Infine, decisosi, Erithar abbassò il Bordone dell'Alchimista.
«E sia, mago, ti risparmierò. Ma ti converrà essere davvero convincente»
«Non ne avrà bisogno, Erithar»
Udendo queste parole alle sue spalle, il giovane Alchimista si voltò; ma gli errore gli fu fatale, poiché in quel preciso istante due individui ammantati di nero piombarono alle sue spalle e lo bloccarono, privandolo della staffa.
Dalle tenebre circostanti, emerse uno dei maestri della Fiamma Eterna, colui che aveva la voce metallica.
«Maestro, ma cosa...»
«Ti ho seguito sin qui a tua insaputa e a quella di molti altri per accertarmi che facessi il tuo lavoro e mi consegnassi il bordone tra le mani. Speravo che avresti ucciso il mago e mi avresti consegnato il bastone, quando sarei emerso dalle ombre dicendoti che si trattava di una prova di fedeltà, ma tu hai deciso di lasciarlo in vita, e sono dovuto intervenire prima che egli ti rivelasse tutto»
«In nome degli Inferi, ma cosa sta accadendo?» urlò l'Alchimista costernato.
«Semplice, Erithar: il bordone dell'Alchimista consentirà a me e a pochi altri maestri di ottenere il controllo completo della Confraternita. Uno sciocco e cieco servitore della causa come te ci può essere solo d'intralcio»
«Maledetti, voi volete tradire la Fiamma Eterna! Vi ucciderò tutti per questo!»
«Non sei nelle condizioni di minacciarci, Erithar Daen. La tua fortuna tuttavia è che non posso ucciderti di persona senza che gli altri Maestri non se ne accorgano; la Fiamma Eterna fa si che gli Alchimisti Neri non possano uccidersi fra di loro senza che i Maestri ne siano al corrente, e noi non intendiamo scoprirci allo scopo di spegnere la tua miserabile vita. Ma non temere, ci sono molti modi di uccidere un uomo indirettamente...
Immobilizzatelo!»
A quest'ordine, i due uomini in nero stordirono Erithar. Il giovane Alchimista sprofondò in un oscuro oblio.
Oscuro quanto presto lo sarebbe stato il suo futuro...
«E sia, mago, ti risparmierò. Ma ti converrà essere davvero convincente»
«Non ne avrà bisogno, Erithar»
Udendo queste parole alle sue spalle, il giovane Alchimista si voltò; ma gli errore gli fu fatale, poiché in quel preciso istante due individui ammantati di nero piombarono alle sue spalle e lo bloccarono, privandolo della staffa.
Dalle tenebre circostanti, emerse uno dei maestri della Fiamma Eterna, colui che aveva la voce metallica.
«Maestro, ma cosa...»
«Ti ho seguito sin qui a tua insaputa e a quella di molti altri per accertarmi che facessi il tuo lavoro e mi consegnassi il bordone tra le mani. Speravo che avresti ucciso il mago e mi avresti consegnato il bastone, quando sarei emerso dalle ombre dicendoti che si trattava di una prova di fedeltà, ma tu hai deciso di lasciarlo in vita, e sono dovuto intervenire prima che egli ti rivelasse tutto»
«In nome degli Inferi, ma cosa sta accadendo?» urlò l'Alchimista costernato.
«Semplice, Erithar: il bordone dell'Alchimista consentirà a me e a pochi altri maestri di ottenere il controllo completo della Confraternita. Uno sciocco e cieco servitore della causa come te ci può essere solo d'intralcio»
«Maledetti, voi volete tradire la Fiamma Eterna! Vi ucciderò tutti per questo!»
«Non sei nelle condizioni di minacciarci, Erithar Daen. La tua fortuna tuttavia è che non posso ucciderti di persona senza che gli altri Maestri non se ne accorgano; la Fiamma Eterna fa si che gli Alchimisti Neri non possano uccidersi fra di loro senza che i Maestri ne siano al corrente, e noi non intendiamo scoprirci allo scopo di spegnere la tua miserabile vita. Ma non temere, ci sono molti modi di uccidere un uomo indirettamente...
Immobilizzatelo!»
A quest'ordine, i due uomini in nero stordirono Erithar. Il giovane Alchimista sprofondò in un oscuro oblio.
Oscuro quanto presto lo sarebbe stato il suo futuro...