Dopo pochi istanti, Erithar gettò a terra il Maestro.
«Vattene. Non intendo ucciderti, ti risparmio la vita»
«Che cosa?!» chiese l'altro incredulo.
«Mi hai sentito bene, vattene via, non intendo ucciderti!»
In quell'istante, Erithar si sentì strano, come se qualcosa stesse succedendo dentro di sè; si sentì meno oppresso dal potere del Signore della Coda di Yvel, e si rese conto che, facendo una buona azione, si era sottratto in parte alla corruzione che derivava da quei poteri.
"Allora c'è un modo per fermarti..." pensò fra sè.
Ma il suo maestro rideva con voce metallica.
«Stolto» disse poi: «Sei stato uno dei migliori adepti della Fiamma Eterna, ma non hai imparato niente!»
E dicendo ciò, si gettò contro Erithar facendo saettare un pugnale nella mano destra. L'attacco quasi sbilanciò l'Alchimista Nero, che tuttavia riuscì a non cadere, anche se la pugnalata lo ferì; a quel punto afferrò il suo maestro e lo scagliò giù nel dirupo.
Un prolungato urlo metallico si udì, poi un terribile schianto.
La prima parte della sua vendetta era compiuta.
Ora doveva trovare colui che possedeva il Bordone e riprenderselo. Valutò se era meglio cercare di uscire da lì con le sue forze, oppure utilizzare i suoi poteri e raggiungerlo immediatamente.
«Vattene. Non intendo ucciderti, ti risparmio la vita»
«Che cosa?!» chiese l'altro incredulo.
«Mi hai sentito bene, vattene via, non intendo ucciderti!»
In quell'istante, Erithar si sentì strano, come se qualcosa stesse succedendo dentro di sè; si sentì meno oppresso dal potere del Signore della Coda di Yvel, e si rese conto che, facendo una buona azione, si era sottratto in parte alla corruzione che derivava da quei poteri.
"Allora c'è un modo per fermarti..." pensò fra sè.
Ma il suo maestro rideva con voce metallica.
«Stolto» disse poi: «Sei stato uno dei migliori adepti della Fiamma Eterna, ma non hai imparato niente!»
E dicendo ciò, si gettò contro Erithar facendo saettare un pugnale nella mano destra. L'attacco quasi sbilanciò l'Alchimista Nero, che tuttavia riuscì a non cadere, anche se la pugnalata lo ferì; a quel punto afferrò il suo maestro e lo scagliò giù nel dirupo.
Un prolungato urlo metallico si udì, poi un terribile schianto.
La prima parte della sua vendetta era compiuta.
Ora doveva trovare colui che possedeva il Bordone e riprenderselo. Valutò se era meglio cercare di uscire da lì con le sue forze, oppure utilizzare i suoi poteri e raggiungerlo immediatamente.