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Tales of Monkey Island

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

Moderatori: Simo the best, Adrian

Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda Diduz il martedì 16 novembre 2010, 22:55

Simo the best ha scritto:BREAKING NEWS
Tomi sarà portato in Francia da Focus Home Interactive. La notizia è ancora ufficiosa, ma non ci dovrebbero essere dubbi. Speriamo quindi che ciò apra la strada anche verso l'Italia. Stay tuned 8)


Ciò farebbe rimanere Spagna e Italia insieme.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda theurban il mercoledì 17 novembre 2010, 14:49

Diduz ha scritto:
Simo the best ha scritto:BREAKING NEWS
Tomi sarà portato in Francia da Focus Home Interactive. La notizia è ancora ufficiosa, ma non ci dovrebbero essere dubbi. Speriamo quindi che ciò apra la strada anche verso l'Italia. Stay tuned 8)


Ciò farebbe rimanere Spagna e Italia insieme.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda locutus il mercoledì 17 novembre 2010, 19:56

Ho finalmente completato il gioco.

La prima sensazione che ho avuto è stata "Questo è Monkey Island", ovvero - al di là di alcune pecche probabilmente inevitabili - c'è un feeling particolare che non sentivo in un gioco ispirato alla saga da molti anni, un feeling in qualche modo originario. Non so se è solo una suggestione dovuta al fatto che so che Gilbert ne è stato supervisore, ma specie negli ultimi episodi ho ritrovato quel senso dell'"essere a casa" che i titoli precedenti, nonostante tutti gli ammiccamenti e le citazioni (o forse proprio a causa loro), non erano riusciti a darmi.

Ritengo che TOMI, più che alla saga di MI nella sua interezza, si sia per lo più ispirato all'ultimo capitolo "ufficiale" della stessa, ovvero il secondo, sia per complessità della trama, che per varietà dei personaggi che per atmosfere piratesche e macabre, specialmente alla fine. Senza tralasciare il fatto che tutti gli enigmi e i nodi in sospeso della trama, compresi quelli più incomprensibili e probabilmente stonati con tutto il resto, fossero o no voluti, non possono che ricordarmi proprio il finale di Le Chuck's Revenge, in tutta la sua controversia.

Non speravo di trovarmi davanti un prodotto del genere, anzi quando ho cominciato a giocare al primo e al secondo episodio ne ero rimasto contento si, ma non avendo avvertito quel feeling che si sviluppa solo successivamente, ero convinto che il ritorno di Threepwood nei nostri schermi fosse stato sviluppato come una sorta di reboot, ovvero una storia piratesca con protagonisti i nostri beniamini ma senza la pesantezza della continuity precedente, fatta eccezione per qualche citazione e, nonostante questo, ero comunque ben contento che i toni fossero più pacati rispetto a "Fuga da Monkey Island", capitolo che non ho mai digerito; non pensavo davvero che da li a poco il prodotto sarebbe maturato fino ad avvicinarsi molto al cuore di questa saga: questo è il Guybrush Threepwood che avevo lasciato nei tunnel di Dinky Island con la bambola di Le Chuck in mano prima che fosse trasformato in un poppante. L'interpretazione del personaggio dato in CMI e EMI, anche in seguito al ringiovanimento, le ho sempre trovate in qualche modo fuori fase rispetto al personaggio originale.

Certo, parlando di personaggi, mi ha molto deluso il modo in cui è stata delineata Elaine, che mi è sembrata completamente stravolta rispetto ai capitoli precedenti: meno sagace, più dolce (Elaine?!), poco convincente anche sotto l'effetto della Pox... non so se sia stato un atteggiamento voluto, per far entrare più in simpatia i giocatori con Morgan che, altrimenti, sarebbe stata vista come la rovina famiglie della situazione.
Anche alla luce della rivelazione finale sul ruolo di Mrs. Threepwood, onestamente è un personaggio completamente diverso da quello che ricordavo.

Ma probabilmente è l'unica eccezione, perché tutti gli altri sono disegnati ottimamente, sia i vecchi (finalmente un Le Chuck nuovamente cattivone. MOLTO CATTIVONE! O la Vodoo Lady, che adesso ha un ruolo ben più importante di una semplice guida...) sia i nuovi: De Singe, Morgan, Winsley, De Cava. Tutti degli ottimi personaggi che fanno subito breccia nel cuore dei giocatori. Per non parlare dei tormentoni, come il pappagallo di pirite!

Il finale è stato forse un po' troppo frettoloso e alla tarallucci e vino, considerando tutti gli aspetti che giustamente il giocatore avrebbe voluto spiegati, specialmente dopo una furiosa (e frustrante) battaglia contro Le Chuck ma mi auguro che la licenza di MI dei TellTales non si sia esaurita qui, quindi immagino che molti fili verranno rannodati in futuro.

Dal punto di vista tecnico, il gioco è una gioia per gli occhi e finalmente i designer hanno trovato il modo corretto di sfruttare al meglio il 3D in un gioco di avventura come Monkey Island, specialmente per quel che riguarda le mimiche che fanno entrare i personaggi in universi comunicativi inediti e ben riusciti. Anche il duello di smorfie, per quanto non difficile e più per ridere che altro, comunque è stata una trovata bella e originale per sfruttare questa nuova possibilità.

Se proprio devo trovare un difetto, a livello tecnico, è che non capisco bene la necessità, nel sistema di movimento, di tenere cliccato il mouse e trascinare il personaggio tipo "Week-end con il morto" in giro per gli ambienti: onestamente credo che il buon vecchio sistema punta-e-clicca sarebbe stato più fluido e semplice.
Idem per l'inventario: mi piace l'aspetto un po' retrò, però alle volte, proprio a causa del sistema di movimento, si apre quando non dovrebbe. Anche combinare gli oggetti mettendoli nei due oblò a destra è carino a livello grafico, ma poco pratico: sarebbe stato meglio trascinarli uno sull'altro come in passato.

In definitiva è un gioco che merita moltissimo e che raccoglie molto bene l'eredità dei suoi predecessori, senza limitarsi a sfruttarla ma anzi seminando molti semi del cambiamento, nonostante il finale rassicurante.

Per me è un 8+/10

P.S.
Concordo con voi quando parlate di una "sindrome di Lost" che sembra aver colto gli sceneggiatori ma onestamente è una cosa che non influsice affatto sul mio giudizio finale, per quanto sia oggettivamente deludente non avere mai un finale chiaro. Memore della fine di Le Chuk's Revenge, come ho detto, anche questo aspetto può essere assunto a pilastro della saga. Il problema è che il finale del secondo Monkey è così surreale e demenziale al tempo stesso che lascia tanto Guybrush quanto il giocatore in uno stato di confusione fantastico. Nel caso di TOMI, invece, sembra che Guybrush continui allegro e felice la sua vita senza fare troppe domande, e lasciando quest'ultime tutte a noi giocatori... questo rompe un po' la magia dell'immedesimazione, lo ammetto.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda Gnupick il mercoledì 17 novembre 2010, 23:15

Il bell'intervento di locutus mi fa venire in mente una cosa relativa ai finali di MI2 e TOMI.

Sgombrando il campo dalla presenza eventuale di vari 'messaggi' e di spiegazioni per mettere a posto la storia e la continuity (problema che invece i poveri autori di CMI hanno dovuto affrontare con tanto di spiegone), il finale di MI2 è in effetti IMHO piuttosto chiaro e trovo che il modo migliore per accoglierlo sia farlo nel modo più genuino e rilassato possibile, così come - pare - sia stato realizzato (e il commento audio di MI2SE ha un po' confermato questa teoria).
E' stato un sogno di Guy, punto. Un colpo di teatro che spiazza lo spettatore. Gli occhi fiammeggianti di Chuckie o la battuta nei titoli di coda di Elaine vanno visti come ammiccate verso il giocatore o, se si preferisce, come indizi per darsi una propria, personale interpretazione.

La differenza con TOMI sta proprio in questo, IMHO. Laddove il finale di MI2 è, a suo modo, 'corretto' (mette la parola fine alla storia e mette a posto i fili pendenti), quello di TOMI non risponde alle domande (molto caricate) accumulate negli episodi. Per giunta, ne aggiunge altre, fornendo una o due risposte insoddisfacenti. Non si tratta di un finale da interpretare, nè di un vero cliffhanger (se escludiamo giusto l'ultima scena fra Morgan e Voodoo Lady): semplicemente, le risposte non ci sono. E' il metodo Lost, come dicevo in qualche post precedente: abusato, anche se, per fortuna, non così tanto come nel serial :) .

Naturalmente mi auguro che un Tales 2 faccia chiarezza. Però, così com'è ora, il finale di TOMI è un po' 'sporco'. Ecco perchè, nonostante le ovvie analogie, il finale di Tales non mi è sembrato così simile a quello di MI2. Sempre imho.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda Diduz il giovedì 18 novembre 2010, 0:04

Gnupick ha scritto:Ecco perchè, nonostante le ovvie analogie, il finale di Tales non mi è sembrato così simile a quello di MI2. Sempre imho.


Sono d'accordo, ma soprattutto Monkey 2 e Tales appartengono a due epoche diversissime del videogioco e i Telltale dovrebbero tenerne conto. Giocare la MI2SE con i commenti di Gilbert-Schafer-Grossman mi ha aperto gli occhi su quell'atteggiamento di "divertita incoscienza" che esisteva all'epoca: il finale di Monkey 2 mi sa mi sa che era davvero proprio uno scherzo, che presupponeva la voglia del giocatore di divertirsi insieme al designer. Di abbandonarsi.

Tales è più maturo dei Monkey di Gilbert, in diverse sfumature e in una gestione dell'elemento drammatico molto più corposa (nel quarto e nel quinto atto). In un contesto autoironico accetto di più lo sberleffo, la provocazione, ma in un contesto più solidamente narrativo le ellissi gestite approssimativamente mi fanno storcere il naso. Bisogna capire che in Tales si è lavorato molto di più sui rapporti tra i personaggi, quindi non me li si può più liquidare con voli pindarici goliardici come il finale di Monkey 2. Anche questo IMHO. Uno su un forum per esempio disse:
che l'Elaine "ho sempre saputo tutto" di Tales rimandava a quella "che si era liberata da sola" di Monkey1.
Io non sono PER NIENTE d'accordo! Nel primo Guybrush ed Elaine non avevano quasi per niente rapporti, Elaine non era tenuta a tenere informato Guybrush dei suoi tentativi di liberarsi.
Nel momento in cui il rapporto di amore tra Guybrush ed Elaine diventa centrale in Tales, lo stesso escamotage narrativo è stentato e inverosimile: lo ama, è sua moglie e non gli dice da subito che secondo lei la Voodoo Lady gioca con la sua vita? Ma perché? Non regge.
Se la saga si deve evolvere, e i Telltale hanno dimostrato che può farlo, deve avere anche il coraggio di smettere di citare se stessa nelle sue dinamiche più superficiali. IMHO. :wink:
Ultima modifica di Diduz il giovedì 18 novembre 2010, 10:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda locutus il giovedì 18 novembre 2010, 0:39

Sono d'accordo con voi, infatti l'analogia tra i due finali, nel modo in cui l'ho intepretata, sta nel fatto che si è voluto, alla fine e frettolosamente come in MI2, gettare fumo negli occhi con un finale che non solo non risolvesse la trama iniziata ma spalancasse le porte ad una cosa totalmente nuova (il che ci sta tutto, considerando l'episodicità di queste avventure). Il problema è che, come dice giustamente Diduz, una cosa è farlo fare totalmente a Ron negli anni '90, un'altra e tentare di replicare lo stesso effetto oggi avendo a che fare con giocatori più smaliziati e soprattutto dopo aver confezionato un gioco che, nella sua interezza, è molto più complesso e articolato dei suoi predecessori.

In sostanza dico che non credo si tratti di un problema di cattiva sceneggiatura in senso stretto, se molte dinamiche sembrano assolutamente inverosimili, perché penso che fosse in qualche modo voluto come è evidente nelle intenzioni degli autori che effettivamente ci sia questa analogia tra l'Elaine preveggente di TOMI e quella di SMI che si libera da sola, come ha notato l'utente citato da Diduz. La stessa Elaine dice più o meno che "è nell'ordine delle cose che lei abbia un piano e che Guybrush sia sempre li al momento giusto", quindi è chiaro che gli autori cercavano questo. E' solo che evidentemente non ha funzionato come sperato, proprio perché la complessità dei personaggi e le loro interazioni in TOMI hanno raggiunto livelli superiori rispetto al passato e quindi non ci si può aggrappare alla sola "sospensione della credulità" per giustificare questo finale. C'è evidentemente qualcosa che non torna e poiché Guybrush non è nuovamente ritornato bambino, il che poteva giustificarlo la volta scorsa dal aver seguito i suoi genitori (?) senza fare domande, oggi non possiamo giustificarlo in nessun modo. Penso che una cut scene finale più sensata di quella della Vodoo Lady e Morgan alla fine, a questo punto, sarebbe stata mostrare Elaine con ancora un barlume di Vodoo negli occhi, tanto per continuare sulla strada delle citazioni :twisted:
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda Gnupick il giovedì 18 novembre 2010, 14:49

Diduz ha scritto:Sono d'accordo, ma soprattutto Monkey 2 e Tales appartengono a due epoche diversissime del videogioco e i Telltale dovrebbero tenerne conto. Giocare la MI2SE con i commenti di Gilbert-Schafer-Grossman mi ha aperto gli occhi su quell'atteggiamento di "divertita incoscienza" che esisteva all'epoca: il finale di Monkey 2 mi sa mi sa che era davvero proprio uno scherzo, che presupponeva la voglia del giocatore di divertirsi insieme al designer. Di abbandonarsi.


Che poi, diciamo la verità. Va bene il nome importante, va bene la produzione, etc... però un gruppo di 20-25enni chiusi in un ufficio alle prese con un soggetto umoristico cosa fanno? CAZZEGGIANO! E' normale :) . La magica alchimia dei primi due MI è anche frutto del caso, uno di quei colpi che capitano una volta nella vita.

Io ormai sono convinto che il famoso finale di MI2 sia stato tirato fuori tanto per ridere, così come tutte le altre idee strampalate (questo senza nulla togliere alla qualità del gioco o alla presenza dei vari 'messaggi', anzi), fra l'altro Ron è una vita che continua a fare il (falso) misterioso sul 'segreto': è chiaro che il suo atteggiamento è in qualche modo il proseguimento dello scherzo, un continuare a giocare (e forse ad autoironizzare) su un qualcosa a cui gli autori non hanno mai dato grossa importanza ma che in poco tempo è divenuto fuori controllo.

Questa cosa peraltro mi ricorda Lucas con i suoi Star Wars, in particolare con i più recenti. Mentre i fan erano lì che aspettavano le risposte su ogni cosa ed erano attenti a ogni dettaglio di continuity, Lucas glissava puntualmente al grido di 'chissenefrega'. E, peggio ancora, a volte pareva proprio che Lucas si fosse dimenticato di molti particolari o dialoghi avvenuti nei capitoli precedenti. Possibile che un autore dimentichi o sottovaluti quanto scritto precedentemente?
...sì! Gli autori tendono a scordare o, più semplicemente, a minimizzare molto di più dei loro stessi fan.

Ricordo anche una vecchia intervista a Stan Lee (fumettista, padre di parecchi supereroi storici come Hulk e Daredevil) in cui gli venivano chieste delucidazioni sulla presunta parentela fra Professor X e Magneto degli X-Men. Lui rispose candidamente che non aveva mai pensato a una cosa del genere, alchè l'intervistatore gli ricordò che in passato era stato detto più o meno palesemente che i due erano fratelli, e gli chiese cosa volevano dire alcuni indizi che portavano verso quella convinzione. Stan allora rispose che, in pratica, non ricordava nè sapeva niente a riguardo. :D


Tales è più maturo dei Monkey di Gilbert, in diverse sfumature e in una gestione dell'elemento drammatico molto più corposa (nel quarto e nel quinto atto).


Sicuramente i Telltale hanno modo di migliorare con l'eventuale sequel, e credo proprio che lo faranno. Le critiche sono praticamente unanimi (così come gli apprezzamenti, orientati in particolar modo agli ultimi due episodi), e anche da varie interviste ho intuito che abbiano 'imparato la lezione'. Il futuro è roseo? :D
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda asterix777 il venerdì 19 novembre 2010, 5:08

Gnupick ha scritto:Ricordo anche una vecchia intervista a Stan Lee (fumettista, padre di parecchi supereroi storici come Hulk e Daredevil)

... al quale il 4 gennaio prossimo sarà riconosciuta l'ambita stella nella mitica Hollywood Walk of Fame!!!
http://www.paninicomics.it/web/guest/news?id=46308

http://www.comicsblog.it/post/8908/hollywood-walk-of-fame-ecco-stan-lee
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda LargoLagrande il venerdì 19 novembre 2010, 14:33

Gnupick ha scritto:
Diduz ha scritto:Sono d'accordo, ma soprattutto Monkey 2 e Tales appartengono a due epoche diversissime del videogioco e i Telltale dovrebbero tenerne conto. Giocare la MI2SE con i commenti di Gilbert-Schafer-Grossman mi ha aperto gli occhi su quell'atteggiamento di "divertita incoscienza" che esisteva all'epoca: il finale di Monkey 2 mi sa mi sa che era davvero proprio uno scherzo, che presupponeva la voglia del giocatore di divertirsi insieme al designer. Di abbandonarsi.


Che poi, diciamo la verità. Va bene il nome importante, va bene la produzione, etc... però un gruppo di 20-25enni chiusi in un ufficio alle prese con un soggetto umoristico cosa fanno? CAZZEGGIANO! E' normale :) . La magica alchimia dei primi due MI è anche frutto del caso, uno di quei colpi che capitano una volta nella vita.

Io ormai sono convinto che il famoso finale di MI2 sia stato tirato fuori tanto per ridere, così come tutte le altre idee strampalate (questo senza nulla togliere alla qualità del gioco o alla presenza dei vari 'messaggi', anzi), fra l'altro Ron è una vita che continua a fare il (falso) misterioso sul 'segreto': è chiaro che il suo atteggiamento è in qualche modo il proseguimento dello scherzo, un continuare a giocare (e forse ad autoironizzare) su un qualcosa a cui gli autori non hanno mai dato grossa importanza ma che in poco tempo è divenuto fuori controllo.


Questo è verissimo. Molte volte noi utenti sulla scia dell'entusiasmo e del coinvolgimento con alcuni giochi (e non solo) ci lanciamo in cervellotiche elucubrazioni mentali su eventuali significati ambigui, indizi che portano a interpretazioni nascoste, intravedendo sentieri poco battuti di trame labirintiche e volutamente contorte. In realtà spesso la soluzione è molto più semplice di quello che possiamo immaginare. Questo riguarda anche il campo dell'arte, non potete immaginare quanti scrittori ed autori di capolavori della letteratura, messi alle stresse sui vari significati paralleli delle proprie opere evidenziate da critici e lettori si sono trovati in difficoltà nel rispondere, scoprendo sfumature e universi di interpretazione che non avevano nemmeno sfiorato la loro mente in fase di creazione (pare che lo stesso Dino Buzzati ammise con candore che inizialmente il suo celebre "Deserto dei Tartari" fosse in realtà molto meno metaforico di quanto la critica avesse intuito). Ma questo è tipico delle grandi storie , delle tematiche universali, dei racconti che si rivelano talmente ben congegnati che cominciano a svilupparsi e diramarsi quasi da soli,senza il volere dell'autore.

Ora Monkey (in quasi tutta la saga) nella sua piccola realtà di adventure game, proprio grazie alla grande caratterizzazione di alcuni personaggi, ai rimandi più o meno colti, all'ammiccamento con una determinata tipologia di giocatori, alla trama scanzonata ma umoristicamente seria si presta molto a questo gioco di interpretazioni. Nel mio precedente post non a caso ho detto che il plot di TOMI ad un certo punto "vive di vita propria".Ora non voglio dire che la trama sia lasciata in alcuni momenti in balia dell'approssimazione, nè tantomeno che le varie ipotesi di alcuni utenti non siano verosimili, ma semplicemente che forse alcuni aspetti siano andati al di là della stessa volontà degli autori, che alcuni personaggi siano cresciuti senza che loro stessi se ne accorgessero e che alcuni particolari sui quali hanno glissato per noi abbiano assunto una importanza imprevista.

Per quanto riguarda i primi monkey sono d'accordo con Gnupick. Quando tanto tempo fa i nostri moschettieri si sono seduti al tavolo della Lucas per la prima volta non credo che qualcuno abbia detto loro : ideate a tutti i costi un capolavoro videoludico che sarà ricordato e celebrato tra vent'anni, bensì solo, fate un buon gioco che possa avere un buon successo commerciale. Il resto lo hanno fatto loro proprio con la leggerezza e la libertà creativa dei vent'anni , con idee innovative e tanta voglia di divertirsi divertendo. Forse in quel momento non avrebbero mai immaginato che "guarda dietro di te c'è una scimmia a tre teste" o la storia del "pollo di gomma" sarebbero diventate gag entrate di diritto nel libro delle citazioni dell'avventuriero moderno (anche se leggermente attempato!)
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda rai il venerdì 19 novembre 2010, 16:01

LargoLagrande ha scritto:Molte volte noi utenti sulla scia dell'entusiasmo e del coinvolgimento con alcuni giochi (e non solo) ci lanciamo in cervellotiche elucubrazioni mentali su eventuali significati ambigui, indizi che portano a interpretazioni nascoste, intravedendo sentieri poco battuti di trame labirintiche e volutamente contorte. In realtà spesso la soluzione è molto più semplice di quello che possiamo immaginare. Questo riguarda anche il campo dell'arte, non potete immaginare quanti scrittori ed autori di capolavori della letteratura, messi alle stresse sui vari significati paralleli delle proprie opere evidenziate da critici e lettori si sono trovati in difficoltà nel rispondere, scoprendo sfumature e universi di interpretazione che non avevano nemmeno sfiorato la loro mente in fase di creazione
LargoLagrande ha scritto:Ora Monkey (in quasi tutta la saga) nella sua piccola realtà di adventure game, proprio grazie alla grande caratterizzazione di alcuni personaggi, ai rimandi più o meno colti, all'ammiccamento con una determinata tipologia di giocatori, alla trama scanzonata ma umoristicamente seria si presta molto a questo gioco di interpretazioni.


Gnupick ha scritto:Ricordo anche una vecchia intervista a Stan Lee (fumettista, padre di parecchi supereroi storici come Hulk e Daredevil) in cui gli venivano chieste delucidazioni sulla presunta parentela fra Professor X e Magneto degli X-Men. Lui rispose candidamente che non aveva mai pensato a una cosa del genere, alchè l'intervistatore gli ricordò che in passato era stato detto più o meno palesemente che i due erano fratelli, e gli chiese cosa volevano dire alcuni indizi che portavano verso quella convinzione. Stan allora rispose che, in pratica, non ricordava nè sapeva niente a riguardo. :D




Io sto finendo Tales, sono verso la fine del quarto capitolo e prima di postare un commento sul gioco vorrei finirlo.
Mi limito a dire che chi ha giocato alla saga di Monkey Island nella maggior parte dei casi si affeziona a queste avventure, ai loro fantastici personaggi e questo fa scattare una sorta di interpretazioni di alcune vicende del gioco lasciate in sospeso dagli autori (spesso, appunto, senza un "disegno" dietro).
Quello che però gli autori dovrebbero evitare, a mio parere, è di non cadere dalle nuvole se gli vengono poste determinate domande a tal proposito, di non avvallare l'ipotesi che le vicende siano state lasciate in sospeso senza un perchè, in quanto questo rovina i sogni di chi fantastica su queste cose e fa perdere fascino all'avventura stessa.
Molto meglio non rispondere e far finta di voler lasciare in sospeso volutamente che deludere gli appassionati...d'altra parte una delle principali caratteristiche degli avventurieri è che sono tutti (o quasi) dei sognatori, no?
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda ilmio81 il venerdì 19 novembre 2010, 22:18

rai ha scritto:
Molto meglio non rispondere e far finta di voler lasciare in sospeso volutamente che deludere gli appassionati...d'altra parte una delle principali caratteristiche degli avventurieri è che sono tutti (o quasi) dei sognatori, no?

ma sopratutto sono quelli che PAGANO il gioco e PAGHERANNO i successivi episodi/capitoli, qualori ci fossero, anche se c'è da aspettare un bel po' ( evito di fare esempi che è meglio)
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda locutus il sabato 20 novembre 2010, 0:13

Pensiero fugace prima di andare a dormire: mi è venuto in mente giusto adesso che TOMI è il primo gioco di Monkey Island nel quale...

...non mettiamo mai piede effettivamente su Monkey Island! In realtà non succedeva neanche in Le Chuk's Revenge, ma in Curse ci spiegarono che la fiera dei dannati si trovava su Monkey Island e non su Dinky Island, per cui (anche se un po' in retcon) ci eravamo. L'isola delle scimmie viene appena nominata in un divertente scambio di battute tra Guybrush e la regina dei sirenetti :lol:

Ed è anche il primo gioco in cui non fa la sua comparsa Herman Thoothrot aka H. T. Marley. Direte voi: "Non c'era neanche in Curse", è vero però c'era il suo manichino in uno degli stage delle montagne russe infernali :)

Non chiedetemi perché la mia mente mi porta a fare queste considerazioni inutili, comunque :roll:
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda Gnupick il sabato 20 novembre 2010, 14:11

Beh, a me a dire il vero non dispiace quando gli autori smitizzano loro stessi o le loro idee (che poi sia vero o una forma di autoironia, non possiamo saperlo :P): è una manifestazione di onestà che personalmente apprezzo. Poi naturalmente dipende dai casi. L'avessero fatto quelli di Lost... ahi ahi :) .
Non mi piace invece quando l'autore si crogiola troppo nella sua posizione e lascia il pubblico alla deriva, millantando messaggi in realtà inesistenti, specialmente quando realizza meccanismi furbetti e pretestuosi (così come accade in Braid, ehm ehm :P ).
In generale preferisco una dichiarazione onesta che mi permetta di gestire come voglio (il che comprende anche il fantasticare: nessuno ce lo toglie!), piuttosto che ascoltare una favoletta che offende l'intelligenza del pubblico.

Comunque, quando un'opera di ingegno si consegna al pubblico, il pubblico può fare quello che vuole. Quindi nessuno ci impedisce di continuare a fantasticare, e il fatto che alcuni messaggi o derivazioni non siano voluti/previsti dall'autore non significa che non siano presenti :) .

Nel caso di Stan Lee, in ogni caso, credo che la sua risposta fosse sincera, nel senso che DAVVERO aveva dimenticato quell'idea (era passato un bel po' di tempo).
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda LargoLagrande il sabato 20 novembre 2010, 20:19

rai ha scritto: Quello che però gli autori dovrebbero evitare, a mio parere, è di non cadere dalle nuvole se gli vengono poste determinate domande a tal proposito, di non avvallare l'ipotesi che le vicende siano state lasciate in sospeso senza un perchè, in quanto questo rovina i sogni di chi fantastica su queste cose e fa perdere fascino all'avventura stessa. Molto meglio non rispondere e far finta di voler lasciare in sospeso volutamente che deludere gli appassionati...d'altra parte una delle principali caratteristiche degli avventurieri è che sono tutti (o quasi) dei sognatori, no?


Certo che siamo sognatori, e proprio per questo credo che spesso la volontà di immaginare e suggerire soluzioni alternative o sollevare dubbi o aspettative dei giocatori sia la magia più grande, che va ben oltre la volontà dell'autore. La trama può brillare di luce propria, crescere quasi autonomamente, ed anche se l'autore dovesse ammettere che le intenzioni non fossero quelle, non la renderebbe certo meno brillante. I racconti e le trame in generale di libri e giochi sono un pò come dei contenitori vuoti, ognuno li riempie in modo diverso ed un pò come accade con le nuvole osservate da Amleto e Polonio, assumono forme differenti a seconda dell'immaginazione di chi le guarda.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda locutus il sabato 20 novembre 2010, 21:00

Per esempio come mai le scimmie rapite da Le Chuck sono ipnotizzate mentre Guybrush salta da un punto all'altro del portale dimensionale in cerca degli ingradienti per rimpicciolire la Esponja Grande?

Di elementi per fantasticare, per noi fan, ce ne sono un mare :wink: E anche se l'effetto è meno cazzaro di quello di 20 anni fa, sono sicuro che Ron l'ha fatto apposta per ridersela sotto i baffi come la prima volta.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda rai il mercoledì 24 novembre 2010, 20:01

Sfidando l'ira di mvmg :mrgreen: posto un commento Tales of Monkey Island, che ho finito ieri.
Premetto che ero un po' scettico sull'ennesimo capitolo di una saga che si prolunga da anni e, onde evitare il ripetersi di situazioni già viste e trame inflazionate, avrei preferito un'avventura totalmente nuova o il seguito di un'avventura Lucas di cui il seguito non c'è mai stato, come ad esempio Zak Mckracken.
Tuttavia sono rimasto abbastanza ben impressionato da questo titolo, che, oltre a ricordare i bei vecchi tempi andati ai nostalgici può anche essere giocato dai novizi senza dover per forza aver giocato ai precedenti Monkey.
Inizialmente ho trovato il gioco un pò lento nello svilupparsi, forse anche per l'addattamento al nuovo sistema di controllo, che comunque non ho disdegnato.La grafica non è male e le musiche sono discrete.Giudico il primo capitolo di medio livello(salvato soprattutto dalla presenza di quello che ritengo nettamente il miglior personaggio di Tales, il marchese De Singe).
Dal secondo capitolo ho iniziato a divertirmi (il Lechuck buono, tra l'altro, è fortissimo)e ho trovato un terzo capitolo davvero bello, sia come enigmi che come sviluppo della trama, fin qui un po' moscia.
Invece, quello che mi ha lasciato un po' perplesso è stato il quarto capitolo, il migliore a detta di molti.Intanto il ritorno di un grande dei vecchi Monkey Island, Stan, a mio parere non è stato sfruttato nel modo migliore, l'ho trovato poco brillante rispetto al passato.Inoltre non mi è piaciuta la parte in cui bisogna ingrandire la esponja, alcuni enigmi a mio parere sono improbabili e malriusciti (in particolare ho trovato molto complessa la quarta maledizione).Questo capitolo mi ha dato anche l'impressione di essere una parentesi a sé stante, con la trama “bloccata” per così dire.
Molto meglio il capitolo finale, dove ho ritrovato il divertimento del terzo, con enigmi non difficili ma nemmeno scontati e una trama che, pur non potendo essere originalissima, ritorna piacevole.
La longevità è buona, i dialoghi sono tantissimi.
Alla fine posso dire che Tales of Monkey Island si è rivelata una sorpresa positiva, secondo me i Telltale hanno tirato fuori un buon gioco da uno schema ormai inflazionato.
Tuttavia rimango dell'idea che a questo punto sarebbe meglio cambiare e buttarsi su qualcosa di più originale perchè la prossima volta sarà davvero difficile fare così bene e non vorrei che a furia di tirare la corda anche qualche estimatore di Monkey si stufasse (e lo dico da vecchio appassionato di Monkey)...in ogni caso sarei felice di essere nuovamente sorpreso positivamente.
Come voto darei un 80...
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda asterix777 il giovedì 25 novembre 2010, 4:30

rai ha scritto:Come voto darei un 80...

A questo proposito, tornerei a riproporre la creazione di una scheda apposita sul sito dedicata all'intero gioco, come esiste per altri giochi episodici.
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda rai il sabato 27 novembre 2010, 16:12

asterix777 ha scritto:
rai ha scritto:Come voto darei un 80...

A questo proposito, tornerei a riproporre la creazione di una scheda apposita sul sito dedicata all'intero gioco, come esiste per altri giochi episodici.


Hai ragione Asterix, infatti non ho potuto mettere il commento e il voto della scheda di gioco perchè non esiste...nella sezione "avventure" c'è una suddivisione per singoli capitoli, ma può andare bene per chi ha giocato il gioco capitolo per capitolo al momento dell'uscita di ognuno, per chi l'ha giocato tutto insieme non ha senso mettere un commento per ogni singolo capitolo... :roll:
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda asterix777 il sabato 27 novembre 2010, 22:58

Teo, Simo, che dite di aprire una scheda specifica sul sito dedicata a Tales in versione integrale?
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Re: Tales of Monkey Island

Messaggioda =Teo= il domenica 28 novembre 2010, 1:18

Manca, si farà pure quella... :)
(scusate se ho risposto dopo la milionesima volta che lo si chiede, ma non l'avevo minimamente visto :?)
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