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AVVENTURE GRAFICHE... Anche il termine è desueto?

Il mondo delle Avventure Grafiche, dalle origini sino ai giorni nostri.

Moderatori: Simo the best, Adrian

Messaggioda Medeo il venerdì 24 febbraio 2006, 12:12

AG_dipendente ha scritto:Azzo ma che sono i 10 comandameti? :D
Io una cosa l'aggiungerei:deve basarsi solo sull'intelletto e non sulla velocità del mouse(per quello c'è la ps2)Quindi non deve avere parti action,non è quella la novità di cui hanno bisogno le ag!


aggiugiamo anche questo.. hai completamente ragione. Sono d'accordo con te.
Medeo
 

Messaggioda Medeo il venerdì 24 febbraio 2006, 12:13

AG_dipendente ha scritto:
AdvenTuri ha scritto:

e' solo che e' problematico inculcare l'amore per le ag nelle menti di gente che non le ha mai giocate..solo con la mia ragazza ci so' riuscito e non so' manco come...

IDEM....ora che ho fatto amare le AG anche alla mia fidanzata è diventata dipendente quasi come me! :D


Anch'io.. ma lei dice che aveva già giocato tempo fa.. a qualche avventura.
Medeo
 

Messaggioda The Man il martedì 28 febbraio 2006, 9:52

Ci ho messo un ora a leggere l'intera discussione,ma non mi dispiace.Primo,perchè siete tutti dei grandi e avete belle idee,secondo perchè non mi sento più l'unico a pensare queste cose.Quoto un po tutto quello che è stato detto,ma fra i "dieci comandamenti" prima elencati,ci aggiungo la cosa secondo me più importante.
Gli enigmi.
Gli enigmi sono la ragione per la quale inserisco una qualsiasi avventura grafica nel mio PC.Sono quelli,che mi incollano allo schermo.Mi spiego meglio:Naturalmente,in una AG si ricercano varie cose,una grafica decente,una buona trama,belle sceneggiature(Vedi siberya,che sotto questi aspetti,andrebbe copiata).Ma se poi gli enigmi proposti nel gioco sono insipidi,che gusto c'è a portare avanti l'avventura?Faccio un esempio.
Non so quanti di voi abbiano giocato "The Moment Of Silence".Io l'ho comprato a 20 euro originale,e non sono nemmeno sicuro di aver fatto bene.La grafica è buona,anche se i personaggi sono abbastanza inespressivi,i filmati di intermezzo sono spettacolari,la storia è anche avvincente,ma gli enigmi?Dove sono gli enigmi?Alla fine,il gioco è un continuo "parla con quella persona,dopo il dialogo si è sbloccato un qualcosa in una locazione totalmente differente,vai a vedere questa cosa,quindi vai a parlare con un altro personaggio che non c'entra niente."
La lunghezza del gioco,quindi è elevata per due ragioni.Uno,perchè è stracolmo di dialoghi,fin troppi e anche noiosi.Due,perchè ogni volta ci si ritrova a gironzolare per la città cercando la persona giusta con cui parlare e l'oggetto con cui interagire.Nessun accenno agli enigmi,soprattutto perchè sono quasi inesistenti.
Ritorno quindi al punto iniziale.Va bene la grafica,va bene il sonoro,ma se non ci sono enigmi intelligenti da risolvere,che divertimento c'è?Broken sword era bello soprattutto per questo,perchè era colmo di oggetti da utilizzare,da combinare(cosa che negli ultimi giochi non si fà quasi più),a volte con soluzioni degne di un genio della fisica.Ma voi non siete stanchi del solito "parla con quello,vai da quell'altro?"
A proposito,spezzo una lancia a favore di Black Mirror,che a tratti mi ha fomentato.
Scusate se mi sono preso un bel po di spazio,ma dovevo sfogarmi..
Parigi in autunno.Gli ultimi mesi dell'anno,e la fine del millennio.
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Messaggioda Grieverhead il martedì 28 febbraio 2006, 16:10

Ragazzi, io non sono tanto d'accordo con voi con questi "comandamenti"... mi sembrano troppo limitativi.
Invece è la creatività dell'autore di un videogioco che è fondamentale...
Il presupposto di qualsiasi opera d'arte (e io considero alcuni videogiochi opere d'arte) è la libertà massima di colui che la produce, altrimenti si scade nel manierismo.

Secondo me questo è il modello della Perfetta Avventura Grafica, che poi equivale al modello del Perfetto Videogioco, in quanto, secondo il mio modesto parere, il genere dell'AG è il genere più elitario ed elevato del videoludismo.
Una fusione perfetta tra interattività-narrativa-cinematografia, in modo che il videogiocatore si senta al 100%:
1) attore (per esempio nello scegliere una particolare frase invece che un'altra, o nel risolvere un enigma in un modo invece che in un altro)
2) lettore (o spettatore) coinvolto emotivamente (per esempio nell'assistere e partecipare ad una bella storia)
3) regista (per esempio nella possibilità di scegliere diverse inquadrature e muovere la telecamera).
Ovviamente questo è IL modello dell'Avventura Grafica, ma è l'idea che non sarà mai raggiunta, a cui il programmatore deve tendere.
Nella vita reale, una avventura grafica che si avvicina molto al primo punto è IndyFOA. Come non citare il primo enigma dello buttafuori che può essere risolto in più modi (è anche l'unico, però... continua a leggere), come non citare il fatto che ad un certo punto del gioco, a seconda delle frasi che si sono scelte e del modo con cui si risolve il primo enigma, è il gioco stesso, tramite sophia, a consigliare al videogiocatore la versione del gioco stesso più adatta a lui.
Al secondo punto, Grim Fandango; al terzo, ma anche allo stesso secondo, Gabriel Knight 3.

Quello che ha detto il Turi sul fatto che non tutti apprezzino il genere dell'AG è la prova di come noi siamo una specie di elite, gli "intellettuali" del videogioco, perché per giocare ed amare le AG ci vogliono dei requisiti che non tutti possiedono.
Il videogioco è un "testo ergodico" (citazione di uno scrittore che non ricordo, forse Matteo Bittanti o Bruno Fraschini), cioè richiede impegno e concentrazione... E' l'AG è il genere che ne richiede di più.
Scriverò ancora su questo punto in un altro momento.
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Messaggioda Lestat il venerdì 3 marzo 2006, 2:17

Salve! Mi sono letta tutta la vostra discussione! L'ho trovata interessante, anche se non ho capito tutto! A me non importa come possa essere classificato un gioco, mi basta che non mi richieda prontezza di riflessi e che ci siano un po' di enigmi! Forse mi accontento di poco perché sono una neofita, ho iniziato a giocare da circa un anno e mezzo (da quando convivo), il mio ragazzo (che di solito preferisce i giochi di piattaforma) mi ha fatto provare Broken Sword3 alla PS2 e mi sono appassionata, così sono andata a ritroso fino a Broken Sword1 e alrti giochi "famosi" per PC!
Non credo di aver dato un contributo importante alla stesura delle vostre "rivendicazioni", ma ho detto la mia!
Baci Lesy
Mi trovate anche qui! , ma dovete cercarmi bene!
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Messaggioda The Man il venerdì 3 marzo 2006, 9:56

Lestat(che tra l'altro,non era un vampiro o qualcosa simile?),solo perchè hai giocato la serie di Broken sword e sei una delle poche che si è appassionata al terzo(in effetti,penso che in italia siamo gli unici due),hai la mia completa benedizione e approvazione..
Tornando al discorso principale,ho notato che le ultime avventure grafiche fanno sempre meno uso dell'inventario e degli oggetti in generale,che a volte vengono usati pochissime volte e in modo banale.Si preferisce ricorrere ai dialoghi per allungare il gioco,ma cosi lo si rende anche pesantuccio..Mi sento però di spezzare una lancia per Black Mirror,dove gli oggetti vengono usati,combinati e riusati,The westerner,che secondo me è stato molto sottovalutato(nei negozi a roma,non è arrivato) e confermo la mia attesa per Ankh,visto che già nel demo gli oggetti sembrano farla da padrone.
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Messaggioda Medeo il venerdì 3 marzo 2006, 11:25

non sono comandamenti sono solo alcuni suggerimenti che vorrei che le softhouse si attenessero. Ma non sono categorici, anzi è un modo per discuterne e arrivare tutti a capire come ci piace giocare ad una avventura grafica.
E nato tutto da "Fahrenheit è un'avventura grafica?" potete andare a votare a questo link:

https://www.adventuresplanet.it/forum/viewtopic.php?t=727

Fate l'elenco delle vostre richieste, ne discuteremo e modificheremo quello generale.

NON VEDO PIU' Pitz DOVE E' ANDATO A FINIRE???
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Obsoleti? Fuori moda? Non più attuali?

Messaggioda Sunemesys il venerdì 10 marzo 2006, 23:59

Ok, ho iniziato a leggere 'sto topic ma poi gli occhi hanno iniziato a girandolarmi e le ragnatele a spuntare tra la mia faccia e la mano che regge il mouse, per cui son saltato direttamente all'ultimo... però qualcosa ho recepito del significato della discussione e, secondo la legge di Murphy, quel poco è sicuramente sbagliato. Ciononostante, "siccome che son egocentrico", voglio dire la mia.
In effetti da molte parti leggo che il genere delle AG è obsoleto e non attuale, il che se dobbiamo basarci su un punto di vista puramente tecnologico (mi riferisco a il numero di poligoni ecc. ecc.) è più che evidente giacchè in una AG non importa poi tanto quanti oggetti si muovono in contemporanea sullo schermo ed il grado di rifinitura delle textures, giachè probabilmente il player rimane a guardare la stessa schermata per parecchi minuti andando a cliccare un po' ovunque, prima di proseguire. Però mi chiedo se questa disperata ricerca dell'innovazione tecnologica non sia un po' riduttiva per un qualcosa che non andrebbe più considerato sotto il pnto di vista del "gioco" ma sotto la più ampia definizione di arte multimediale. E' noto che i giochi per PC sono sul punto di essere considerati come una nuova forma di espressione artistica, dopo il cinema ed i fumetti. E, come avvenne per il cinema, vanno delineandosi i canoni che distinguono una paccottiglia multimediale da un'opera d'arte. D'altroned anche nel cinema si è alla continua ricerca di innovazione e di qualcosa che produca meraviglia ma questo non rende un film un'opera d'arte. Quante superproduzioni hollywoodiane non sono assurte a opera d'arte mentre ben più misere produzioni hanno ricevuto la palma che le ha rese immortali? Cosa distingue quindi un'opera d'arte da un normale film (e nel nostro caso gioco?) E'... quel "quid", quel qualcosa che immancabilmente trasforma una sequenza di bit (fotogrammi nel cinema) in qualcosa che tocca il cuore. E pur considerando che ogni cosa è soggettiva, una persona di media sensibilità non può non ammirare le atmosfere "al di la del tempo e dello spazio" delle opere di Sokal, l'atmosfera perfettamente introdotta dal filmato introduttivo di Broken Sword. Giochi a volte simili lasciano tracce diverse nella memoria, come nel caso di Black Mirror e Ni.Bi.Ru., interessante per l'atmosfera che crea il primo, scialbo il secondo.
Ok, gli enigmi servono a mettere in moto le rotelle e rendere il gioco un... "gioco" ma non credo sia quello che rende il gioco un "opera d'arte". E' invece la cura con cui l'autore delinea le personalità dei personaggi, anche solo delle comparse, la cura con cui vengono dipinte le scenografie, i dialoghi non scontati, scritti in maniera direi quasi letteraria. Le nuove avventure grafiche, se vogliono continuare a ritagliarsi una fetta del mercato dell'entertainment, devono scrollarsi di dosso la definizione di GIOCO e trtasformarsi in quello che realmente dovrebbero essere: delle opere letterarie multimediali in cui alla scrittura si affianca l'arte figurative e la musica, il tutto con un taglio cinematografico. Un'opera completa quindi, a cui devono collaborare uno staff di artisti.
La letteratura è bella ma ben pochi ormai amano sfogliare le pagine di un buon libro. Il cinema è divertente ma è solo passivo, la musica è un toccasana per la mente ma quanti si fermano per ore a ascoltarla? Era necessaria una nuova forma d'arte che coinvolgesse maggiormente.
E' quello che potrebbe essere il videogioco d'autore. Che amerei definire "novella multimediale".
Detto questo vi esorto a comprare Paradise di Benoît Sokal, non appena uscirà.
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Re: Obsoleti? Fuori moda? Non più attuali?

Messaggioda The Uninvited Guest il sabato 11 marzo 2006, 0:18

Sunemesys ha scritto:Ok, ho iniziato a leggere 'sto topic ma poi gli occhi hanno iniziato a girandolarmi e le ragnatele a spuntare tra la mia faccia e la mano che regge il mouse, per cui son saltato direttamente all'ultimo... però qualcosa ho recepito del significato della discussione e, secondo la legge di Murphy, quel poco è sicuramente sbagliato. Ciononostante, "siccome che son egocentrico", voglio dire la mia.
In effetti da molte parti leggo che il genere delle AG è obsoleto e non attuale, il che se dobbiamo basarci su un punto di vista puramente tecnologico (mi riferisco a il numero di poligoni ecc. ecc.) è più che evidente giacchè in una AG non importa poi tanto quanti oggetti si muovono in contemporanea sullo schermo ed il grado di rifinitura delle textures, giachè probabilmente il player rimane a guardare la stessa schermata per parecchi minuti andando a cliccare un po' ovunque, prima di proseguire. Però mi chiedo se questa disperata ricerca dell'innovazione tecnologica non sia un po' riduttiva per un qualcosa che non andrebbe più considerato sotto il pnto di vista del "gioco" ma sotto la più ampia definizione di arte multimediale. E' noto che i giochi per PC sono sul punto di essere considerati come una nuova forma di espressione artistica, dopo il cinema ed i fumetti. E, come avvenne per il cinema, vanno delineandosi i canoni che distinguono una paccottiglia multimediale da un'opera d'arte. D'altroned anche nel cinema si è alla continua ricerca di innovazione e di qualcosa che produca meraviglia ma questo non rende un film un'opera d'arte. Quante superproduzioni hollywoodiane non sono assurte a opera d'arte mentre ben più misere produzioni hanno ricevuto la palma che le ha rese immortali? Cosa distingue quindi un'opera d'arte da un normale film (e nel nostro caso gioco?) E'... quel "quid", quel qualcosa che immancabilmente trasforma una sequenza di bit (fotogrammi nel cinema) in qualcosa che tocca il cuore. E pur considerando che ogni cosa è soggettiva, una persona di media sensibilità non può non ammirare le atmosfere "al di la del tempo e dello spazio" delle opere di Sokal, l'atmosfera perfettamente introdotta dal filmato introduttivo di Broken Sword. Giochi a volte simili lasciano tracce diverse nella memoria, come nel caso di Black Mirror e Ni.Bi.Ru., interessante per l'atmosfera che crea il primo, scialbo il secondo.
Ok, gli enigmi servono a mettere in moto le rotelle e rendere il gioco un... "gioco" ma non credo sia quello che rende il gioco un "opera d'arte". E' invece la cura con cui l'autore delinea le personalità dei personaggi, anche solo delle comparse, la cura con cui vengono dipinte le scenografie, i dialoghi non scontati, scritti in maniera direi quasi letteraria. Le nuove avventure grafiche, se vogliono continuare a ritagliarsi una fetta del mercato dell'entertainment, devono scrollarsi di dosso la definizione di GIOCO e trtasformarsi in quello che realmente dovrebbero essere: delle opere letterarie multimediali in cui alla scrittura si affianca l'arte figurative e la musica, il tutto con un taglio cinematografico. Un'opera completa quindi, a cui devono collaborare uno staff di artisti.
La letteratura è bella ma ben pochi ormai amano sfogliare le pagine di un buon libro. Il cinema è divertente ma è solo passivo, la musica è un toccasana per la mente ma quanti si fermano per ore a ascoltarla? Era necessaria una nuova forma d'arte che coinvolgesse maggiormente.
E' quello che potrebbe essere il videogioco d'autore. Che amerei definire "novella multimediale".
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Quoto e sottoscrivo quasi tutto... dico quasi, perchè non condivido il tuo approccio da "film interattivo". Per essere coinvolti in questo "progetto multimediale" bisogna prendere delle decisioni, compiere delle azioni e sentirsi parte della storia, cosa che non avviene se il gioco nelle sue meccaniche di gameplay è mal costruito (fermo restando tutto il resto)


Cmq un ottimo esordio sul forum, senza dubbio. Benvenuto =D>
Potrebbe andare peggio..... Potrebbe piovere!!
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Re: Obsoleti? Fuori moda? Non più attuali?

Messaggioda AG_dipendente il sabato 11 marzo 2006, 0:23

Sunemesys ha scritto:Ok, ho iniziato a leggere 'sto topic ma poi gli occhi hanno iniziato a girandolarmi e le ragnatele a spuntare tra la mia faccia e la mano che regge il mouse, per cui son saltato direttamente all'ultimo... però qualcosa ho recepito del significato della discussione e, secondo la legge di Murphy, quel poco è sicuramente sbagliato. Ciononostante, "siccome che son egocentrico", voglio dire la mia.
In effetti da molte parti leggo che il genere delle AG è obsoleto e non attuale, il che se dobbiamo basarci su un punto di vista puramente tecnologico (mi riferisco a il numero di poligoni ecc. ecc.) è più che evidente giacchè in una AG non importa poi tanto quanti oggetti si muovono in contemporanea sullo schermo ed il grado di rifinitura delle textures, giachè probabilmente il player rimane a guardare la stessa schermata per parecchi minuti andando a cliccare un po' ovunque, prima di proseguire. Però mi chiedo se questa disperata ricerca dell'innovazione tecnologica non sia un po' riduttiva per un qualcosa che non andrebbe più considerato sotto il pnto di vista del "gioco" ma sotto la più ampia definizione di arte multimediale. E' noto che i giochi per PC sono sul punto di essere considerati come una nuova forma di espressione artistica, dopo il cinema ed i fumetti. E, come avvenne per il cinema, vanno delineandosi i canoni che distinguono una paccottiglia multimediale da un'opera d'arte. D'altroned anche nel cinema si è alla continua ricerca di innovazione e di qualcosa che produca meraviglia ma questo non rende un film un'opera d'arte. Quante superproduzioni hollywoodiane non sono assurte a opera d'arte mentre ben più misere produzioni hanno ricevuto la palma che le ha rese immortali? Cosa distingue quindi un'opera d'arte da un normale film (e nel nostro caso gioco?) E'... quel "quid", quel qualcosa che immancabilmente trasforma una sequenza di bit (fotogrammi nel cinema) in qualcosa che tocca il cuore. E pur considerando che ogni cosa è soggettiva, una persona di media sensibilità non può non ammirare le atmosfere "al di la del tempo e dello spazio" delle opere di Sokal, l'atmosfera perfettamente introdotta dal filmato introduttivo di Broken Sword. Giochi a volte simili lasciano tracce diverse nella memoria, come nel caso di Black Mirror e Ni.Bi.Ru., interessante per l'atmosfera che crea il primo, scialbo il secondo.
Ok, gli enigmi servono a mettere in moto le rotelle e rendere il gioco un... "gioco" ma non credo sia quello che rende il gioco un "opera d'arte". E' invece la cura con cui l'autore delinea le personalità dei personaggi, anche solo delle comparse, la cura con cui vengono dipinte le scenografie, i dialoghi non scontati, scritti in maniera direi quasi letteraria. Le nuove avventure grafiche, se vogliono continuare a ritagliarsi una fetta del mercato dell'entertainment, devono scrollarsi di dosso la definizione di GIOCO e trtasformarsi in quello che realmente dovrebbero essere: delle opere letterarie multimediali in cui alla scrittura si affianca l'arte figurative e la musica, il tutto con un taglio cinematografico. Un'opera completa quindi, a cui devono collaborare uno staff di artisti.
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Benvenuto da parte mia,bè che dire hai ragione!E' vero oggi le persone vogliono partecipare e per questo che le "AG" possono essere considerate una nuova forma d'arte!
Quoto tutto,tranne il fatto che paradaise dalle sole immagini dovrebbe esser comprato immediatamente se costasse la metà! :?
Luca 6,27-38
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Grazie del benvenuto

Messaggioda Sunemesys il sabato 11 marzo 2006, 1:49

Grazie del benvenuto.
Iniziato Keepsake.
Sembra carino.
Alcune imperfezioni, per quanto riguarda i movimenti di lei, sale le scale come se ci volasse sopra, 10 scalini alla volta, e gli scalini sono sproporzionatamente piccoli se confrontati con le dimensioni del personaggio, e il metodo di movimento è un poco confusionario. Ma mi piace il fatto che le cose che ha in inventario gli si vedono addosso. Ha lo zaino! Meglio di alcuni giochi dove si infilano tutto in tasca, automobili comprese. Ho sempre odiato "l'effetto eta beta" (o Mary Poppins).

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Re: Grazie del benvenuto

Messaggioda AG_dipendente il sabato 11 marzo 2006, 3:22

Sunemesys ha scritto:
Però mi mancano ancora George "Broken Sword" e Kate Walker.

A chi lo dici!Come ti capisco! :cry:
In modo particolare il buon vecchio George Stobart!(una o due "b"?)
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Re: Obsoleti? Fuori moda? Non più attuali?

Messaggioda Guybrush Sheepwood il sabato 11 marzo 2006, 4:09

Sunemesys ha scritto:Ok, ho iniziato a leggere 'sto topic ma poi gli occhi hanno iniziato a girandolarmi e le ragnatele a spuntare tra la mia faccia e la mano che regge il mouse, per cui son saltato direttamente all'ultimo... però qualcosa ho recepito del significato della discussione e, secondo la legge di Murphy, quel poco è sicuramente sbagliato. Ciononostante, "siccome che son egocentrico", voglio dire la mia.
In effetti da molte parti leggo che il genere delle AG è obsoleto e non attuale, il che se dobbiamo basarci su un punto di vista puramente tecnologico (mi riferisco a il numero di poligoni ecc. ecc.) è più che evidente giacchè in una AG non importa poi tanto quanti oggetti si muovono in contemporanea sullo schermo ed il grado di rifinitura delle textures, giachè probabilmente il player rimane a guardare la stessa schermata per parecchi minuti andando a cliccare un po' ovunque, prima di proseguire. Però mi chiedo se questa disperata ricerca dell'innovazione tecnologica non sia un po' riduttiva per un qualcosa che non andrebbe più considerato sotto il pnto di vista del "gioco" ma sotto la più ampia definizione di arte multimediale. E' noto che i giochi per PC sono sul punto di essere considerati come una nuova forma di espressione artistica, dopo il cinema ed i fumetti. E, come avvenne per il cinema, vanno delineandosi i canoni che distinguono una paccottiglia multimediale da un'opera d'arte. D'altroned anche nel cinema si è alla continua ricerca di innovazione e di qualcosa che produca meraviglia ma questo non rende un film un'opera d'arte. Quante superproduzioni hollywoodiane non sono assurte a opera d'arte mentre ben più misere produzioni hanno ricevuto la palma che le ha rese immortali? Cosa distingue quindi un'opera d'arte da un normale film (e nel nostro caso gioco?) E'... quel "quid", quel qualcosa che immancabilmente trasforma una sequenza di bit (fotogrammi nel cinema) in qualcosa che tocca il cuore. E pur considerando che ogni cosa è soggettiva, una persona di media sensibilità non può non ammirare le atmosfere "al di la del tempo e dello spazio" delle opere di Sokal, l'atmosfera perfettamente introdotta dal filmato introduttivo di Broken Sword. Giochi a volte simili lasciano tracce diverse nella memoria, come nel caso di Black Mirror e Ni.Bi.Ru., interessante per l'atmosfera che crea il primo, scialbo il secondo.
Ok, gli enigmi servono a mettere in moto le rotelle e rendere il gioco un... "gioco" ma non credo sia quello che rende il gioco un "opera d'arte". E' invece la cura con cui l'autore delinea le personalità dei personaggi, anche solo delle comparse, la cura con cui vengono dipinte le scenografie, i dialoghi non scontati, scritti in maniera direi quasi letteraria. Le nuove avventure grafiche, se vogliono continuare a ritagliarsi una fetta del mercato dell'entertainment, devono scrollarsi di dosso la definizione di GIOCO e trtasformarsi in quello che realmente dovrebbero essere: delle opere letterarie multimediali in cui alla scrittura si affianca l'arte figurative e la musica, il tutto con un taglio cinematografico. Un'opera completa quindi, a cui devono collaborare uno staff di artisti.
La letteratura è bella ma ben pochi ormai amano sfogliare le pagine di un buon libro. Il cinema è divertente ma è solo passivo, la musica è un toccasana per la mente ma quanti si fermano per ore a ascoltarla? Era necessaria una nuova forma d'arte che coinvolgesse maggiormente.
E' quello che potrebbe essere il videogioco d'autore. Che amerei definire "novella multimediale".
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Premettendo che avevo letto la discussione,ma fino ad ora mi ero limitato a essere passivo nei confronti di quest'ultima e a nn intervenire x' è nata una sorta di diatriba cinico - stoica sul concetto del "termine" e sapevo x certo che nn si sarebbe arrivati da nessuna parte anche con la mia opinione. continuo con l'affermare che il quesito è un bellissimo quesito ma che tende a fornire una moltitudine immensa e vastissima di opinioni + o - contrastanti e talvolta (dipende a quale gioco sia applicato il concetto di questo quesito) si può dare ragione alle une o alle altre opinioni.
Dopo aver letto la suddetta opinione ho pensato immediatamente di quotarla,vedendo che,xò,ero stato ampiamente preceduto da Tug e Ag.
Beh penso che quanto espresso da te,Sun, sia quasi tutto condiviso da me (certo ci sono delle piccole sfaccettature in ogni opinione personale).
Aggiungo inoltre che sono assolutamente daccordo anche sull'odio nei confronti del "l'effetto eta beta" (mi piace come definizione :) )
Credo infine che nn ci poteva essere un bel biglietto da visita migliore.
Un grande esordio sul forum (come ha detto Tug :wink: ).
che dire di +...

BENVENUTO :wink:
Molto appropriato.Combatti come una mucca...
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Re: Obsoleti? Fuori moda? Non più attuali?

Messaggioda Grieverhead il sabato 11 marzo 2006, 13:15

Sunemesys ha scritto:Ok, ho iniziato a leggere 'sto topic ma poi gli occhi hanno iniziato a girandolarmi e le ragnatele a spuntare tra la mia faccia e la mano che regge il mouse, per cui son saltato direttamente all'ultimo... però qualcosa ho recepito del significato della discussione e, secondo la legge di Murphy, quel poco è sicuramente sbagliato. Ciononostante, "siccome che son egocentrico", voglio dire la mia.
In effetti da molte parti leggo che il genere delle AG è obsoleto e non attuale, il che se dobbiamo basarci su un punto di vista puramente tecnologico (mi riferisco a il numero di poligoni ecc. ecc.) è più che evidente giacchè in una AG non importa poi tanto quanti oggetti si muovono in contemporanea sullo schermo ed il grado di rifinitura delle textures, giachè probabilmente il player rimane a guardare la stessa schermata per parecchi minuti andando a cliccare un po' ovunque, prima di proseguire. Però mi chiedo se questa disperata ricerca dell'innovazione tecnologica non sia un po' riduttiva per un qualcosa che non andrebbe più considerato sotto il pnto di vista del "gioco" ma sotto la più ampia definizione di arte multimediale. E' noto che i giochi per PC sono sul punto di essere considerati come una nuova forma di espressione artistica, dopo il cinema ed i fumetti. E, come avvenne per il cinema, vanno delineandosi i canoni che distinguono una paccottiglia multimediale da un'opera d'arte. D'altroned anche nel cinema si è alla continua ricerca di innovazione e di qualcosa che produca meraviglia ma questo non rende un film un'opera d'arte. Quante superproduzioni hollywoodiane non sono assurte a opera d'arte mentre ben più misere produzioni hanno ricevuto la palma che le ha rese immortali? Cosa distingue quindi un'opera d'arte da un normale film (e nel nostro caso gioco?) E'... quel "quid", quel qualcosa che immancabilmente trasforma una sequenza di bit (fotogrammi nel cinema) in qualcosa che tocca il cuore. E pur considerando che ogni cosa è soggettiva, una persona di media sensibilità non può non ammirare le atmosfere "al di la del tempo e dello spazio" delle opere di Sokal, l'atmosfera perfettamente introdotta dal filmato introduttivo di Broken Sword. Giochi a volte simili lasciano tracce diverse nella memoria, come nel caso di Black Mirror e Ni.Bi.Ru., interessante per l'atmosfera che crea il primo, scialbo il secondo.
Ok, gli enigmi servono a mettere in moto le rotelle e rendere il gioco un... "gioco" ma non credo sia quello che rende il gioco un "opera d'arte". E' invece la cura con cui l'autore delinea le personalità dei personaggi, anche solo delle comparse, la cura con cui vengono dipinte le scenografie, i dialoghi non scontati, scritti in maniera direi quasi letteraria. Le nuove avventure grafiche, se vogliono continuare a ritagliarsi una fetta del mercato dell'entertainment, devono scrollarsi di dosso la definizione di GIOCO e trtasformarsi in quello che realmente dovrebbero essere: delle opere letterarie multimediali in cui alla scrittura si affianca l'arte figurative e la musica, il tutto con un taglio cinematografico. Un'opera completa quindi, a cui devono collaborare uno staff di artisti.
La letteratura è bella ma ben pochi ormai amano sfogliare le pagine di un buon libro. Il cinema è divertente ma è solo passivo, la musica è un toccasana per la mente ma quanti si fermano per ore a ascoltarla? Era necessaria una nuova forma d'arte che coinvolgesse maggiormente.
E' quello che potrebbe essere il videogioco d'autore. Che amerei definire "novella multimediale".
Detto questo vi esorto a comprare Paradise di Benoît Sokal, non appena uscirà.

Benvenuto nel forum... Premettendo che non ho capito cosa intendi per "giochi per PC", se intendi solo le Avventure Grafiche oppure se intendi tutti i videogiochi per PC:
nel primo caso, sbaglieresti a pensare che solo i Videogiochi (lo scrivo con la V maiuscola per distinguere le scarse produzioni dai capolavori) del genere dell'AG meritano di essere definite "opere d'arte";
nel secondo caso, getteresti nel cestino un universo di Videogiochi per console che invece non meritano il tuo trattamento.

Ti rispondo quotando TUG:
The Uninvited Guest ha scritto:Quoto e sottoscrivo quasi tutto... dico quasi, perchè non condivido il tuo approccio da "film interattivo". Per essere coinvolti in questo "progetto multimediale" bisogna prendere delle decisioni, compiere delle azioni e sentirsi parte della storia, cosa che non avviene se il gioco nelle sue meccaniche di gameplay è mal costruito (fermo restando tutto il resto)

un videogioco ed in particolare un Avventura Grafica non può essere un'opera letteraria multimediale. Per il semplice fatto che nel videogioco la componente interattiva non si riduce solo a "far proseguire la storia" risolvendo gli enigmi che a questo punto sarebbero solo un ostacolo, ma nel sentirsi Attore del Videogioco stesso, oltre che spettatore/lettore. Prendere delle decisioni, risolvere un enigma in un modo invece che in un altro, dire certe frasi invece che altre; la Storia la costruisce il giocatore e non la dovrebbe soltanto "svelare" andando avanti risolvendo gli enigmi...
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Penso di non essere stato chiaro

Messaggioda Sunemesys il sabato 11 marzo 2006, 23:46

Mi avvedo con sconforto di non essere stato chiaro nell'esprimermi.
Innanzi tutto non intendevo cestinare i giochi per console non considerandoli alla stregua dei giochi per PC, me ne guarderei bene. Mi sono riferito ai soli giochi per PC solamente perchè io... ho un PC per cui intendevo distinguere i giochi... software dai giochi tradizionali (leggi monopoli ecc. ecc.).
La diatriba riguardante l'includere dei "videogiochi" tra le forme d'arte moderna è annosa e non penso di poter in alcun modo essere di aiuto al dipanarsi della stessa. Non sono ne un critico d'arte ne un esperto in videogiochi. Sono solo un comune gamer.
Ma mi rifaccio volentieri a trascorsi storici.
Mi riferisco a quando "la lumiere" era considerato più che altro una curiosita. qualcosa nato dalla tecnologia avanzante, al pari delle prime fotografie su lastra. Nulla di paragonabile alla scultura, alla pittura, alla musica e alla letteratura, le quattro grandi forme d'arte che tanto hanno dato all'umanità. Eppure con il passare del tempo e con l'evolversi "del mezzo" espressivo, ecco la fotografia e il cinema assurgere a forma d'arte riconosciuta. Chi può negare che Helmut Newton sia un artista (tanto per fare un nome?) o Fellini, Zeffirelli, Almodovar, Tornatore, Wenders...
E venendo ai videogames, si obbiatta che i videogames non possono essere considerati arte per alcuni particolari che li distinguono dalle altre forme d'arte, ovvero l'obsolescenza e la mercificazione. PErò vorrei far pensarea "opere" cinematografiche degli anni passati, or come ora obsoleti dal pun to di vista stilistico, scenografico, tecnologico e via dicendo ma innegabilmente opere d'arte (certi film bianco e nero per esempio). Ed inoltre il cinema è il massimo esempio di mercificazione di un'opera d'arte ma seppur "Il cielo sopra berlino" sia stato venduto in milioni di copie chi direbbe che non è un'opera d'arte cinematografica? Non voglio esser preso alla lettera o in assoluto, magari Wim Wenders vi fa schifo più del purè di piselli, ma ciò non togli che la critica magari lo considera un maestro.
Per cui si, magari Broken Sword è vecchiotto tecnologicamente, ma stilisticamente, narrativamente ecc. ecc., inquadrato nell'epoca in cui ha visto la luce, è un capolavoro. Così dicasi per Syberia o altro. D'altronde anche la Venere di Botticelli nessuno la farebbe ai giorni nostri, ma sempre capolavoro è, e seppur Giotto considererebbe le opere del Dadaismo o del Cubismo delle emerite schifezze, sempre opere d'arte sono.
Quando poi mi parlavo di "narrativa multimediale" mi riferisco alla più ampia eccezione del termine "narrativa". Se ogni forma d'arte si evolve, perchè non può evolversi la narrativa e divenire interattiva? Già tempo addietro ci sono state le prime avvisaglie con i libro-giochi che contenevano scelte che permettevano di selezionare vari finali. Esperimento fallito soprattutto a causa della scarsa qualità di tali scritti. L'arte moderna ha visto sempre più il nascere di forme espressive che sono la commistura di diverse discipline: la pittura si protende al di fuori della tela in forme tridimensionali, ingloba fotografie ed oggetti del mondo reale, la scultura incamera televisori accesi e radio non sintonizzate, il teatro vede gli attori recitare dinanzi a schermi televisivi con immagini più o meno astratte, la musica si fa accompagnare da proiezioni video d'effetto, da coreografie sul palcoscenico... La letteratura non è da meno in questa corsa al crossover: ipertesti, ebooks si contaminano di colonne sonore audio e di animazioni in computer graphic. Il tutto diviene lo scenario per gli incubi ed i sogni del futuro, in un flusso ininterrotto di impulsi sensoriali il cui unico scopo è quello di condurre lo "spettatore" ad un diverso stato sensibilità, secondo il volere dell'artista. Ed in questo il videogioco si fa strumento ideale perchè non solo in se accomuna le caratteristiche di varie discipline artistiche ma ha anche l'immenso merito di trasformare lo "spettatore" in parte attiva dell'opera d'arte, inglobandolo in quello che oserei definire il germoglio dell'arte del futuro in cui ognuno "vivrà" l'opera su se stesso, sulla propria pelle, con una stimolazione sensoriale completa.
E' così che vedo quel che verrà: innesti neuronali che trasferiranno in noi l'opera dell'artista multimediale (il cyberartista) e noi nell'opera, trasformando l'immaginario in realtà e la realtà in immaginario.
E noi siamo i testimoni dei primi vagiti di questa nuova avventura.
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Messaggioda Grieverhead il domenica 12 marzo 2006, 15:23

Su quest'ultimo tuo post sono completamente d'accordo. :D
(tranne per Syberia... secondo me sopravvalutato, ho aperto anche un topic tempo fa :wink: )
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Messaggioda Lestat il domenica 12 marzo 2006, 15:54

A Questo punto non sarei assolutamente in grado di fornire alcun contributo alla discussione, scrivo solo per dire che è stato veramente interessante e stimolante leggere le vostre opinioni! Grazie!
Baci Lesy
Mi trovate anche qui! , ma dovete cercarmi bene!
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