Strong Bad si rifiuta di versare la tassa sulle email imposta dal Re della CittĂ , e per questo viene posto agli arresti domiciliari. Una volta liberatosi da questo asfissiante imprigionamento, decide di riunire le locali fazioni in guerra sotto un'unica egida, quella della "Strong Badia". Gli USA saranno pronti a farsi guidare da un governatore tanto straordinario?
Eccoci di fronte al secondo capitolo della saga di
Strong Bad's Cool Game for Attractive People, gioco basato sulle avventure di un improbabile lottatore messicano che ha riscosso un discreto successo di pubblico in occasione della
sua prima uscita.
Strong Badia the Free inizia come il suo predecessore con uno Strongbad intento a rispondere alle e-mail dei suoi fan, incurante del fatto che il “Re della Città ” ha imposto un’assurda tassa sulla posta elettronica; imposta che poco dopo costringerà Strong Bad a passare un certo periodo agli arresti domiciliari a causa della sua insolvenza.
Durante il periodo di detenzione Strong Bad matura l’assurda idea di creare il suo piccolo feudo indipendente, Strong Badia appunto. L’idea è talmente folle che non può che attecchire subito nel gruppo di assurdi personaggi che popolano l’universo di Strong Bad, tanto che ognuno crea un proprio Stato in miniatura, dividendo tutta l’area di gioco in piccoli paesi, ciascuno con le proprie caratteristiche.
Per quanto riguarda il lato umoristico, gli sviluppatori di
Telltale sembrano aver fatto decisamente tesoro dell’esperienza del
primo Strong Bad: se nel primo capitolo infatti si rideva abbastanza, nel secondo ogni staterello è l’occasione per sfoderare un intero arsenale di battute, giochi di parole e ammiccamenti satirici, fermo restando che è necessaria una buona conoscenza dell’inglese e di una certa “sottocultura” informatica per apprezzarne le sottigliezze. Purtroppo il lato prettamente “adventure” rimane decisamente sotto tono. L’impressione generale è che gli enigmi siano solo lo scomodo intermezzo tra una scenetta divertente e l’altra, e non ci si riesce a liberare dalla sensazione di venire letteralmente “spinti” lungo tutta l’esperienza di gioco, tanto che un giocatore con una certa esperienza in fatto di avventure grafiche non dovrebbe impiegare più di un pomeriggio per venire a capo di
Strong Badia the Free.
Il reparto degli extra risulta, questo sì, decisamente potenziato. Se
nel primo capitolo facevamo a botte con i serpenti, nel secondo siamo alle prese con Math Kickers: Algebros, una parodia dei picchiaduro a scorrimento in stile anni '80 in cui però per vincere si deve saper fare i conti. Una trovata geniale che ci permette inoltre di sbloccare soprese, oggetti e bonus nascosti.
Tirando le somme su questo secondo capitolo della
serie di Strong Bad, non si possono che confermare le buone impressioni e i punti deboli che giĂ avevano caratterizzato il
precedente episodio. Da un lato troviamo una grafica originale e accattivante, dialoghi e situazioni assurde e divertenti, con una qualità generale decisamente elevata in rapporto al prezzo. Trattandosi però di un gioco d’avventura il nostro giudizio non può prescindere dalla bassa qualità e difficoltà degli enigmi. Come se non bastasse, alla fine del poco tempo necessario a concludere il gioco, verrete premiati con un finale che lascia decisamente l’amaro in bocca per come è stato tirato via, come se gli sceneggiatori avessero finito le idee. Questi i punti salienti su cui i ragazzi di
Telltale dovranno lavorare per consentire alla serie di fare un salto di qualità . Per quanto vi riguarda, se siete alla ricerca di qualche oretta di risate senza pensieri, Strong Badia the Free si rivelerà perfetto per i vostri scopi, ma non chiedetegli molto di più. A breve è atteso
il terzo capitolo, vedremo se stavolta sotto le risate ci sarĂ anche un gioco vero e proprio.