Infine, decise che l'idea migliore era andarsi a sedere e parlare con quell'uomo. A questo punto ormai si era scoperto, e parlandoci forse avrebbe potuto desumere se, alla fine dei conti, quel tale fosse un Paladino o meno. Così, si avvicino al tavolo con indifferenza, e lì sedette. L'uomo continuò a scrutarlo a lungo, prima di rivolgergli la parola. La sua voce aveva un tono profondo.
«Posso conoscere il motivo della tua generosità?» chiese.
«Mah, nulla in particolare... Mi sei simpatico e ho deciso di offrirti una birra. Non bevi?»
«Dopo, forse. Non mi fido particolarmente di te, nè di nessun altro in questa taverna. Potresti averci messo dentro qualcosa»
L'ipotesi dell'assassino crollava. A quel punto avrebbe bevuto, gli assassini sono profondi conoscitori di veleni e di sonniferi, e raramente non si accorgono di cose del genere. La domanda a quel punto era: stava parlando con un Paladino, o un qualunque uomo diffidente?
«Allora, cosa vuoi da me? Nessuno qui da niente per niente. Dimmi che cosa hai in mente e poi togliti di mezzo»
Erithar si prese qualche secondo per riflettere: a quel punto, poteva provare a chiedere del mago all'uomo, dato che, stando alle parole dell'oste, aveva parlato anche con lui. Poteva attrarlo con uno stratagemma fuori, dove c'era meno gente, o cercare di spingerlo a tradirsi nel caso fosse stato un Paladino, ma che gli fosse riuscito o meno il tizio non l'avrebbe presa sicuramente troppo bene, o attaccarlo ora che lo aveva alla giusta distanza per polverizzarlo con una pozione. Altresì, poteva andarsene, e ritenersi soddisfatto di quella breve conversazione.
«Posso conoscere il motivo della tua generosità?» chiese.
«Mah, nulla in particolare... Mi sei simpatico e ho deciso di offrirti una birra. Non bevi?»
«Dopo, forse. Non mi fido particolarmente di te, nè di nessun altro in questa taverna. Potresti averci messo dentro qualcosa»
L'ipotesi dell'assassino crollava. A quel punto avrebbe bevuto, gli assassini sono profondi conoscitori di veleni e di sonniferi, e raramente non si accorgono di cose del genere. La domanda a quel punto era: stava parlando con un Paladino, o un qualunque uomo diffidente?
«Allora, cosa vuoi da me? Nessuno qui da niente per niente. Dimmi che cosa hai in mente e poi togliti di mezzo»
Erithar si prese qualche secondo per riflettere: a quel punto, poteva provare a chiedere del mago all'uomo, dato che, stando alle parole dell'oste, aveva parlato anche con lui. Poteva attrarlo con uno stratagemma fuori, dove c'era meno gente, o cercare di spingerlo a tradirsi nel caso fosse stato un Paladino, ma che gli fosse riuscito o meno il tizio non l'avrebbe presa sicuramente troppo bene, o attaccarlo ora che lo aveva alla giusta distanza per polverizzarlo con una pozione. Altresì, poteva andarsene, e ritenersi soddisfatto di quella breve conversazione.