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Recensione

Return of the Obra Dinn

di Andrea Canino  

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In breve

Alla fine del 1802 la nave mercantile "Obra Dinn" partì da Londra diretta in Oriente con oltre 200 tonnellate di beni commerciali. Sei mesi dopo non aveva raggiunto il passaggio di controllo al Capo di Buona Speranza e venne dichiarata dispersa in mare. La mattina del 14 ottobre 1807 la Obra Dinn ritorna in porto con le vele danneggiate e senza equipaggio. Come ispettore assicurativo della East India Company di Londra dovrai ricostruire l'accaduto.

 

Recensione Completa del 01 Febbraio 2020
Please forgive me. For everything.

Return of the Obra Dinn, secondo gioco di Lucas Pope dopo Papers, Please, è l'avventura investigativa più difficile mai concepita e, al netto di qualche piccolo difetto, un capolavoro indimenticabile. Per finire il gioco sono state necessarie circa 20 ore, ma il tempo impiegato non rende l'idea dell’impegno mentale richiesto e dell'intensità dell’esperienza.
Nel 1803 l'Obra Dinn, vascello appartenente alla Compagnia delle Indie Orientali, scompare in circostanze misteriose. Quattro anni dopo la nave rientra nel porto inglese di Falmouth senza persone a bordo. Un ispettore assicurativo viene allora incaricato di ricostruire cosa è accaduto e, prima di salire sulla nave, riceve una bussola denominata Memento Mortem e un diario scritto da Henry Evans, un sopravvissuto. Il diario contiene una cartina geografica con la rotta della nave, le piante dei ponti e della stiva, la lista delle persone a bordo, sessanta fra membri dell'equipaggio e passeggeri, con relativi ruoli e nazionalità, tre disegni che li ritraggono in gruppi e una lunga serie di pagine vuote. Non appena inizierete a esplorare la nave (si gioca con la tastiera), scoprirete dei cadaveri ridotti in stato scheletrico. Usando la bussola su ciascun corpo, verrete riportati all'istante in cui è morto: potrete quindi scoprire cosa gli è accaduto, assistendo in molti casi a brevi dialoghi, e spostarvi nelle limitate vicinanze, per vedere quali altre persone fossero presenti, dove si trovassero e cosa stessero facendo, e per scoprire eventuali altri cadaveri che non erano fisicamente sul relitto e che vi si materializzeranno una volta scovati.
Il vostro compito sarà dunque quello di collegare ciascuno dei sessanta nomi sulla lista a una delle persone ritratte nei disegni e di identificarne la causa della morte fra un ampio elenco di possibilità, ricostruendo così le tragiche vicende avvenute sulla nave, divise in dieci capitoli. Una volta trovato, ogni morto va a riempire due pagine di uno dei nove capitoli, a seconda della macrovicenda in cui è implicato: a sinistra dovrete indicare chi è e la sua sorte e potrete rileggere in basso i dialoghi del suo flashback, a destra è riportata la posizione del corpo sulla piantina e mostrato chi altro era presente al momento della sua morte. Non si può nascondere che il gameplay sia ripetitivo, essendo limitato alla ricerca dei cadaveri, visione dei relativi flashback e identificazione, e che si poteva forse aggiungere qualche variante, ma fortunatamente le situazioni e le vicende che scoprirete sono varie e sorprendenti. L'elevata difficoltà dipende dal fatto che gli indizi, soprattutto nei dialoghi ma anche visivi, sono ridotti all'osso, forse troppo, che ci sono molte persone con la stesse qualifiche, che in certi casi non è così immediato capire cosa sia effettivamente avvenuto e che le ipotesi corrette vengono confermate non una alla volta, ma tre per volta. In ogni flashback dovrete dunque leggere con la massima attenzione i brevi dialoghi ed esaminare con grande puntigliosità gli ambienti disponibili, la posizione di tutti i personaggi e le loro azioni in quel momento. Inoltre i tre disegni del diario sono ricchi di informazioni e vi saranno molto utili.
Return of the Obra Dinn è un capolavoro in ogni sua componente. Il gameplay e l’interfaccia del diario a esso legato sono davvero realistici e soddisfacenti, fra i migliori mai creati nel genere investigativo, anche se il gameplay basato su l'identificazione attraverso l'analisi dei dettagli e l'incrociare le informazioni deriva dal precedente Papers Please. La storia, seppur un po' oscura in certe parti, è in ambito piratesco la più affascinante dai tempi di Monkey Island. Se si vuole trovare un difetto, il capitolo mancante della storia, che scoprirete solo dopo aver finito l'investigazione, non riserva grandi sorprese.
Dal punto di vista tecnico l'avventura raggiunge l'eccellenza sia nella grafica, in pixel art a un solo bit eppure straordinaria per realismo immersivo e resa degli ambienti tridimensionali, che nel sonoro, l'aspetto più impressionante del gioco e degno di un film hollywoodiano, e nelle musiche, davvero di grande impatto e con sonorità simili a quelle di Papers Please. In conclusione Return of the Obra Dinn si rivela un'avventura investigativa memorabile, forse la migliore mai creata, di certo la più difficile e intensa. Dopo lo spaesamento iniziale non potrete più lasciarla e vi sentirete parte integrante dell'equipaggio dell’Obra Dinn. Non vi resta che salpare.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Lucas Pope
Data Rilascio: 18/10/2018
Piattaforma: MAC, Nintendo Switch, PC, PS4, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura investigativa
Grafica: 3D
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse/Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 7/8/10
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