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Recensione

Project Zero

di Antonio Serra  

il nostro voto
90
il vostro voto (2 votanti)
83
In breve

Guidata dal suo sesto senso e armata solo di una vecchia macchina fotografica, Miku si mette sulle tracce del fratello improvvisamente scomparso. Basato su una storia vera, andrete incontro a tetre atmosfere e segreti agghiaccianti che vi stringeranno alla gola mentre vi immergerete sempre piĂą in un mondo di spiriti sovrannaturali e terrore allo stato puro!

 

Recensione Completa del 13 Maggio 2004
Project Zero è un gioco appartenente ad un genere inflazionato, quello del survival/horror, dove troppo spesso si parla di capolavori senza poi delle motivazioni tanto valide. Mi spiego: in principio fu Alone In The Dark, poi vennero Resident Evil, Dino Crisis, Clock Tower, Silent Hill con tutti i loro sequel... Tutti questi giochi sono simili nella struttura e nel gameplay e quello che distingue un gioco dall’altro sono atmosfera, storia e, se proprio si può, qualcosa di nuovo. Un esempio: Resident Evil è un bel gioco, ha un’atmosfera fantastica, ci sono momenti di vera paura... ma la storia??? Degna di un filmetto... Lo stesso dicasi per Silent Hill: quanti di voi hanno capito la storia di Silent Hill 3 alzino la mano...

Senza un plot valido o qualcosa di innovativo questo genere di gioco ormai può (così come nel mio caso) annoiare: ciondolare in giro a spostare armadi, sparare a zombie, lupi mannari e quant’altro porta il giocatore ad abbandonare il titolo al primo inghippo o dopo l’arrivo di un nuovo gioco.

Project Zero è, date le premesse, una piacevolissima sorpresa. In pochi conoscono questo titolo, anche a causa di una scarsa pubblicità, ma vi assicuro che vale la pena spendere euro per questo prodotto.

Dopo questa debita introduzione (ndr. Sei l'uomo dei prologhi... ;-) ) passiamo all’analisi vera e propria. Nel gioco impersonerete Miku, una liceale che va alla ricerca del fratello scomparso mentre indagava su un maniero abbandonato. Che ve lo dico a fare, il maniero risulterà essere tutto infestato di fantasmi terrificanti. La storia comunque non sarà assolutamente banale ed anzi, si intreccerà non poco. Tra le altre cose si vocifera che ci sia anche un fondo di verità...

L’unica arma in mano a Miku sarà una macchinetta fotografica trovata nella villa e capace di intrappolare le anime dannate su pellicola. Particolare, quindi, è proprio "l’arma" utilizzabile: una macchina fotografica, dotata di speciali caratteristiche, in grado di indebolire gli ectoplasmi e di risucchiarli nella pellicola in dotazione. Ogni qualvolta che questo accade si ricevono dei punti, utilizzabili successivamente per migliorare le capacità tecniche dell’apparecchio, un po’ come avviene per qualsiasi altro armamento. Logicamente, trattandosi di un’apparecchiatura fotografica, è necessario avere una buona scorta di rullini, reperibili, nella migliore tradizione, direttamente sul posto. Le pellicole, come per le munizioni, avranno differenti qualità e prerogative, ciò vuol dire maggiori prestazioni in durata, sensibilità e capacità di immagazzinamento.

Il tutto risulta comunque assai semplice ed intuitivo. La macchina fotografica inoltre servirà anche a svelare cose "invisibili" all’occhio umano come porte segrete, trabocchetti ecc…

Essendo un survival/horror di stampo classico il gameplay è strutturato in modo che i combattimenti ed i puzzle da risolvere siano equilibrati. Ed anche sotto quest’aspetto il gioco ne esce vincitore rispetto alla concorrenza. Infatti tutti gli enigmi che incontrerete (anche se non innovativi o particolarmente originali) saranno tutti piuttosto complessi e non risolvibili di primo acchito. Insomma, non faranno solo da contorno ai combattimenti ed al proseguimento della vicenda.

Sotto l’aspetto grafico il titolo è assai valido con un numero di poligoni elevato e delle texture davvero ben realizzate. Il tutto condito da effetti speciali molto belli come le trasparenze dei fantasmi che sfruttano in modo saggio il motion-blur. Anche le locazioni che vi troverete a visitare all’interno del maniero sono realizzate con sapienza dando un ottimo senso di smarrimento, oppressione e decadenza a tutta la struttura.

Ma il vero punto di forza dell’intera produzione è il comparto audio! A fare da contrappeso ad una colonna sonora quasi inesistente ci saranno degli effetti audio davvero devastanti e capaci di farvi saltare dalla sedia spesso e volentieri: lamenti, sospiri, vocine, scricchiolii e quant’altro vi terranno in continua tensione.

Il gioco, in conclusione, è davvero un capolavoro nel suo genere, con una storia horror mai banale fino alla fine, un’atmosfera devastante psicologicamente, il tutto condito da un comparto grafico ed audio di primissima scelta e da caricamenti pressoché nulli.

La domanda ora è una sola… riuscirete a giocarci e ad arrivare fino alla fine senza morire di paura??? Vi auguro di si.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Tecmo
Distributore: Leader
Data Rilascio: Q1 2002
Piattaforma: PS2, XBOX
Caratteristiche
Genere: Survival Horror
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Joypad
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
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