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Recensione

Darkness Within: Sulle tracce di Loath Nolder

di Becky Waxman  

il nostro voto
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il vostro voto (6 votanti)
80
In breve

Nei panni del detective Howard E. Loreid, siete chiamati ad investigare sulla morte di Clark Field, un magnate con la passione dell'occulto. In cima alla lista dei sospettati c'è Loath Nolder, un celebre investigatore privato scomparso qualche anno addietro; qualcuno dice che potrebbe essere stato in giro per il mondo a spassarsela, ma ben pochi riescono a capacitarsi del perchè sia tornato altrettanto improvvisamente e possa essersi macchiato di un così efferato crimine. Questa apparentemente normale indagine assume presto una piega drammatica, trascinata da eventi tanto strani quanto terrificanti, capaci di mettere a dura prova la psiche del detective Howard. Chi o cosa è responsabile di tutto questo? Quale entità si è insinuata nel vostro subconscio, impendendovi anche solo di dormire? Cosa è reale e cosa non lo è?

 

Recensione Completa del 13 Luglio 2009
Questa recensione è stata gentilmente fornita dai nostri amici di Gameboomers ed è priva di voto.

Vi è mai capitato di sforzarvi di restare svegli per evitare di addormentarvi e piombare in incubi ricorrenti? Avete mai esitato nell'aprire una porta per paura di ciò che si trova al di là di essa? O vi siete mai preoccupati di non distinguere la realtà dal sogno dopo aver assistito ad eventi impossibili? Benvenuti nel mondo di Darkness Within: Sulle tracce di Loath Nolder, il primo capitolo della trilogia horror targata Zoetrope Interactive.

Darkness Within è ambientato nella regione boschiva che si sviluppa attorno alla cittadina immaginaria di Wellsmoth. H.P. Lovecraft è chiaramente l'ispirazione principale del gioco, ma anche Edgar Allan Poe si sentirebbe a casa in questo gioco. Vestirete i panni del detective Howard E. Loreid, mentre l'anno è il 2011. Loreid sta indagando sull'improvvisa scomparsa di un investigatore privato chiamato Loath Nolder, sospettato numero uno in un caso recente di omicidio.
Con il detective Loreid, dovrete esplorare e farvi strada attraverso oscure case di epoca vittoriana, umide gallerie sotterranee e un cimitero che sembra un'unica opera d'arte architettonica. Ma la realtà non basta: vivrete spesso sogni, visioni e spaventosi incubi. E capiterà talmente spesso che comincerete a chiedervi quale sia il mondo reale e quale quello delle illusioni.

Per un'esperienza di gioco completa, bisogna prestare particolare attenzione per gli elementi sonori, e in tal senso gli sviluppatori di Darkness Within hanno lavorato davvero bene. I suoni ambientali sono realistici e coinvolgenti, tra meccanismi di orologi, uccelli, porte cigolanti, misteriosi battiti, ululati lontani, voci umane distanti... e chi più ne ha, più ne metta. La colonna sonora si integra spesso con la base dei suoni ambientali, risultando anche piuttosto varia: ascolterete percussioni primitive e flauti, ma anche tastiere, archi e cori agghiaccianti.
Non ci sono moltissimi dialoghi nel corso del gioco, ma quello che c'è è realizzato bene. Potrete saltare le conversazioni, cliccando con il mouse, così come potrete riascoltarle comodamente attraverso l'interfaccia delle nozioni. Sentirle una seconda volta può essere importante, perchè spesso indizi e informazioni utili per la comprensione della trama sono celate tra le loro righe; qualora non le vogliate riascoltare integralmente, vi basterà leggerle nella trascrizione presente nella stessa interfaccia. A tal proposito, gli appassionati di lettura avranno davvero pane per i propri denti: questo gioco è pieno zeppo di testo, dai diari privati agli articoli di giornali, passando per lettere e poesie. Proprio attraverso questi documenti potrete avanzare nello svolgimento della trama e nella raccolta degli indizi, utili sia per il caso di omicidio, sia per la scomparsa di Loath Nolder. La qualità della scrittura è altalenante: il diario della vittima ha un sapore più antico, con descrizioni elaborate ed esternazioni emozionali all'insegna del dubbio e della paura; le poesie invece risultano un po' artefatte, specialmente nella scelta delle rime.
I modelli dei personaggi non sono certo uno dei punti di forza del gioco, ma dal momento che le figure umane in quest'opera oscura si vedono molto di rado (e spesso in penombra), questo difetto è in parte nascosto.

Il giocatore può scegliere il livello di difficoltà quando avvia una nuova partita. Personalmente consiglio il livello "Standard", il più semplice; gli altri due sono per i più esperti, gli avventurieri a cui piace analizzare ogni dettaglio e risolvere da sè gli enigmi, a prescindere dalla loro difficoltà. Per fortuna con il livello "Standard" il gioco provvede a fornire automaticamente degli aiuti per tutti noi mortali. Potete inoltre personalizzare il livello di difficoltà, attivando o disattivando l'opzione di ricerca automatica nei documenti, il contatore degli indizi (che vi segnala quanti ce ne sono in ciascun documento) e i suggerimenti.
La schermata delle opzioni consente di modificare i parametri video, audio e i settaggi che riguardano il gameplay; avrete a disposizione la bellezza di cinquanta slot di salvataggio.

Darkness Within utilizza un'interfaccia punta e clicca, in prima persona, con rotazione libera a 360 gradi; tramite il pannello opzioni, potete scegliere se bloccare la visuale e cambiare angolazione cliccando sui bordi dello schermo con il puntatore, oppure se mantenerlo fisso al centro e lasciare libero il movimento della telecamera (personalmente vi consiglio questa modalità). I "passi" compiuti all'interno delle locazioni risulteranno semplici da effettuare e fluidi a vedersi.
Al termine dell'avventura, una schermata vi mostrerà i risultati della partita, tra cui: il tempo totale impiegato per finire il gioco (io ho impiegato circa venti ore!), quanti documenti, indizi normali, indizi nascosti, segreti della trama e easter eggs avete trovato; il tutto determinerà il vostro punteggio finale. A me è capitato di ricevere un punteggio molto basso (solo una stella su venti!), ciononostante non mi sono scoraggiata e questo non ha influito sul mio (alto) gradimento del gioco.

Gli ambienti interni in Darkness Within rivelano un mondo ricco di dettagli intriganti, tra mobili antichi, affreschi e icone intagliate. Il motore grafico sfrutta inquietanti giochi di luci ed ombre; per esempio le lampade in casa Field hanno una superficie reticolare che proietta forme a tela di ragno sui muri, mentre la luce della luna entra delle finestre, illuminando granelli di polvere che fluttuano nell'aria.
All'inizio l'esplorazione è limitata a spazi chiusi, poi, quando meno te l'aspetti, ti ritrovi ad esplorare locazioni a cielo aperto. Nonostante il giocatore non si trovi mai nelle condizioni di esplorare zone particolarmente grandi, alcuni esterni trasmettono una forte sensazione di minaccia incombente. Le brevi cut scenes arricchiscono la trama e aggiungono atmosfera al tutto.

Darkness Within contiene enigmi di vario tipo: alcuni basati sull'uso di oggetti in inventario, altri che comportano la comprensione e l'utilizzo di simboli, e pochi altri di tipo "rompicapo", con marchingegni di vario tipo. Si tratta in ogni caso di enigmi divertenti da risolvere e accompagnati da una buona dose di indizi che ne facilitano la risoluzione. Il pixel hunting è raro, essendo piuttosto semplice trovare gli oggetti, e in generale gli hotspot, all'interno delle locazioni. Il gioco consente di osservare quanto raccolto, tramite l'inventario, zoomandolo e ruotandolo a piacimento; un'operazione, questa, che si rivelerà essenziale ai fini dell'avventura.
Alcuni testi andranno analizzati a fondo. Quando un documento può essere oggetto di ricerche, comparirà un menu apposito in basso a sinistra, contenente una penna per sottolineare le informazioni. Giocando al livello "Standard", una lente si occuperà di individuare automaticamente gli indizi nel testo; un'opzione utilissima quando sarete stanchi di leggere e rileggere alla ricerca di indizi nascosti tra le righe.
Sfortunatamente alcune informazioni importanti presenti nei documenti "reagiranno" alla sottolineatura solo quando avrete raggiunto un certo punto del gioco; questo fa sì che la tattica del "sottolineo tutto sperando di beccare tutti gli indizi" si riveli presto del tutto inutile, mentre vi toccherà spesso rileggere documenti già visti in precedenza, sperando di riuscire ad attivare i giusti indizi al momento giusto (questa noiosa attività di rilettura non è certo uno dei miei aspetti preferiti del gioco).
L'interfaccia delle "Deduzioni" consente di accedere alla mente di Howard, dove il giocatore può esplorare tra i concetti appresi dal detective e dalle sue sensazioni. I pensieri di Howard diverranno accessibili a mano a mano che la storia avanzerà; altri pensieri saranno invece ricavati dalla sottolineatura di indizi all'interno dei documenti. In un secondo momento è possibile anche combinare i pensieri tra loro o con gli oggetti, per apprendere ulteriori particolari sulla trama, fare considerazioni sui personaggi, o decidere quali siano i prossimi obiettivi dell'indagine. Un paio di deduzioni mi sono sembrate un po' arbitrarie; comunque dopo tutto ho apprezzato davvero molto l'interfaccia delle Deduzioni. Mi sarebbe solo piaciuto che un numero maggiore di pensieri, combinati tra loro, potesse dare come risultato nuove informazioni più o meno utili per comprendere aspetti secondari della trama o per risolvere gli enigmi.
Un enigma si è rivelato particolarmente astruso e povero di suggerimenti: il palmare con l'inserimento delle due date. Per una di queste, gli indizi erano così difficili da interpretare, che ho dovuto consultare una guida; per la seconda data, invece, penso di averci provato un centinaio di volte prima di riuscire a risolverlo (usando sia la datazione americana che quella europea, dato che il gioco le riconosce entrambe). Alla fine ho trovato la data che mi serviva, ma una discrepanza con ciò che era scritto sul diario mi ha lasciato piuttosto perplessa.
La complessità della trama provvede a complicare anche gli enigmi. Ho avuto bisogno di leggere tutti i diari, le lettere e gli altri documenti, almeno due o tre volte (prendendo appunti sulla successione degli eventi), prima di cominciare a percepire tutta l'oscurità all'interno della vicenda e della piccola cittadina di Wellsmoth.

Ricostruire la trama (e comprenderne tutti i temi celati in essa) è stata la sfida che più mi è piaciuta del gioco. Comunque, anche dopo aver messo insieme tutti i tasselli, mi è sembrato che la storia fosse incompiuta. Ci sono lettere indirizzate e ricevute da gente destinata a rimanere sconosciuta, nomi ed eventi citati sui giornali che non sembrano avere un seguito, nomi scolpiti su sarcofagi di pietra che sembrano inutili. Ho forse saltato una parte importante della storia? (Possibile, dal momento che al termine del gioco risultava che avessi scoperto solo due dei cinque segreti legati alla trama). O forse si tratta di rimandi di personaggi ed eventi che appariranno nel secondo e nel terzo capitolo della trilogia di Darkness Within? Questo non fa che rendermi ancora più impaziente di giocare i prossimi episodi quando saranno pubblicati. Quindi fate presto!

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Zoetrope Interactive
Publisher: Adventure Productions
Data Rilascio: 30/06/2009
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Thriller/Psicologico
Grafica: 3D
Visuale: Soggettiva
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
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