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Recensione

To the Moon

di Adriano Bizzoco  

il nostro voto
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In breve

La dottoressa Eva Rosalene e il dottor Neil Watts sono specializzati nel manipolare i ricordi delle persone, ricostruendoli a piacimento del paziente e consentendogli così di rivivere un'esistenza diversa e di riparare a tutti i rimpianti e le scelte incompiute. L'operazione è però delicata e mette a serio rischio la vita dei soggetti: per questo viene compiuta solo su persone in fin di vita. In To the Moon seguirete il processo di ricostruzione dei ricordi di un anziano signore di nome Johnny. Nei panni di Rosalene e Watts, scoprirete passo dopo passo la vita di Johnny, fino al compimento del suo più grande desiderio: andare sulla Luna.

 

Recensione Completa del 03 Febbraio 2012
In un periodo non proprio ricco di avventure memorabili, può capitare di scoprire quasi per caso un piccolo capolavoro nel vasto sottobosco dello sviluppo indipendente. Perchè in fondo lo sappiamo tutti: non serve avere a disposizione un budget stellare o un motore grafico di ultima generazione per creare una buona avventura, ma è indispensabile avere qualcosa da dire, qualcosa da raccontare, delle emozioni da trasmettere. Ed è proprio questo ciò di cui stiamo parlando: To the Moon è un piccolo capolavoro di narrazione, sviluppato da Freebird Games, un team indipendente guidato da Kan Gao (autore e game designer), e in vendita per meno di 10 dollari, in lingua inglese, su diversi portali di digital delivery internazionali (presto anche su Zodiac).
Ma procediamo con ordine...

La bella sequenza introduttiva ci porta subito all'interno di quello che sarà il teatro delle vicende narrate nell'arco di tutto il gioco: ci troviamo nei pressi di un suggestivo promontorio dominato da un faro e da una villa poco distante; da un'auto parcheggiata (se così si può dire) lì vicino, scendono due personaggi (che personalmente faccio fatica a definire protagonisti, ma ci torniamo più avanti...) in camice bianco. Si tratta di Eva Rosalene e Neil Watts, due medici al soldo di una compagnia - la Sigmund Corp. - specializzata in un servizio molto particolare: con un macchinario in loro possesso, offrono alle persone in fin di vita una possibilità di realizzare i loro sogni inespressi, riscattando così la loro intera esistenza, o di rimediare ai loro più grandi rimpianti, ricostruendo artificialmente la loro memoria, alterando i fatti e generando nuovi ricordi. Eva e Neil si trovano su quel promontorio perchè hanno ricevuto un nuovo incarico: l'anziano signore proprietario di quella villa è in fin di vita e vuole avvalersi del loro macchinario. Johnny (questo il nome dell'uomo) ha però espresso un desiderio molto preciso e insolito: vuole andare sulla Luna. Niente paura, la tecnologia di cui si avvalgono i due medici è capace di qualunque cosa, a patto però di raccogliere informazioni sul passato del soggetto in numero sufficiente da poterlo ricostruire partendo da lontano. Questo naturalmente richiederà una ricerca minuziosa e una serie di "salti" all'indietro tra i ricordi di Johnny, che ci porteranno a rivivere la sua intera esistenza al contrario. E in questo viaggio a ritroso faremo la conoscenza di altri personaggi-chiave per la vita di Johnny, a partire da sua moglie River (scomparsa qualche anno prima) e il racconto della storia d'amore tra i due sarà una componente essenziale dell'intera avventura. In tutto ciò naturalmente non mancheranno le complicazioni - in parte legate alle condizioni di salute di Johnny che richiederanno una vera e propria corsa contro il tempo, prima che l'uomo chiuda gli occhi per sempre - così come i colpi di scena; il lavoro di Eva e Neil sarà di fatto molto più difficile di quanto potesse sembrare inizialmente.

Dicevo che i protagonisti sarebbero Eva e Neil, i due personaggi controllati a fasi alterne dal giocatore, ma questa è una definizione solo formale. Perchè in realtà Eva e Neil, così come il giocatore, per larga parte dell'avventura saranno spettatori di quanto raccontato e vissuto nella mente di un uomo. Sì perchè i veri protagonisti di To the Moon sono proprio Johnny e River: vi garantisco che non potrete fare a meno di affezionarvi alla loro storia, seguendo con totale coinvolgimento l'evolversi (al contrario) delle loro vite, le difficoltà, le delusioni, i momenti di gioia, e non ultima la loro forza d'animo.
In tutto ciò è naturale che il ruolo giocato da Eva e Neil sia marginale, almeno sotto l'aspetto della narrazione, sebbene sia comunque prezioso. In particolare la loro funzione è quella di un contrappeso, capace di mantenere il giocatore concentrato sul "presente" narrativo e allo stesso tempo di non lasciare che la storia di Johnny sfoci nella pateticità.
C'è da dire che, mentre i personaggi di Johnny e River sono definiti fin da subito, quelli di Eva e Neil crescono con il progredire degli eventi. In particolare l'atteggiamento quasi da "spalla comica" che Neil assume per i due terzi del gioco, può risultare a tratti gratuito. Ma anche loro due, alla fine, sapranno riservare al giocatore una buona dose di sorprese (oltre a un incredibile cliffhanger conclusivo, che lascia aperta la porta a un secondo capitolo).

To the Moon è stato realizzato sfruttando un tool di sviluppo dedicato agli RPG (giochi di ruolo), in particolare a quelli in stile nipponico che anni fa furoreggiavano sulle console a 16 bit come il Super Nintendo; addirittura all'inizio dell'avventura vi imbatterete in una specie di citazione comica del tipico sistema di combattimento di questi videogames. La conseguenza (voluta) è che l'aspetto grafico è quello che potrebbe avere un Final Fantasy 4 piuttosto che un Chrono Trigger: visuale dall'alto, personaggi deformati in stile quasi cartoon, tanti pixel e tanti colori; il primo impatto con To the Moon, infatti, trasmette una sensazione squisitamente retrò.
Lo stesso gameplay è direttamente influenzato dal metodo di sviluppo, infatti è possibile controllare il movimento dei personaggi sia con il mouse (in modalità punta&clicca), sia con la tastiera. Per tutte le interazioni con l'ambiente, gli oggetti e i personaggi, invece, si deve ricorrere al solo mouse. Cliccando il tasto destro è possibile richiamare un'interfaccia che ha al suo interno un inventario (il cui utilizzo è in realtà sporadico), un archivio per delle note che vengono raccolte nel corso dell'avventura (brevi annotazioni di Eva e Neil riguardanti oggetti o persone importanti per la vita di Johnny) e un indicatore che mostrerà in qualsiasi momento le condizioni di salute di Johnny attraverso il suo encefalogramma.
Altro elemento importante dell'interfaccia è la barra superiore dello schermo, a scomparsa, in cui trova spazio una timeline della vita di Johnny, con un segnalino che mostra in quale punto della sua esistenza ci troviamo.
Una menzione speciale va alla colonna sonora: un altro piccolo capolavoro nel capolavoro, peraltro venduta separatamente attraverso il sito dello sviluppatore e i cui proventi sono per metà destinati a un'associazione che si occupa di autismo (anch'esso un elemento che troverà spazio nel gioco). Le tracce che la compongono, ruotano attorno al tema principale che è un bel brano eseguito al pianoforte, nel gioco scritto da Johnny e dedicato a River. Inoltre non mancheranno temi più cupi e una canzone con una traccia vocale femminile, a sottolineare numerosi passaggi del racconto. To the Moon non è doppiato e dunque non ci sono voci, ma i personaggi spesso accompagneranno alcune espressioni con buffe animazioni e altrettanto buffi effetti sonori.

Enigmi? Davvero credete che un'avventura si regga solo e soltanto se ci sono degli enigmi? In questo caso dovrete fare a meno di interazioni tra gli oggetti o rompicapo particolarmente ostici. Il gameplay di To the Moon è totalmente asservito alla necessità di raccontare questa splendida storia.
Nella prima parte del gioco, quando l'obiettivo è scavare nella mente di Johnny e procedere a ritroso nel suo passato, Eva e Neil non faranno altro che scandagliare scene del suo passato alla ricerca di 'memento', ossia elementi di grande importanza per Johnny, attraverso cui effettuare un ulteriore salto all'indietro. Ogni memento individuato richiede la risoluzione di un semplice rompicapo, in cui tocca ricostruirne l'immagine tramite una specie di puzzle.
Nella seconda parte (fino alla conclusione dell'avventura), invece, la ricerca di elementi utili alla risoluzione dei problemi che sorgeranno si farà un po' più complicata, mentre ci saranno solo un paio di sequenze in cui è richiesta una maggiore abilità da parte del giocatore; una in particolare - nei panni di Neil - è quasi degna di un platform, con alcuni ostacoli da superare, ma la difficoltà è comunque molto bassa. La conseguenza, va da sè, è che la longevità del gioco non è particolarmente alta, attestandosi sulle cinque ore scarse.

Tirando le somme, siamo al cospetto di un grandissimo gioco. Poco importa se la grafica è poco convenzionale per un'avventura e il gameplay non brilla per varietà o difficoltà. To the Moon merita di essere giocato per ben altri motivi, a partire dalla sua storia, narrata benissimo e appassionante, oltre che impreziosita da una colonna sonora bellissima. Credetemi se vi dico che non potrete fare a meno di affezionarvi a Johnny e River. E credetemi soprattutto se vi dico che, quando lo porterete a termine, lo farete con un nodo in gola e forse gli occhi lucidi.
Naturalmente il fatto che sia localizzato solo in inglese può rappresentare un ostacolo al momento, ma se tutto va bene dovrebbe essere distribuito presto anche in italiano.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Freebird Games
Data Rilascio: 02/11/2011
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, Linux, MAC, Nintendo Switch, PC
Caratteristiche
Genere: Psicologico
Grafica: 2D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
Ricerche
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