompensa per ciò che ti ho detto» affermò in tono alquanto perentorio.
Erithar era più propenso ad andarsene e a non dare nulla a quello stupido stregone, tuttavia forse era meglio pagargli qualcosa ed evitare di farsi altri nemici in quella locanda.
Anche se, d’altro canto, più sono i nemici, maggiore è il divertimento…