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Recensione

Kentucky Route Zero - Act 1

di Overmann  

il nostro voto
88
In breve

Il primo atto del viaggio lungo la Kentucky Route Zero.

 

Recensione Completa del 18 Luglio 2014
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una serie crescente di sperimentazioni nel mercato videoludico indipendente: molti sviluppatori emergenti hanno provato a interpretare l'intrattenimento interattivo, spesso con l'ambizione di avvicinarlo più esplicitamente a una vera e propria forma d'arte. Il termine “Art Game†è stato peraltro recentemente coniato e accostato a quei giochi, solitamente di stampo indie, che abbiano un'impronta artistica particolarmente marcata rispetto agli aspetti più strettamente legati al gameplay.

Questo tipo di prodotti solitamente richiede poi un'interazione semplice e minimale, di conseguenza hanno incrociato spesso la strada percorsa dai puzzle game o dalle visual novel, generando un mercato di avventure grafiche parallelo a quello più tradizionalmente legato al punta & clicca storico; se quest'ultimo è infatti in declino da inizio secolo (fatte salve alcune eccezioni), proprio il proliferare di alternative sperimentali e spesso ibride ha tenuto in piedi il mondo degli adventure game anche durante i tempi più duri.

Fiumi di parole si sono spesi sull'effettivo valore finale del risultato e sulla sua importanza rispetto all'idea di partenza: forse a volte si è stati persino troppo indulgenti verso questo tipo di mercato, allo scopo pur nobile di non punire in modo eccessivo idee promettenti di sviluppatori coraggiosi. L'incrocio fra arte e videogame ha probabilmente, finora, generato più rimpianti che prodotti maturi in grado di reggersi veramente sulle proprie gambe.

Kentucky Route Zero è la summa ultima di un'evoluzione che dura da almeno un lustro: un gioco episodico, indipendente, sviluppato da due sole persone, finanziato con Kickstarter, ma comunque low budget, incentrato su una narrazione poetica che poggia su solidi asset artistici.

La buona notizia è che è anche uno dei pochi esperimenti del genere che sembra funzionare senza troppi compromessi.

Ci troviamo di fronte ad un'avventura grafica nel senso più etimologico del termine: la splendida direzione artistica, caratterizzata da una grafica tridimensionale vettoriale e da una fotografia costruita su colori freddi e bassi contrasti, è usata infatti per illustrare un'avventura testuale che sta al cuore del gioco. Il fantasma di Infocom e degli anni '80 si amalgama così con la scelta più moderna di evitare i puzzle, lasciando che il giocatore interagisca con la storia in altri modi (definendo dialoghi, azioni, ricordi dei personaggi e altre parti del narrato).

Conway, non più giovane, fa il fattorino e si occupa di consegne per un negozio di antiquariato: sta cercando un indirizzo, ma per raggiungerlo pare che debba prima imboccare una strada di cui quasi nessuno sa nulla, quella che dà il titolo al gioco. Il nostro protagonista e il suo fido cane che ha visto giorni migliori partono quindi alla ricerca della loro strada, e nel farlo attraverseranno personaggi e storie che si collocano perfettamente tra le atmosfere rurali di Sherwood Anderson e quelle più surreali di David Lynch.

Un “road movie†all'americana, malinconico e poetico, caratterizzato da ritmi lenti e lunghi silenzi. Un racconto magico da giocare di notte, con le cuffie e senza fretta, lasciandosi assorbire dai suoi dettagli; artisticamente Kentucky Route Zero fa centro, cattura il giocatore attento senza annoiarlo, lo culla con i suoi effetti sonori minimali ma sempre azzeccati, con la sua regia competente, con le sue musiche rare ma che colpiscono allo stomaco, con la sua narrativa ricercata e non convenzionale.

Questo primo episodio apre con classe le danze e crea aspettative, soprattutto in chi ama le esperienze più intimiste, adulte e lontane dagli stereotipi narrativi cui il punta e clicca ci ha abituati. Lo fa senza costringere il giocatore a un gameplay tedioso o mal riuscito e senza appesantire l'esperienza con sezioni non all'altezza, e per questo va premiato anche nei numeri. Tuttavia, stiamo parlando di meno di due ore di gioco, poco più di una dimostrazione di potenzialità: se gli sviluppatori hanno saputo gestire il rischio intrinseco degli art-game, ora hanno davanti quello altrettanto ingombrante dei giochi episodici. Molto dipenderà infatti dalla continuità con cui Kentucky Route Zero sarà in grado di proporre il suo approccio unico, dalla coerenza con cui proverà a mettere assieme i pezzi, dalla sinergia fra gli episodi e dall'equilibrio – sempre delicato – fra estro artistico e concretezza espositiva.

Per il momento prendiamo atto della qualità di questa produzione e la annoveriamo fra le più interessanti di sempre all'interno del mercato indipendente, consigliando l'acquisto a chiunque abbia voglia di farsi ispirare da una visual novel eccentrica ma lucida, che è insieme poesia, racconto, musica e, perché no, videogioco.

Le note dolenti, indispensabili in calce, sono principalmente due: in primo luogo, sono previsti cinque episodi e i tempi di rilascio sono tutt'altro che deterministici. In secondo luogo, il gioco è per ora presente solo in lingua inglese, e non usa un inglese particolarmente accessibile. Aspettare l'uscita di tutto il pacchetto e una eventuale (coraggiosa, forse improbabile) localizzazione italiana potrebbe essere una scelta consigliata.
Intanto, per farvi un'idea, potete accedere gratuitamente a due “intermezzi†sviluppati con lo stesso motore di gioco: Limits & Demonstrations e The Entertainment.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Cardboard Computer
Publisher: Annapurna Interactive
Data Rilascio: 07/01/2013
Piattaforma: Linux, MAC, Nintendo Switch, PC, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Joypad
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
Ricerche
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