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Recensione

The 7th Guest

di Adriano Bizzoco  

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In breve

Entra nella casa maledetta del giocattolaio Henry Stauf e risolvi i puzzle per venire a capo di un incredibile mistero. Nel 2019 è stata rilasciata una remastered con miglioramenti grafici, di gameplay e contenuti speciali.

 

Recensione Completa del 10 Febbraio 2006
The 7th Guest, realizzato dalla Trilobyte e pubblicato dalla Virgin nel 1993 fu una delle prime avventure grafiche a sfruttare il famigerato Full Motion Video (FMV), integrandolo ai propri ambienti 3D. E per questo è giusto ricordarla; il resto, invece, sarebbe da dimenticare. Ma andiamo con ordine..

Settant'anni fa un certo Henry Stauf, un giocattolaio giunto da poco in paese, si arricchì vendendo i suoi prodotti. Nel frattempo, però, i bambini del posto che li acquistavano cominciarono a morire. Egli ne fu incolpato e ben presto i paesani cominciarono ad odiarlo. Con il cuore ricolmo d'odio e rabbia verso i suoi concittadini, Henry decise di costruire quella splendida casa che vedete in copertina (in perfetto stile Addams) e si rintanò lì dentro per il resto della sua vita. Ora...mi sembra normale che una persona reclusa come fosse un giocatore di MMORPG, debba pur trovare un passatempo alternativo. Ecco, quindi, che il simpatico Henry decide di invitare sei persone a trascorrere una nottata in casa sua. (A questo punto urge una precisazione: più di una recensione afferma che i sei personaggi vengono invitati per una festa, in cambio di promesse di donazioni da parte di Henry; in più si aggiunge che il settimo ospite è il giocatore che rivisita la casa dopo settant'anni. Il sottoscritto, però, ha interpretato la storia diversamente. Se ritenete che io mi sia sbagliato, fatemelo notare tramite forum, email o insulti gratuiti.)
I sei pesci lessi che abboccano, come avrete modo di vedere, hanno tutti motivazioni particolari per partecipare e, soprattutto, hanno tutti desideri particolari (una coppia infelice che si scoppierà, un mago alla ricerca della magia vera, una vecchia snob che vuole tornare giovane, una donna dai facili costumi, un uomo avido alla ricerca di vile denaro). Sono proprio i desideri a spingere i sei sventurati ad accettare l'invito e, Henry, si mostra ben lieto di esaudire qualsiasi desiderio della persona che riuscirà a scoprire il segreto della casa, o meglio del settimo ospite. Eh sì, perchè in realtà quella notte non erano solo sei a ballare l'alligalli, ma sette. Chi era il settimo? Non sarò certo io a dirvelo. Ma oggi, dopo quasi tre quarti di secolo, noi, intrepidi esploratori, ci addentriamo nella casa abbandonata, giusto in tempo per rivedere quelle scene ectoplasmatiche rievocate e cercare di capire cosa diavolo avvenne quella sera.
Fin qui, le premesse per una buona avventura horror ci sono tutte. Ma basteranno?

Quando The 7th Guest fece la sua prima comparsa, oltre al già citato FMV, poteva vantare anche innovazioni a livello di ambienti: la grafica 3D, infatti, è quella che ispirerà tutto il filone dei film-interattivi. Trattandosi di uno dei primissimi titoli appartenenti a questo genere, la resa grafica degli attori digitalizzati sarà abbastanza scarsa (qualcuno storcerà il naso quando si renderà conto che i volti in alcuni casi sono imperscrutabili a causa dei pixel...ma non disperate, c'è di peggio nella vita). Se vi può consolare, la casa è realizzata in maniera ottima, riuscendo a garantire quel pizzico di atmosfera di cui la trama necessita.

Per quanto riguarda l'apparato sonoro (rumori e sottofondo), non c'è nulla da eccepire, perchè è tutto fatto discretamente. Qualche perplessità, ancora una volta, può sorgere per quanto riguarda le scene in FMV: il doppiaggio in inglese è scarsino, così come la stessa recitazione dei personaggi. La cosa che potrebbe infastidire maggiormente, però, resta il volume basso delle scene filmate (vi consiglio caldamente di affinare l'udito o indossare un paio di cuffie, per non lasciarvi sfuggire frasi utili per la risoluzione degli enigmi).

L'interfaccia è quella che ben presto diverrà classica per i first-person adventure, con l'aggiunta di un tocco horror: una bella manona scheletrica ci indicherà le direzioni in cui è possibile muoversi, un cranio con cervello in vista indicherà la presenza di enigmi, un occhietto (dalla pupilla blu o castana) fungerà da puntatore durante la risoluzione degli stessi, una sottospecie di dentiera (o forse è una bocca? ) farà partire animazioni sparse e ci farà interagire con alcuni passaggi segreti, infine una maschera svolazzante farà partire le scene dei personaggi. Non c'è inventario, nè oggetti da raccogliere/usare, non ci sono frasi da scegliere per eventuali dialoghi (e mi pare ovvio...stiamo visitando la casa a 70 anni di distanza da quando è accaduto tutto ciò che vediamo, grande Giove!).

Come ultimo punto in analisi, ho riservato la giocabilità e, più in generale, come funziona il gioco. Questa risulta sicuramente la caratteristica più controversa di The 7th Guest. Nel corso dell'avventura, infatti, ci ritroveremo a dover passare di stanza in stanza (nell'ordine che vogliamo) con il solo scopo di risolvere ogni enigma in essa contenuto. Nella totalità dei casi andrà così: entrando nella camera si assisterà ad un primo filmato, al seguito del quale dovremo risolvere il rompicapo presente nei dintorni; fatto questo, assisteremo ad un altra scenetta. Finito? Ok, passiamo ad un'altra stanza... E via di seguito, fino a completare tutte le stanze della casa (di volta in volta, se ne sbloccheranno alcune, prima chiuse). Ogni volta, almeno secondo l'intenzione dei (non più) ragazzi della Trilobyte, dovremmo avere un tassello in più per capirci qualcosa della storia. Il problema, però, sta proprio in questa impostazione: la risoluzione degli enigmi diventa una merce di baratto per avere un nuovo pezzo di trama, rimanendone totalmente avulsa.

Una nota sulla difficoltà: ho letto in diverse recensioni che gli enigmi sarebbero difficili. Questo non corrisponde al vero. In realtà gli enigmi di The 7th Guest sono tutti piccoli rompicapo, impermeati sulla logica. Con un po' di pazienza spesa per capirne il funzionamento, non basta poi molto per risolverli. La difficoltà, e quindi la longevità del prodotto, dipendono essenzialmente da quanta "virtù dei forti" si possiede (in fondo ce ne sono di molto più difficili...ciao ciao GameTek).

The 7th Guest va dunque considerato per ciò che è: un antesignano nel genere dei cosiddetti film interattivi. Per il resto lo potreste tranquillamente considerare alla stregua di una Settimana Enigmistica, con un po' più di atmosfera. Personalmente ve lo consiglio per cultura personale e per trascorrere qualche ora in compagnia di abbordabilissimi rompicapo.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Trilobyte
Publisher: Virgin Games
Data Rilascio: 01/04/1993
Piattaforma: Android, iPad, iPhone, MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Puzzle
Grafica: FMV
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: DOS/Win95
Processore: 386
RAM: 2 MB
Scheda Video: SVGA
Hard Disk: 10 MB
Supporto: 2 CD
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