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Recensione

Wanda - A Beautiful Apocalypse

di Stefano Rossitto  

il nostro voto
70
In breve

Wanda è una storia minimalista, ricca di puzzle narrativi che racconta le vicende di due forme di vita robotiche alla ricerca della felicità, di compagnia e della speranza in un solitario mondo post-apocalittico.

 

Recensione Completa del 31 Agosto 2016
Quello della produzione indie è diventato, nel corso degli ultimi anni, un fenomeno familiare per noi amanti dell’avventura, noi che non ci stupiamo più di fronte a un titolo prodotto da una manciata di persone come questo Wanda: A Beautiful Apocalypse. La Kodots Games, software house specializzata nella produzione di gdr in 2D, si affaccia così sul mercato con questo titolo che, sebbene non sia precisamente un’avventura grafica ne conserva comunque alcuni tratti distintivi. Vediamo insieme i risultati di questo esperimento.

Diciamo da subito che il primo termine che viene in mente pensando a un giudizio complessivo è “minimalistico”. Wanda è un puzzle game veramente breve, tanto che potrete portarlo a compimento in una manciata d’ore (direi al massimo quattro). La storia raccontata riguarda due robottini che si risvegliano in un mondo apocalittico devastato da qualche strano fenomeno o avvenimento, sul quale dovrete fare luce durante le vostre peregrinazioni nel silenzioso mondo di gioco. Della trama in sé non si può dire molto di più, giacché il filone principale sarà l’unico che verrà trattato nel dipanarsi della vicenda.

I puzzle inseriti nel gioco sembrano quasi più un pretesto per far sì che la narrazione preveda in qualche modo l’intervento del giocatore, o per allungare leggermente l’esperienza di gioco. Dico leggermente perché, a conti fatti, questi puzzle sono pochi e spesso semplici da portare a termine. Affronterete infatti circa quattro/cinque puzzle un po’ più ostici, mentre il resto scorre in maniera automatica.

Qualitativamente i puzzle sono congegnati bene, soprattutto quelli dove si ha il controllo contemporaneo dei due personaggi principali. In un paio di casi la vostra materia grigia sarà davvero messa a dura prova, fortunatamente senza mai incorrere in nessun tipo di frustrazione (anche considerando il sempre utile tasto di SKIP che comparirà in automatico dopo un certo numero di tentativi). Come accennato in apertura, però, il problema sta più nella quantità che nella qualità; sicuramente uno sforzo in più si poteva fare, ma la domanda è: lo si voleva fare?

Sì, perché l’impressione è che si volesse dare molto più spazio all’ambito narrativo trascurando volutamente il gameplay o, per meglio dire, usando il gameplay solo per veicolare una sensazione di collaborazione tra i due personaggi che risulta il cardine della storia vera e propria. I puzzle, infatti, saranno irrisolvibili senza calibrare per bene le mosse dei due robot, ciascuno indispensabile per il proprio compagno di viaggio. Analizzandolo da questo punto di vista, il sistema dei puzzle acquisisce un senso extra che lo valorizza e lo integra con lo scopo centrale del prodotto: emozionare.

Non parlo di emozioni con leggerezza e non voglio dire che Wanda voglia configurarsi come un prodotto strappalacrime, ma semplicemente affermare che riesca in qualche modo a toccare le corde del giocatore. Restare completamente impassibili di fronte ai due esseri bionici che controlliamo risulta arduo, mentre affezionarsi si rivela quasi un automatismo o un riflesso involontario: la verità è che i due protagonisti sono adorabili per aspetto e per voce. Analizziamo proprio questi ambiti.

Visivamente Wanda non fa gridare al miracolo, con una risoluzione decisamente bassa per gli standard attuali. Anche qui l’impressione è che agli sviluppatori non importasse puntare su questo fattore, ritenendone più importanti altri. La grafica risulta così molto semplice, graziosa, ma mai impressionante o ambiziosa. C’è una certa ripetizione di assets, un riciclo di animazioni – peraltro limitate – e un certo abuso della tecnica di fade out per coprire punti in cui dovrebbe esserci un’animazione importante. Nonostante tutto l’effetto finale risulta gradevole, ma gravita quasi completamente intorno alle buffe espressioni facciali o vocali dei protagonisti.

Se c’è un ambito in cui Wanda brilla davvero è sicuramente quello sonoro, partendo proprio dalle voci dei robottini. Non che ci sia un doppiaggio vero e proprio, visto che i personaggi si esprimono con suoni robotici incomprensibili, ma le espressioni e le situazioni aiutano a intuire quello che stanno dicendo o quello che provano, in linea generale senza possibilità di fraintendere ciò che avviene su schermo.

Per quanto riguarda la musica di accompagnamento ci troviamo dinnanzi a una qualità rara, soprattutto in produzioni di carattere indipendente. La splendida colonna sonora composta da David Lister riesce a sublimare le sensazioni trasmesse dal gioco, ad accompagnare le situazioni alla perfezione, a riempire quei buchi che la produzione in generale può aver lasciato. La semplicità dei suoni usati è l’ideale per un gioco che della semplicità sembra aver fatto un cavallo di battaglia, e la colonna sonora varrebbe da sola l’acquisto del gioco. Da questo punto di vista, non si può che assegnare una promozione a pieni voti.

Tirando le somme, a chi potrebbe piacere questo Wanda: A Beautiful Apocalypse? Personalmente mi sento di consigliarlo a chiunque abbia voglia di chiudersi un pomeriggio o due in compagnia di una vicenda in grado di regalare sorrisi, suscitare tenerezza e, chissà, far venire un bel nodo alla gola. La scarsa longevità del titolo viene bilanciata da un prezzo di mercato davvero accessibile, l’ottimo accompagnamento musicale regala un piacere che spesso ci viene negato nelle odierne avventure grafiche.

Purtroppo bisogna rivolgere l’attenzione anche agli evidenti difetti, in particolar modo una giocabilità volutamente limitata e che in poche occasioni riesce a divertire da un punto di vista prettamente ludico. Nonostante questo Wanda si dimostra un titolo valido e in grado di lasciare qualcosa al giocatore, il quale difficilmente si alzerà dalla sedia senza sentirsi un minimo smosso dall’esperienza appena vissuta.

A voi l’ardua sentenza: avete voglia di passare qualche ora in mezzo a questa splendida apocalisse?

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Kodots Games
Data Rilascio: 03/06/2016
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Fantascienza
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Tastiera
Sottotitoli: Inglese
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