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Recensione

Journey of a Roach

di Vittorio De Sanctis  

il nostro voto
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In breve

Guerra nucleare, scenario post-apocalittico, terre devastate, aride e deserte. Deserte? Beh, mica tanto! Degli insetti mutanti hanno trasformato un rifugio nucleare nella loro casa e sono decisi a scoprire il mondo. Quest'avventura punta & clicca ti condurrà nel pazzesco ed esilarante mondo post-apocalittico degli scarafaggi Jim e Bud. Accompagnali nel loro viaggio verso la superficie terrestre.

 

Recensione Completa del 28 Gennaio 2014
La prolifica Daedalic continua a sfornare prodotti in grado di incontrare i gusti degli appassionati, meritando giustamente di essere apprezzata quale leader nel settore delle avventure grafiche (e simili), soprattutto in considerazione della passione che trasfonde nelle sue creazioni; tale passione si rivela peraltro anche, come in questo caso, quando gioca il ruolo di mero publisher, laddove la propria immagine si riflette direttamente nella scelta dei prodotti destinati alla distribuzione.

Parliamo di Journey of a Roach, un titolo che si trova a metà strada tra la classica avventura grafica - quella 'punta e clicca', per intenderci - e il puzzle game, solitamente caratterizzato dalla risoluzione meccanica di enigmi limitati alla locazione di turno, con il solo scopo di passare a quella successiva.

Ecco, Journey of a Roach ha indubbiamente una trama semplice (dovrete salvare il vostro amico Bud dalle grinfie delle malefiche formiche guerrafondaie), non articolata né da approfondimenti né da sottotrame da sviscerare o su cui riflettere, ma offre una giocabilità assolutamente fluida e gradevole, in grado di coinvolgere dall'inizio alla fine della sua pur breve vita, anche grazie al divertente stampo umoristico.

Partendo proprio dal gameplay, la struttura appare più similare a quella di un puzzle game, potendo visitare un numero ridotto di ambienti per volta, adiacenti tra loro, risolvendone gli enigmi e passando alle locazioni successive. Tuttavia, le modalità con cui risolveremo le varie quest saranno del tutto simili a quelle cui ci hanno abituato le avventure grafiche vere e proprie, con oggetti in inventario combinabili tra loro ed utilizzabili con personaggi o altri oggetti dello scenario. Journey of a Roach, a mio avviso, è più assimilabile alla tipologia dell'avventura grafica che non quella del puzzle game, presentando dinamiche più marcatamente mutuate dalla prima esperienza di gioco, ma conservando nel contempo un'indubbia natura ibrida, confermata da alcune scelte di gameplay.

L'esplorazione e l'interazione con gli ambienti avverranno mediante l'uso combinato delle freccette direzionali della tastiera con il mouse, dove le prime consentiranno il controllo dei movimenti del personaggio (Jim) e il secondo permetterà il generale interfacciamento con scenario, inventario e personaggi secondari, a meno che non disponiate di un joypad, anch’esso supportato.

La caratteristica principale e senz'altro peculiare di questo titolo riguarda tuttavia le capacità esplorative di Jim, che, essendo una blatta, potrà perlustrare il mondo sotterraneo di gioco in lungo, in largo e... sottosopra! Avete capito bene, Jim potrà muoversi anche scalando le pareti dei vari ambienti, fino a raggiungere il soffitto, il che è un'abilità unica che vi consentirà da un lato, talvolta, di arrivare in altre zone di gioco più rapidamente rispetto al percorso lineare, e dall'altro soprattutto di guadagnare aree altrimenti irraggiungibili, raccogliendone gli oggetti o interagendo con essi. Questo naturalmente vi costringerà ad un'attenta ispezione della locazione in cui vi trovate, ma non sarete soli: in vostro soccorso arriverà una visuale panoramica degli ambienti visitati, che potrete richiamare con la barra di spazio. In realtà, si tratterà soltanto di una visuale leggermente più allargata, ma vi tornerà comunque utile per rendervi conto della vostra posizione anche in relazione alle aree adiacenti; inoltre, la pressione della stessa barra spaziatrice vi offrirà anche la rilevazione completa degli hotspot locali.

Le quest variano dai classici enigmi d'inventario a quelli basati sull'osservazione dello scenario, per arrivare alle richieste dei personaggi incontrati o a puzzle che si dimostrano figli del sistema di controllo previsto e che giustificano l'inquadramento del titolo in quelli di natura ibrida: ci capiterà infatti di doverci muovere con attenzione in zone in cui l'eventuale distrazione ci sanzionerà precludendo l'avanzamento di Jim nel suo percorso (nulla di grave, si riprende dal punto di partenza). Talvolta rischieremo addirittura di arrestarci nella stessa prosecuzione del gioco, trattandosi talvolta proprio di enigmi (dovremo affrontare persino una brevissima quanto semplice sezione stealth!).

Va però detto che nel complesso questi ultimi sono alquanto semplici e sensati e non capiterà facilmente di restare bloccati (se non in un paio di occasioni), per una longevità totale del gioco che si attesta intorno alle 8/10 ore. Aggiungo che lungo la strada vi imbatterete in alcuni vermi che potrete raccogliere, ma che non avranno alcuna utilità ai fini del completamento del gioco; solo se si possiede la versione Steam, avranno la funzione di sbloccare un achievement relativo.

Quanto ai personaggi che incontrerete, questi ultimi saranno in linea con l'atmosfera umoristica in cui è avvolto il titolo e la comunicazione non avverrà tramite una normale conversazione, con linee di dialogo a scelta multipla, ma a mezzo di fumetti che esprimeranno lo stato d'animo del personaggio o le sue richieste. Si tratta invero di un sistema non del tutto originale, trovandone i pionieri in titoli anche molto lontani nel tempo (tra i primi segnalo Curse of Enchantia, della Core Design, classe 1992), ma svolge più che degnamente la sua funzione, rispecchiando in pieno la comicità delle varie situazioni, tanto che non avvertirete per nulla la mancanza di un'interazione verbale.

Dal punto di vista delle opzioni a disposizione, il menu vi consentirà di scegliere tra la nuova partita e le classiche selezioni di salvataggio/caricamento (purtroppo avremo solo cinque slot più quello automatico), oltre alle impostazioni grafiche, sonore e alla scelta del metodo di controllo (mouse + tastiera combinati oppure pad), comprensiva di una guida relativa ai comandi di gioco. Potrete inoltre scegliere la lingua, che però riguarderà solo il menu, e se attivare o meno gli hotspot (comunque visibili al passaggio del mouse). Nella schermata di gioco, il menu sarà richiamabile col tasto Esc, mentre l'accesso all'inventario avverrà indistintamente premendo i tasti 'E' o 'I', cliccando sull'icona del sacchetto in alto a bordo schermo o ancora scorrendo la rotellina del mouse. Infine, cliccando il tasto 'Q' oppure sulla lente in alto a destra si accederà ad una mappa delle sezioni di gioco già ispezionate, che indicherà anche la nostra attuale posizione e ci permetterà di visionare i filmati di intermezzo già mostrati.

La grafica è integralmente tridimensionale (personaggi e scenari) ed è naturalmente in sintonia con l'impostazione umoristica, con un tratto di base fumettoso ma ben realizzato ed una particolare attenzione all'orientamento delle luci e alle ombreggiature, conferendo un aspetto piacevole e nel contempo professionale e trasparendo anche da qui la passione profusa nella realizzazione (solo in rarissimi casi potreste rilevare qualche glitch tra Jim e lo scenario, impastandosi occasionalmente). Da notare che i filmati di intermezzo sono disegnati in 2D con uno stile più marcatamente fumettoso, a grosse pennellate e meno dettagliato, con una strizzatina d'occhio ai manga giapponesi ed una verve comica ancor più sottolineata ed efficace.

Il comparto sonoro è un piccolo gioiellino: saprà accompagnarvi in ogni circostanza con motivetti ora comici e sbarazzini, a partire dallo stesso menu di gioco, ora pertinenti alla locazione in cui vi trovate (come le tipiche musiche da piano bar nella relativa sezione), mantenendo sempre un buon livello di qualità, comprovato dal fatto che vi resteranno in testa anche a gioco spento, magari riportandovi alla mente il passaggio lasciato in sospeso e l'enigma di turno ancora irrisolto.

In definitiva, Journey of a Roach supera a pieni voti la prova d'esame e non è qui fuori luogo il raffronto con altro prodotto della stessa Daedalic (sempre in qualità di solo publisher) ossia il recente Gomo, che ho avuto modo di provare personalmente e che forse per target di gioco ha una struttura certamente più dimessa rispetto al titolo qui analizzato.

Gomo offre humour e una sfida molto spensierata, in una cornice tecnica che nel complesso lo rende un titolo sufficiente; Journey of a Roach dal suo canto offre lo stesso humour ma corredato da una qualità tecnica sensibilmente più alta che, unitamente ad un grado di sfida più consistente e ad una longevità maggiore, lo pongono più di una spanna sopra al diretto concorrente.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Kobold Games
Publisher: Daedalic Entertainment
Data Rilascio: 06/11/2013
Piattaforma: Linux, MAC, PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Puzzle
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera/Joypad
Doppiaggio: Nessuna
Sottotitoli: Multilingua (italiano incluso)
Ricerche
Sito internet
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Requisiti minimi
OS: Windows XP/Vista/7/8
Processore: 2.3 Ghz
RAM: 2 GB
Scheda Video: 256 MB
Hard Disk: 4 GB
Supporto: Online Download
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