Tecnicamente ben fatto, ma può la grafica reggere da sola le sorti di un gioco? Per me no e il giudizio per questo gioco, lo anticipo, è: disastroso. Ma veniamo alle spiegazioni (e se non avete ancora giocato, il consiglio è di fermarvi qui, perchè potrei rovinarvi la sorpresa).
Mi tolgo subito un sassolino dalla scarpa, dicendo che la parte ambientata a Praga, con il nonno di Victoria, è stata un'autentica delusione. Perchè direte voi? Beh, avete mai sentito parlare di Portrait of a killer: Jack the Ripper. Case closed, scritto da Patricia Cornwell? Se sì, allora potete immaginare dove voglio andare a parare. Per chi invece non lo conosce, dico che: il plot di questa parte del gioco è una copia palese di quel romanzo, dove, appunto, si ipotizza che Jack fosse il pittore Sickert (realmente esistito), che aveva come usanza quella di ritrarre donne morte. La teoria era che egli ritraesse quelle prostitute dopo averle ammazzate.
La parte contemporanea, invece, parte bene e poi prosegue arrancando. La protagonista è quasi sempre a casa sua a leggere o a fare biscotti, mentre la vicenda va avanti senza di lei. Gli sviluppi giungono quasi sempre grazie a telefonate che avvertono di fatti già accaduti, a Victoria non resta che prenderne atto. Alcune situazioni, per me, restano irrealistiche, come quella dell'irruzione dell'assassino niente di meno che nel dipartimento di polizia, tra l'altro in un settore protetto da un sistema di accesso sorvegliato. E poi sto tizio va in giro indisturbato, vestito come un idiota: entra in garage, prende l'ascensore, va all'obitorio (non si sa come), molla il bigliettino, esce, riprende l'ascensore e torna in garage, come se quel posto fosse abitato solo da Victoria e dagli altri 2 o 3 personaggi non giocanti che si vedono. Ma per piacere...
Il finale poi...ahahah, non c'è altro da aggiungere...ok vabbè, qualcosa la scrivo
Un autentico paradigma di come NON bisogna sviluppare un'avventura grafica che si proponga anche lontanamente di essere un giallo (o un poliziesco o quello che volete). Arriva come un fulmine a ciel sereno, piomba irrompendo come al solito all'insaputa di Victoria. E la nostra eroina giunge ad un passo dall'assassino proprio nel momento giusto, quando può fugare ormai ogni ombra e gettare luce sulla vicenda...spara e poi? Boh... E non venite a dirmi che fare un finale per un gioco è difficile, perchè sinceramente non ci credo, perchè pure mio cugino di 8 anni si sarebbe potuto inventare qualcosa meglio di un semplice fade out senza spiegazioni; pure se avessero deciso che il cattivo era Babbo Natale sarebbe stato meglio di ciò che hanno fatto
Morale: per me Still Life non è un gioco, ma un'occasione sprecata.
Fine.
Saluti,
Adrian