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Recensione

New York Crimes

di Mattia Seppolini  

il nostro voto
79
il vostro voto (11 votanti)
70
In breve

A New York i barboni stanno scomparendo uno dopo l’altro, crudelmente arsi vivi, mentre una cicatrice a forma di Y compare sui palmi delle mani di individui apparentemente non collegati tra loro. Se ai governanti della città poco interessa della scomparsa dei senzatetto, Henry White, un giovane e ricco milionario fortemente impegnato in associazioni pro bono, e il suo amico Cooper, sono invece i primi a indagare sulle inquietanti sparizioni. Questi sono due dei tre personaggi che saranno giocabili in Yesterday, mentre il terzo non è altro che l'enigmatico John Yesterday, la cui memoria sembra essere stata completamente cancellata e che si trova coinvolto, suo malgrado, in questa incredibile vicenda.

 

Recensione Completa del 06 Maggio 2012
Una grossa Ypsilon rosso sangue campeggia sulla parete di una stanza, un’inquietante melodia ed alcuni flash di persone urlanti accompagnano la telecamera che lentamente si allontana. Altre scritte ed alcune foto ricoprono la parete, al soffitto sono appese delle manette proprio sopra un pentacolo disegnato con il sangue. Un grido straziante e poi il buio.
Non stiamo parlando di un survival horror ma del modo in cui i Pendulo Studios ci introducono alla loro nuova avventura, New York Crimes. Un’avventura che, come è facile immaginare, si allontana pesantemente da quanto fatto in precedenza dalla software house spagnola che fino ad ora nei suoi lavori aveva sempre posto l’accento sull’umorismo, anche quando si aveva a che fare con omicidi e pericolosi gangster come in Runaway.

Dopo l’introduzione faremo subito la conoscenza del primo personaggio giocabile dell’avventura (saranno tre in totale), ovvero Henry White. Giovane universitario dall’aspetto nerd ma erede di una grandissima fortuna, dedica le sue giornate ad aiutare i senzatetto tramite l’ONG Les Enfants de Don Quichotte, associazione realmente esistente ai quali i Pendulo dedicano il gioco. Proprio i senzatetto di New York sono in grave pericolo: sei di loro sono già stati bruciati vivi da un pericoloso serial killer. Accompagnati dal nostro fedele amico Cooper ci dirigeremo verso Cadway Station, stazione abbandonata e considerata luogo estremamente pericoloso, per raccogliere informazioni sui senzatetto che abitano quel posto e offrire loro aiuto. La fama del posto si rivelerà non essere solo il frutto di dicerie ed Henry si ritroverà a rischiare la sua vita.
Dopo questi eventi ci troveremo catapultati sei anni più tardi: Henry è ormai un potente uomo d’affari che continua ancora a supportare i bisognosi grazie alle sue immense ricchezze. Lo stesso assassino pare essere tornato a colpire, ora non più bruciando le sue vittime ma torturandole con rituali satanici apparentemente riconducibili a quelli utilizzati secoli prima dall’Ordine della Carne. Per risolvere finalmente il caso, Henry si rivolge a John Yesterday, esperto in satanismo, che però durante l’indagine è stato ritrovato senza memoria dopo aver tentato il suicidio e con il simbolo dell’Ordine della Carne inciso sul palmo della mano. É proprio lui che andremo a controllare nel resto del gioco, in un viaggio alla ricerca di informazioni sull’ordine e sul suo passato che riaffiorerà lentamente nella sua mente.
La trama si dipana tra passato e presente in maniera intrigante, con un ritmo serrato e con un buon numero di colpi di scena. E tutto questo senza lesinare espressioni forti e dirette, senza filtri particolari, risultando così adatto ad un pubblico maturo non incline a scandalizzarsi facilmente.
Purtroppo la qualità della narrazione viene in parte minata da quello che probabilmente è il principale difetto del gioco, ovvero la durata: potremo infatti raggiungere i titoli di coda tranquillamente in meno di cinque ore e se questo da una parte consente di avere un ritmo sempre alto, dall’altra non permette di approfondire a dovere eventi e personaggi, lasciando il giocatore con la sensazione che ci sarebbe stato ancora molto da dire. Alcune situazioni si rivelano solo abbozzate ed alcuni passaggi sembrano leggermente affrettati; allo stesso modo personaggi potenzialmente carismatici e dal background non banale, finiscono con l’essere solo accennati o con l’essere ridotti a semplici comparse.
Al termine del gioco saremo inoltre chiamati ad effettuare una scelta che ci porterà a uno dei tre differenti finali (più uno bonus che farà felici i fan dei Pendulo) pensati dagli sviluppatori. Purtroppo sarà quella l’unica scelta da fare durante il gioco, eliminando quindi il fattore rigiocabilità.

Se per quanto riguarda trama e temi le novità sono sicuramente importanti, per il gioco vero e proprio i Pendulo sono andati sul sicuro riproponendo lo schema classico alla base di tutte le loro avventure, quindi enigmi basati principalmente sulla raccolta e l’utilizzo di oggetti e dialoghi lineari con risposte a scelta multipla. La qualità degli enigmi è sicuramente buona, con una giusta dose di intuito e pensiero laterale richiesti per giungere alla soluzione, anche se si sente la mancanza di qualche situazione strutturata in maniera più complessa. Il livello medio punta decisamente verso il basso, in particolare perchè in ogni capitolo (sei in tutto) ci muoveremo sempre tra un massimo di tre o quattro locazioni e una decina di oggetti in inventario (di cui solo alcuni realmente necessari), cosa che indirizzerà facilmente il giocatore verso la soluzione.

Pendulo ha lavorato anche sull’interfaccia di gioco, cercando di renderla il più snella possibile. I movimenti dei personaggi sono stati ridotti al minimo visto che cliccando su un hotspot il gioco si limiterà a mostrarci il dettaglio ingrandito e le opzioni di interazione, mentre il personaggio si sposterà unicamente quando dovrà effettivamente interagire con un oggetto e in questo caso si teletrasporterà al posto indicato tramite una dissolvenza. Come al solito saranno presenti degli aiuti, quello per gli hotspot ed un sistema di indizi integrato molto curato che porterà gradualmente il giocatore alla soluzione. Novità importante è la mancanza di un’opzione di salvataggio: il gioco infatti si incaricherà automaticamente di salvare ogni volta che effettueremo un’azione utile al proseguimento del gioco. Nel caso volessimo riprendere il gioco da un punto precedente avremo a disposizione uno storyboard che ci aiuterà a tenere traccia dei nostri progressi e ci consentirà di tornare al punto desiderato e riviverlo.
Visto il grosso lavoro di rifinitura fatto, stona leggermente la gestione dell’inventario (presente in basso): infatti per utilizzare un oggetto sarà necessario trascinarlo fuori dall’inventario, operazione non proprio intuitiva anche perchè, quando si rilascerà il tasto del mouse se ci si troverà sopra un hotspot il gioco interpreterà la cosa come una richiesta di interazione, anche se non voluta.

Tecnicamente, come Pendulo ci ha ormai abituati, siamo a livelli di eccellenza. Graficamente abbiamo fondali e personaggi di altissima qualità, realizzati con il loro tipico stile cartoon che riesce ad adattarsi alle nuove ambientazioni, decisamente più cupe, ed ai temi trattati. Il sonoro si attesta su buoni livelli senza però eccellere (forse l’unico aspetto tecnico in cui i Pendulo non hanno mai brillato particolarmente), mentre il doppiaggio completamente in italiano (purtroppo limitato ai soli dialoghi, per i commenti agli oggetti ci dovremo affidare per forza ai sottotitoli) si attesta su un livello di eccellenza con una traduzione decisamente curata, anche se con qualche errore di battitura nei sottotitoli.
Ancora molto curata la confezione proposta da Fx Interactive, con un manuale corposo e completamente a colori e, previa la registrazione del gioco sul sito, la possibilità di scaricare la guida completa e di ottenere punti Fx da sfruttare nel loro store.

NYC si presenta come un titolo dai due volti. Da una parte un prodotto valido, un tentativo coraggioso ed in parte riuscito di Pendulo di proporre qualcosa di diverso dai suoi standard, in un periodo in cui è sempre difficile vedere nuove IP, soprattutto se così diverse dalle produzioni precedenti della software house. D’altra parte viene penalizzato dall’estrema brevità e dalla semplicità di fondo che non gli permettono di esprimere al meglio le sue potenzialità e che probabilmemte farà storcere il naso a chi è alla ricerca di qualcosa di più corposo. Un titolo che andrebbe comunque provato ma che lascia l’impressione di un’occasione sprecata per proporre un titolo di ben altro livello.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Pendulo Studios
Publisher: Crimson Cow
Distributore: FX Interactive
Data Rilascio: 30/03/2012
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Thriller
Grafica: 2.5D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7
Processore: 2 Ghz
RAM: 1 GB
Scheda Video: compatibile DirectX 9
Hard Disk: 4 GB
Supporto: 1 DVD
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