E nuovamente colpì col guanto Alchemico, nel tentativo di annientare la sua rivale, ma all'ultimo momento Shalyna riuscì a ripararsi in parte col mantello, che si disintegrò a contatto con la fiammata. La donna tuttavia non era riuscita a parare completamente il colpo, e parte del suo corpo era stato ustionato dalle fiamme. Zarag cercò di finirla con un colpo di lancia, ma la ferì solo superficialmente, e così ella riuscì a prendere nuovamente distanza dai suoi due avversari.
«Sei forte, Erithar Daen...» disse ansimando «... Ma la tua forza non è stata sufficiente. Guarda la tua mano»
L'Alchimista Nero lo fece; sul dorso della mano aveva una ferita leggera, da cui gocciolava ancora una sostanza viscosa e verdastra; nell'impeto dell'assalto, probabilmente non aveva visto Shalyna mandare a segno quel colpo col pugnale.
«Fra non molto, il veleno ti ucciderà. Anche se riuscirai a sconfiggermi, la Fratellanza ha vinto lo stesso»
«Tu e Alandor non avete nulla a che fare con la Fratellanza, sporchi traditori!» urlò Erithar, ma non aveva molto tempo da sprecare in parole. Doveva decidere in fretta: poteva tentare un attacco corpo a corpo o nuovamente col guanto, visto che ormai il veleno era già in circolo nel suo organismo, sperando di uccidere in fretta la sua avversaria e che ella avesse con sè un antidoto, o perlmeno correre nel grande laboratorio a cercarlo. Sicuramente coi suoi poteri avrebbe fatto più in fretta, poteva usarli anche per guarirsi, ma sicuramente sarebbe stato aggredito nuovamente, per cui si sarebbe dovuto avvalere di Zarag per guadagnare tempo. Doveva decidere in fretta, o la sua vita sarebbe giunta ad un tragico epilogo...
«Sei forte, Erithar Daen...» disse ansimando «... Ma la tua forza non è stata sufficiente. Guarda la tua mano»
L'Alchimista Nero lo fece; sul dorso della mano aveva una ferita leggera, da cui gocciolava ancora una sostanza viscosa e verdastra; nell'impeto dell'assalto, probabilmente non aveva visto Shalyna mandare a segno quel colpo col pugnale.
«Fra non molto, il veleno ti ucciderà. Anche se riuscirai a sconfiggermi, la Fratellanza ha vinto lo stesso»
«Tu e Alandor non avete nulla a che fare con la Fratellanza, sporchi traditori!» urlò Erithar, ma non aveva molto tempo da sprecare in parole. Doveva decidere in fretta: poteva tentare un attacco corpo a corpo o nuovamente col guanto, visto che ormai il veleno era già in circolo nel suo organismo, sperando di uccidere in fretta la sua avversaria e che ella avesse con sè un antidoto, o perlmeno correre nel grande laboratorio a cercarlo. Sicuramente coi suoi poteri avrebbe fatto più in fretta, poteva usarli anche per guarirsi, ma sicuramente sarebbe stato aggredito nuovamente, per cui si sarebbe dovuto avvalere di Zarag per guadagnare tempo. Doveva decidere in fretta, o la sua vita sarebbe giunta ad un tragico epilogo...